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    VIDEO-ORA O MAI PIU'! “L’OSSIGENO STA PER FINIRE” – FIATO SOSPESO PER I PASSEGGERI DEL SOMMERGIBILE, DISPERSO DA DOMENICA NELL’ATLANTICO, VICINO AL RELITTO DEL TITANIC: E’ UNA CORSA CONTRO IL TEMPO MA LE SPERANZE DI POTER TROVARE E RIPORTARE IN SUPERFICIE LE 5 PERSONE A BORDO DEL TITAN SONO ORMAI FLEBILI. GLI AEREI DEI SOCCORRITORI HANNO LASCIATO CADERE NELL’OCEANO DELLE BOE ACUSTICHE: IL MOTIVO - LA FINE DELL’OSSIGENO, SECONDO UNA STIMA, È FISSATA INTORNO A MEZZOGIORNO ORA ITALIANA – VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per corriere.it

     

    titan sommergibile titan sommergibile

    «È un’operazione di ricerca e soccorso, dobbiamo per forza continuare a sperare», ha risposto ieri sera a Boston il capitano della Guardia Costiera Jamie Frederick ai giornalisti che gli chiedevano se ancora fosse ottimista, mentre ormai mancavano 20 ore prima che l’ossigeno a disposizione dei cinque passeggeri del Titan si esaurisse.

     

    Le famiglie aspettano disperatamente su una delle cinque navi americane e canadesi — destinate nelle ore successive a diventare dieci — che dalla superficie li cercano nei pressi del relitto del Titanic. «Dopo aver considerato tutti i fattori, a volte ti trovi nella posizione di dover fare una scelta difficile — ha aggiunto Frederick —. Potremmo trovarci a quel punto, e allora ne discuteremo innanzitutto con le famiglie».

     

    ricerche del sommergibile titan 5 ricerche del sommergibile titan 5

    La speranza di poter trovare e riportare in superficie i passeggeri del sommergibile, disperso da domenica nell’Atlantico, ieri sera era ormai flebile. La fine dell’ossigeno, secondo una stima, è fissata alle 6 del mattino di oggi, cioè intorno a mezzogiorno ora italiana. Nessuno poteva dire se fossero ancora vivi: non era noto nemmeno se il sistema di riscaldamento a bordo fosse rimasto in funzione. Ma ad alimentare la speranza c’erano dei suoni captati dai sonar di un aereo canadese sia ieri che il giorno prima: possibili colpi contro lo scafo, hanno affermato i media americani, citando un rapporto inviato al dipartimento di sicurezza interna del governo che parlava di rumori ogni 30 minuti.

     

    ricerche del sommergibile titan 6 ricerche del sommergibile titan 6

    La Guardia costiera non ha confermato quest’ultimo dettaglio, che però è rilevante: almeno uno dei 5 dispersi, Paul-Henri Nargeolet, ex capitano della Marina francese, senz’altro conosce il protocollo di fare rumore ogni mezz’ora per tre minuti, in modo da essere notati dai sonar.

     

     

     

    «C’è la possibilità che questi suoni siano umani», dice al Corriere l’ex capitano della Marina militare americana David Marquet, che ha comandato il sottomarino nucleare USS Santa Fe e scritto il bestseller pubblicato anche in Italia «The Leader Ship». Ma l’oceano è un luogo rumoroso: «Ci sono molti suoni, di balene, navi di passaggio, di quelle stesse navi usate ora per le ricerche. Anche gli aerei producono suoni che arrivano sott’acqua», continua il capitano.

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    Gli esperti, che includono britannici e francesi, hanno deciso di seguire questa pista. «Così gli aerei hanno lasciato cadere nell’oceano delle boe acustiche a un chilometro di distanza l’una dall’altra. Se più di una boa capta il rumore si può ottenere una localizzazione che di solito è grande quanto un campo da football — spiega Marquet —. Questa localizzazione viene trasmessa al sistema di controllo di un ROV (remotely operated vehicle, ndr), un veicolo subacqueo che va in profondità».

     

    I due ROV azionati dalla nave Deep Energy, capaci di muoversi fino a circa 3.000-4.000 metri, non hanno trovato nulla. «L’ROV ha telecamere e luci ma nelle profondità non vede molto — nota Marquet —. Va nella zona, manovra tra le correnti, striscia in avanti nel buio totale alla ricerca di quello che è un oggetto grande quanto un piccolo autobus. E ci sono pezzi del Titanic e formazioni rocciose intorno alle quali deve manovrare». Altri tre ROV erano attesi nella notte: tra questi, Victor 6000, in arrivo con i francesi della nave Atalante a pochissime ore dalla fine stimata dell’ossigeno (e richiedeva due ore per montarlo). «Dobbiamo tentare», dicevano gli specialisti a bordo. Victor possiede braccia meccaniche in grado di districare il Titan, se si trovasse incagliato, e anche di legarlo ad un cavo che lo tiri in superficie.

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