DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
1 - SESSO, SOLDI, SANGUE. LADY GAGA-REGGIANI CON DE NIRO E AL PACINO
Gloria Satta per “il Messaggero”
AL PACINO - LADY GAGA - ROBERT DE NIRO
Robert De Niro, Al Pacino, Jared Leto, Adam Driver, Jack Huston: una parata di stelle è pronta a raggiungere Lady Gaga nell'annunciato e molto atteso film di Ridley Scott sull'omicidio di Maurizio Gucci. Della popstar, due anni fa candidata all'Oscar come protagonista del drammatico A Star is Born di Bradley Cooper (e vincitrice della statuetta per la canzone Shallow), si sapeva già: interpreterà Patrizia Reggiani, l'ex moglie dell'imprenditore della moda, condannata come mandante del delitto e uscita dal carcere nel 2017 dopo aver scontato 16 dei 26 anni comminati (e tentato il suicidio nel 2000).
Ora però la Mgm, che ha soffiato a Netflix il film ispirato al libro di Sara Gay Forden La saga dei Gucci - Una storia avvincente di creatività, fascino, successo, follia, ha fatto filtrare anche i nomi altisonanti del resto del cast e la data di uscita, il 21 novembre 2021: un'ottima mossa per accendere l'interesse mondiale sul progetto proprio mentre Hollywood e i suoi studios, colpiti dalla pandemia, attraversano la crisi peggiore della storia. Sesso, soldi, sangue, star: niente di meglio per attirare il pubblico ad ogni latitudine.
LA CRONACA
La sceneggiatura del film, che potrebbe intitolarsi semplicemente Gucci, sarà firmata da Roberto Bentivegna. A produrre saranno lo stesso regista, attualmente impegnato nelle ultime riprese del dramma in costume The Last Duel, e la moglie Gianina Facio con la loro etichetta Scott Free Productions. Dopo il deludente Tutti i soldi del mondo sul rapimento di Paul Getty III avvenuto a Roma nel 1973 (e l'assurda cacciata dal set, a riprese già finite, di Kevin Spacey accusato di molestie), l'inglese Scott torna dunque ad occuparsi di un clamoroso caso che ha infiammato la cronaca italiana.
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
Gucci, erede della dinastia della moda e presidente della famosa maison dal 1983 al 1993, venne freddato nel cuore di Milano nel 1995 da un sicario ingaggiato da Patrizia Reggiani, madre delle due figlie dell'imprenditore e da lui lasciata per una donna più giovane. E la reazione di Patrizia sul progetto cinematografico che la coinvolge non si è fatta aspettare. Nel novembre scorso l'ex detenuta oggi 71enne, soprannominata Vedova Nera, aveva dichiarato al programma di Rai1 La vita in diretta: «Mi dissocio, la notizia del film l'ho letta sui giornali e nessuno mi ha contattata».
LE POLEMICHE
Ma la Reggiani si è detta ancora più contrariata all'idea di essere portata sullo schermo dal carismatico talento di Lady Gaga: «Non può interpretarmi: ha il naso troppo grosso», avrebbe esclamato mentre i media del mondo intero annunciavano l'ingresso della popstar nel cast. Ma le polemiche forse non sono finite: il film di Scott sulla vicenda Gucci è destinato a riaprire un caso che ha coinvolto molte persone, dalle figlie dell'imprenditore assassinato alla seconda moglie Paola Franchi. E chissà cosa avranno da dire. Il regista, 82 anni, va comunque avanti pronto a sfidare le eventuali contestazioni mentre la produzione non ha ancora precisato che ruolo spetterà a Pacino, De Niro, Leto e compagni.
L'IMPEGNO
Per Lady Gaga, 34, che alterna i successi discografici all'impegno umanitario (la sua ultima iniziativa è stata il One World: Together At Home che ha visto i cantanti esibirsi dalle loro case contro il coronavirus) il film di Scott rappresenta il ritorno in grande stile sullo schermo dopo A Star Is Born. E chissà che il controverso ruolo della Vedova Nera italiana le porti finalmente l'Oscar per la migliore attrice che nel 2018 le soffiò Frances McDormand. Con o senza il permesso di Patrizia Reggiani.
2 - DAI SALOTTI DI MILANO AL "VICTOR RESIDENCE" COSÌ L'EREDITIERA ASSOLDÒ I KILLER DEL MARITO
Michela Allegri per “il Messaggero”
L'amore, il tradimento, l'odio, la violenza, i soldi. Quattro colpi di pistola. Tre raggiungono Maurizio Gucci alle spalle. L'ultimo, fatale, è alla tempia. Era la mattina del 27 marzo 1995, in via Palestro, a Milano. Gucci, 46 anni, erede della maison fiorentina, stava varcando l'ingresso della sua società quando un uomo lo ha ucciso mentre un complice lo aspettava in auto. Un delitto premeditato, con odio, quello che una sola persona al mondo poteva covare nei confronti del miliardario: Patrizia Reggiani, ex moglie di Gucci. Non lo aveva mai perdonato per averla lasciata nel peggiore dei modi: fuggendo di casa e facendole comunicare la notizia da un amico. E lei lo dice a tutti: «Lo vorrei vedere morto».
IL PIANO
A esaudire quel desiderio, sarebbe stata la dama di compagnia dell'ereditiera, la Maga, Pina Auriemma, sua amica, cartomante e confidente. Lei, insieme a Ivano Savioni, portiere d'albergo, avrebbe assoldato Benedetto Ceraulo - è stato lui a premere il grilletto - e Orazio Cicala, l'autista. Il costo dell'agguato: 610 milioni di lire. È questa la ricostruzione fatta dagli inquirenti ed emersa dalle interminabili udienze di un processo finito sui giornali di tutto il mondo. Gucci e la Reggiani si conoscono a una festa, nel 1971. Poi, il matrimonio del secolo, due figlie, i viaggi, il lusso. Il passo successivo, 12 anni dopo, è un divorzio miliardario. Maurizio parte per Firenze e non torna. È un amico a comunicare a Patrizia che il marito l'ha lasciata.
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
La Reggiani ottiene un appannaggio di un miliardo e mezzo di lire e l'affido delle bambine. Nel 1993 Gucci decide di vendere l'azienda per i troppi debiti. Patrizia non è favorevole, teme che sperperi tutto il denaro. Nello stesso periodo viene operata per un tumore al cervello. E lui, racconterà la donna, non va a trovarla in ospedale. Ci sono le figlie, c'è la madre, c'è l'amica Pina Auriemma, la sua dama di compagnia, confidente e cartomante. Ma non c'è Maurizio. Il movente dell'omicidio, per l'accusa, è proprio l'odio, che monta nel corso delle settimane, dei mesi.
Nel 1995, l'agguato. All'inizio gli inquirenti indagano sui contatti lavorativi del miliardario, sulla malavita, sui casinò. Nel 1997, la soffiata che porta alla svolta: «Ivano Savioni si vanta dicendo di avere avuto un ruolo nell'omicidio», racconta un informatore. Savioni è un portiere d'albergo, amico di Pina Auriemma. Sarebbero stati loro a ingaggiare il killer. I telefoni della coppia vengono intercettati: i due parlano del delitto e della mandante, Patrizia Reggiani. Il 31 gennaio 1997, gli arresti.
Finiscono in carcere l'Auriemma e Sadoni, insieme a Benedetto Ceraulo, il killer, e a Orazio Cicala, il complice. A San Vittore finisce anche Patrizia Reggiani. A Victor Residence, come dice lei, dove resterà per 17 anni. L'amicizia con l'Auriemma non regge il processo, tra accuse reciproche e smentite. Vengono sentiti come testimoni amici, conoscenti, familiari, dipendenti dei Gucci. Una ex governante dichiara che la Reggiani nel 1991 aveva offerto a lei e al fidanzato 2 miliardi per uccidere Maurizio. Sostiene di avere avvisato l'erede della maison, che però non aveva dato peso a quelle parole. Una ricostruzione sempre smentita dalla Reggiani. Ma anche l'ex avvocato di fiducia della donna racconta ai giudici che la signora, nel 1994, si era informata sulle conseguenze in caso di omicidio del marito. Parole che l'ereditiera non ha contestato, aggiungendo di avere sempre covato rancore nei confronti di Maurizio Gucci.
LA CONDANNA
Per la Reggiani la condanna in primo grado è a 29 anni, che diventano 26 in appello, sentenza confermata in Cassazione. Pina Auriemma viene condannata a 19 anni e ne sconta 13. Per Orazio Cicala, l'autista, e per Savioni la pena è di 26 anni. Mentre per il killer viene disposto l'ergastolo. Nel 2011 l'ereditiera ottiene la semilibertà. Ma all'inizio rifiuta, perché «non ho mai lavorato, non saprei cosa fare», confida.
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
Dal 2017 Patrizia è libera, lavora in un'azienda di moda e ha riottenuto il vitalizio da quasi un milione di euro l'anno stabilito dalla sentenza di divorzio. Ma le giornate in tribunale non sono finite: ora la questione è tutta civilistica. Le figlie combattono contro di lei per l'eredità Gucci, mentre la madre, Silvana Barbieri, hachiesto che dopo la sua morte la Reggiani venga affiancata da un amministratore di sostegno.
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