Barbara Spinelli per “TPI - The Post Internazionale”
BARBARA SPINELLI
Come altri paesi dell’Est Europa che per decenni hanno vissuto ingabbiati nel Patto di Varsavia, i governanti dell’Ucraina avevano in mente come assoluta priorita l’ingresso nella Nato: l’unico punto d’arrivo che dava loro la sensazione di un cambio di pagina decisivo – una volta dissolta l’Unione sovietica assieme al suo impero – e che offriva un ombrello di protezione militare almeno in apparenza automatico.
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY
L’articolo 42,7 del Trattato di Lisbona (dell'Unione europea) e ritenuto troppo labile in proposito: «Qualora uno Stato membro subisca un'aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformita dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Cio non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri».
ucraina il massacro dei civili a bucha 11
L’adesione all’Ue era giudicata come un primo passo verso l’orizzonte atlantico, una sorta di corridoio in grado di connettere l’Est europeo alla ben piu cruciale America del Nord, oltre che al Regno Unito. Questa era l’Europa sognata in gran parte delle societa post-comuniste: non un fine ma un mezzo, non l’abitudine alla convivenza tra popoli che lungo i secoli si erano combattuti in scontri sanguinosi (i fondatori che sono Germania, Francia e Italia in primis) ma una base d'appoggio per spiccare il salvifico, risolutivo salto oltre l’Atlantico.
volodymyr zelensky e jens stoltenberg 6
Il grande equivoco
Adesso che siamo in piena guerra tra Kiev e Mosca l’aspirazione ucraina inevitabilmente si ridimensiona. Il principale obiettivo di Mosca era la neutralita dell’Ucraina e la rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato, ed e stato raggiunto, cosi come dopo il ‘45 fu raggiunto neutralizzando Finlandia e Austria.
Ambedue le grandi potenze nucleari vogliono avere attorno a se una cintura di Stati neutrali, non armati da Paesi avversari o lontani, e lo squilibrio fra Russia e Nord America creatosi con l’allargamento a Est della Nato non poteva durare. La cintura dell’una come dell’altra potenza e chiamata anche sfera di interesse.
URSULA VON DER LEYEN DURANTE IL COLLEGAMENTO DI ZELENSKY
In America del Nord prende il nome di Dottrina Monroe. La dottrina fu annunciata negli anni Venti dell’800, dopo le guerre napoleoniche: vietava l’intromissione di forze esterne in tutta l’America Latina, isole comprese, e ancor oggi e sacrosanta per le amministrazioni Usa. Carlo Emilio Gadda la chiamo nel 1929 il «campicello di Monroe, chiuso da un leggiadro filo spinato» (in realta non fu affatto leggiadro, come si vide poi in Cile o Venezuela o Nicaragua o Cuba).
Il filo spinato che proteggeva l’Urss e il Patto di Varsavia era spaventoso ma nelle menti dei governanti russi l’idea di una “cintura” neutrale anche se non piu spaventosa continua a esistere, e continuera presumibilmente a esistere anche dopo Putin. Questo l’equivoco che il primo grande allargamento a Est dell’Unione europea non ha risolto (otto Paesi in tutto, tra il 2004 e il 2013) e che sempre piu ha avvelenato le sue relazioni interne, la sua idea di Stato di diritto, il progetto pacifico che nel secondo dopoguerra era stato il cemento prima del Mercato Comune poi della Comunita, infine dell’Unione.
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY
La promessa di includere al piu presto l’Ucraina, e contemporaneamente anche la Georgia e la Moldavia che hanno presentato la loro domanda di candidatura il 3 marzo, tre giorni dopo la richiesta di Kiev, rappresenta un radicale sbilanciamento dell’Unione a Est, con conseguenze enormi che andranno ben analizzate e se possibile contrastate e riaggiustate, se si vuole che l’Ue sopravviva come progetto pacifico i cui interessi non possono eternamente coincidere con quelli oltreatlantici.
vladimir putin
Equilibrio precario
L’adesione di Ucraina, Moldavia e Georgia aggiungerebbe agli abitanti dell’Unione circa 51 milioni (ben piu degli abitanti polacchi), tutti appartenenti a Paesi che o vivono in piena guerra come nel caso di Kiev, o sono dotati di confini incandescenti con Mosca e immersi in conflitti congelati come Georgia e Moldavia.
L’ingresso di Cipro nel 2004 gia fu una scelta avventata dei dirigenti Ue, se si considera il fatto che l’isola era lungi dall’aver superato il conflitto territoriale con la Turchia. Prossimamente, con l’aggiunta di Ucraina, Georgia e Moldavia, sarebbero ben quattro gli Stati non ancora pacifici che entreranno nell’Unione con un’idea calda delle guerre fredde e con confini instabili oltre che controversi.
putin berlusconi bush pratica di mare
La natura e l’immagine dell’Unione ne verrebbero alterate in maniera drastica. Gia oggi i Paesi dell’Est – Polonia e Baltici in prima linea – sono nell’Unione con l’idea di cambiarne propositi e ragion d’essere. Non riconoscono pienamente la Carta dei diritti fondamentali, che pure e giuridicamente vincolante essendo iscritta nei Trattati.
Non mancano di sottolineare – ogni volta che prendono la parola nel Parlamento europeo o nel Consiglio – che principi e diritti contenuti nella Carta e nei Trattati sono soggettivi, la cui portata giuridica e opinabile. Sempre vedono, nell’Unione, i possibili e temibili tratti del Patto di Varsavia. Era questa d’altronde la posizione congiunta del gruppo di Visegrad, ultimamente sfasciatosi perche l’Ungheria, pur condividendo i giudizi di Polonia e Baltici sui diritti, si e rifiutata di entrare in rotta di collisione con Mosca durante la guerra in Ucraina, e non partecipa ne alle sanzioni ne a possibili blocchi delle importazioni di gas e petrolio.
ursula von der leyen. mateusz morawiecki
L’ingresso dell’Ucraina (il Paese piu popoloso tra i nuovi candidati) accentuerebbe questa divisione tra “Vecchia” e “Nuova Europa”. Divisione su cui scommise con forza l’amministrazione di George W. Bush nel 2003, in occasione della guerra in Iraq. Come scriveva Dario Fabbri nel dicembre 2017, su Limes, tale era la «Nuova Europa nella bellicosa dizione di Donald Rumsfeld, da contrapporre alla censurabile mollezza dell’altra meta del continente. Estesa dalla Slesia al bassopiano sarmatico, dal Baltico al Mar Nero, dai Carpazi alla Bessarabia. Composta da molteplici etnie e confessioni, eppure universo reso culturalmente coeso dalla passata appartenenza all’impero sovietico».
frank walter steinmeir vladimir putin
La divisione e oggi meno visibile, visto che anche la vecchia Europa si e appiattita sulle volonta della Nato e dell’amministrazione Usa, ma nel medio periodo potrebbe tornare a essere non solo visibile ma distruttiva e autodistruttiva. Le prime avvisaglie gia sono percepibili: la decisione di Zelensky di rifiutare la visita a Kiev del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, considerato “persona non grata” per le passate posizioni favorevoli al gasdotto Nord Stream 2, le critiche dei dirigenti ucraini ai governi europei troppo poco bellicosi o non bellicosi con Mosca, la predilezione evidente di Kiev per l’alleanza con il Regno Unito, che pure non e piu parte dell’Unione: sono tutti segni che il cambio di rotta nella storia europea e gia cominciato.
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Tra Paesi potenzialmente cosi diversi una difesa comune e indipendente da Nato e Washington sara sempre piu ardua, e quasi impossibile una comune politica estera su cui fondare ed ergere l’esercito europeo che tanti anelano nel nostro continente senza ben sapere di cosa stanno parlando.
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