Da fanpage.it
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Una vicenda molto complicata ha visto protagonisti dodici calciatori del Brann, squadra della Eliteserien (massima serie norvegese), finiti nel mirino della polizia norvegese nelle scorse ore per aver organizzato una festa a luci rosse al Brann Stadion. La polizia di Bergen in una nota ha chiarito la situazione: "Non abbiamo ricevuto alcuna denuncia, ma sulla base delle informazioni ricevute e delle nostre indagini, riteniamo che ci sia una base per indagare e verificare".
I media norvegesi hanno rivelato questa settimana che diversi giocatori del Brann sono usciti a cena lunedì dopo aver vinto un'amichevole e che hanno si sarebbero intrattenuti allo stadio bevendo alcolici con delle ragazze estranee alla società: l'episodio è stato condannato pubblicamente dai vertici del club per violazione delle norme sanitarie legate alla pandemia di Covid-19 e del regolamento della società, ma non vi è stata nessuna sanzione.
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Il direttore generale della squadra, Vibeke Johannesen, ha dichiarato: "Hanno violato le regole interne, si sono scusati e hanno compreso la gravità dell'accaduto, ma dobbiamo andare avanti. Nessuno verrà cacciato. La punizione degli ultimi giorni è sufficiente". Come riportato in seguito dal quotidiano locale Bergensavisen, le telecamere di sicurezza hanno mostrato come diversi giocatori hanno fatto sesso all'interno dello stadio e alcuni correvano in mutande sul campo di gioco.
Uno dei calciatori coinvolti ha fatto mea culpa affermando che "è stato un colpo di testa collettivo" e che si sono "seppelliti in un buco molto nero da cui è molto difficile uscire". La vicenda è al centro di un dibattito importante in Norvegia sia per quanto riguarda le regole sanitarie che per la situazione di classifica del Brann, che è ultimo in classifica con soli 7 punti, frutto di una sola vittoria, in 14 partite e con la salvezza lontana 6 lunghezze.
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