anticiclone caronte
Carlotta Lombardo per www.corriere.it
Il nuovo Data center del Centro Europeo per le previsioni Meteorologiche a medio termine (ECMWF, con sede a Reading, nel Regno Unito, ha trasferito la sua struttura di supercalcolo a Bologna) parla chiaro: l’estate sarà torrida e secca. I modelli stagionali concordano per una stagione calda 2022 termicamente sopra la media in Europa e con anomalie di temperatura comprese tra 1 e 2°C sull’Europa centro meridionale ma con un sopra media molto esteso.
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«Ogni settimana il centro aggiorna le previsioni a lungo termine per la stagione ma già da parecchie settimane viene indicata un’estate più calda del normale — spiega Antonio Sanò, direttore del ilMeteo.it —. In realtà è una tendenza degli ultimi anni: ogni estate è più calda di quella degli ultimi 30 anni.
Le previsioni dicono: maggio e giugno più caldi del normale, compreso luglio anche se ora è in corso una pausa. Possiamo già dire però che dal 15 luglio in poi ci sarà un’ondata di caldo eccezionale, più forte delle precedenti, più forte ancora di quella che si è abbattuta sull’Italia fino a pochi giorni fa».
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Dal 15 luglio una nuova ondata di caldo
Dopo questa pausa di aria leggermente più fresca e che ci farà respirare poco meno di una settimana, dal 15 luglio arriverà infatti un’ondata di calore con apice il 20 luglio e valori che Sanò non esita a definire «preoccupanti».
«Parliamo di 25 gradi a 1500 metri. Un valore di riferimento standard per le ondate di calore e che al suolo produrranno 40 gradi sulla Valle Padana, 40° a Firenze e a Roma, ma ancora di più in Puglia (provincia di Foggia), Sicilia (zona di Siracusa) e nell’interno della Sardegna — continua Sanò —. Il Centro Europeo ci mette in allerta dicendoci che agosto sarà più caldo del normale e di parecchio». Caronte sarà quindi peggio del previsto, molto più forte e duraturo.
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L’anticiclone africano dell’Estate 2022 ha portato ovunque dai 7 ai 12°C oltre la norma e molte città hanno sperimentato almeno fino al 6 luglio valori di 38°C contro una media del periodo di 27-28°C, con i 30-32 che sarebbero già tanti fra luglio e agosto, con picchi registrati in Sardegna a Decimomannu con 44°, Siracusa 43°, quasi tutta la Puglia a 40°, Roma oltre 39°.
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«È inquietante che Roma possa toccare i 40 gradi ripetutamente per una settimana. La siccità? Le piogge di questa notte e delle ultime ore non hanno cambiato più di tanto la situazione e in realtà la situazione peggiorerà perché nel prossimo mese si vedrà ben poca pioggia. Il problema è che presumibilmente non pioverà fino a settembre. Il centro Europeo ha messo in allerta sul mese di agosto: un mese più caldo del normale ma anche più siccitoso».
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Le conseguenze dell’estremizzazione del clima
Quello che i meteorologi devono fare non è tanto controllare il singolo evento ma quanto spesso eventi «estremi» di un certo tipo si verificano. «Periodi di siccità ci sono sempre stati. Fondamentale, adesso, è studiare la frequenza di una siccità terribile come quella che stiamo vivendo o fenomeni come la grandinata eccezionale di questa notte — conferma Sanò —. Sono tutte conseguenze di una estremizzazione del clima.
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Anche il distacco del ghiaccio della Marmolada è un evento eccezionale collegato al fenomeno del surriscaldamento globale ma per sapere se è direttamente una conseguenza del riscaldamento prodotto dall’uomo negli ultimi 30 anni bisognerebbe vedere con quale frequenza fenomeni come questi si stanno verificando e se sono in aumento. Di certo, negli ultimi 30 anni c’è stato un riscaldamento medio del pianeta più rapido che nei precedenti decenni».
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Giugno 2022, il secondo più caldo mai registrato
Le forti ondate di calore in Europa nel suo insieme hanno confermato infatti che questo del 2022 è stato il secondo giugno più caldo mai registrato, con temperature superiori alla media di circa 1,6 gradi; temperature estreme si sono verificate in Spagna, Francia e Italia. A livello globale, quello di quest’anno è stato il terzo mese di giugno più caldo mai registrato.
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Lo rende noto Copernicus Climate Change Service (C3S) implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea. In particolare, la temperatura globale media di giugno scorso è stata di 0,31 gradi centigradi più elevata rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020 e temperature superiori alla media sono state registrate anche in Cina, Giappone e Stati Uniti.
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«Che cresca, in un anno solo, di 0,31 gradi ci sembra poco ma un grado porta all’innalzamento del livello della neve in montagna tra i 100 e i 200 metri. Se una località a mille metri di solito aveva neve, con un grado in più non ce l’ha più e ce l’avà invece a 1.200 metri. Il cambiamento è notevole. Inoltre, se facessimo un confronto con il trentennio precedente, cioè gli anni Ottanta, i valori sono molto più elevati...
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Alcuni studio dicono che questa che stiamo vivendo è l’estate più fresca dei prossimi 30 anni ma non è una previsione assurda. Se non si riduce la CO2, e per ridurla dovremmo sospenderla immediatamente e in toto, è chiaro che l’effetto serra aumenta. Ci vuole tempo perché il Pianeta reagisca».