Marco Antonellis per affaritaliani.it
nicola zingaretti giuseppe conte
Silvio Berlusconi, racconta chi lo conosce bene, un po' c'è rimasto male: a lui non sarebbe affatto dispiaciuto di condividere la "passerella" con il premier Conte. In fin dei conti il Cavaliere è uomo di mondo, abituato a stare sotto i riflettori e sa come sfruttare al meglio ogni situazione.
Gli Stati Generali sarebbero stati per lui la consacrazione della ritrovata centralità politica, la certificazione dell'ennesima resurrezione e i maligni dicono che proprio per questo motivo tra gli alleati c'è chi non ha voluto la sua presenza a Villa Phampilj.
"C'è chi si è messo di traverso per invidia e per sbarrare il passo al Cav" spiegano con una punta di amarezza dal quartier generale di Forza Italia. "Proprio mentre si stava per accettare....". Insomma, proprio quando il centrodestra stava ad un passo dal dire si c'è chi ha fatto saltare l'accordo.
JOKER INFILTRATO NELLA FOTO DI NARNI
Silvio Berlusconi, spiega chi lo conosce bene, avrebbe voluto utilizzare il palcoscenico degli Stati Generali non per stanare il governo sulla gestione dell'emergenza Covid ma per parlare delle misure per il rilancio del paese. E questo non sarebbe piaciuto a chi, all'interno del centrodestra, pensa che dopo Conte ci sia soltanto il voto.
A questo punto, spiegano dal partito, Berlusconi si appresterebbe a chiedere formalmente al Premier di aprire un tavolo con le opposizioni (cosa ben voluta dallo stesso Conte, tanto che si rincorrono rumors di un'interlocuzione sempre più costante tra i due).
Ma i problemi e le tensioni per il Premier arrivano anche dalle forze che compongono la maggioranza di governo. In casa Pd serpeggia il timore che gli Stati Generali possano essere utilizzati da "Giuseppi" per fare le prove generali di un eventuale nuovo partito.
conte di maio zinga
Perché al di là della volontà di buttare acqua sul fuoco e delle smentite di rito, gli ipotetici numeri del "Conte partito" hanno gettato nel panico i gruppi parlamentari dem che temono fortemente per la loro rielezione: "Con un Pd ridotto al 16%, cioè al minimo storico, molti di noi non sarebbero nemmeno rieletti".
Ecco perché, seppur ufficialmente i vertici dem stanno facendo di tutto per cercare di non alimentare polemiche, in realtà la tensione cova sotto la cenere come dimostrano le continue riunioni dello stato maggiore del Pd sempre più affaccendato nel chiedere al premier una svolta nell'azione di governo. Non siamo ancora agli ultimatum ma poco ci manca.
silvio berlusconi
I Dem non ne vogliono sapere di venire travolti dalla furia popolare quando dopo l'estate quando tutti i nodi della crisi sociale ed economica verranno al pettine: "Conte deve ringraziare la filiera Pd se è riuscito ad ottenere aiuti economici dall'Europa. Ora non pensi di poter fare tutto da solo".
Per questo sono in molti quelli che continuano a guardare con sospetto all'happening di Villa Pamphilj, come se la kermesse fosse stata originariamente pensata per "tastare il terreno" e fare le prove generali di una eventuale "discesa in campo".
giuseppe conte nicola zingaretti 1 berlusconi Mattarella gentiloni