KIEV, I PAESI GARANTI DEVONO ESSERE OBBLIGATI A DIFENDERCI
MEME ZELENSKY PUTIN
(ANSA) - Le garanzie di sicurezza chieste dall'Ucraina ad una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un "attacco in qualsiasi forma". Lo afferma il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia, in un'intervista a Rbc.
Con la firma di un accordo di sicurezza, "i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l'assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro", aggiunge, sottolineando che il "vincolo giuridico" a intervenire in difesa dell'Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.
edificio della croce rossa bombardato dai russi a mariupol 4
KIEV, SQUADRA PAESI GARANTI APERTA, BENE SE C'È ITALIA
(ANSA) - "La questione dei garanti del trattato è aperto, tutti possono partecipare. E l'Italia è interessata a parteciparvi. Saremmo molto grati all'Italia se lo facesse. E' un trattato che potrebbe costruire una nuova architettura della sicurezza globale".
Lo ha detto, incontrando i media internazionali a Leopoli in videocollegamento, il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak. Interpellato sulla possibilità di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky Podolyak ha sottolineato di "vedere la possibilità di un accordo preliminare" tra Mosca e Kiev. E dopo, ha aggiunto, "ci potrebbe essere un incontro a livello di presidenti".
UCRAINA: WANG A LAVROV, AVANTI CON COLLOQUI PACE MOSCA-KIEV
vladimir putin volodymyr zelensky
(ANSA) - La Cina invita Mosca e Kiev "a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala".
E' quanto ha detto il ministero degli Esteri cinese Wang Yi nell'incontro bilaterale avuto oggi con il suo omologo russo Serghei Lavrov, sottolineando che la questione dell'Ucraina ha "origini complesse: non è solo lo scoppio dell'accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra gruppi".
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A lungo termine, ha aggiunto Wang nel resoconto fornito da Pechino, "dovremmo imparare le lezioni della crisi, rispondere alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti sulla base dei principi del rispetto reciproco e dell'indivisibilità della sicurezza, e costruire un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e il negoziato, in modo da raggiungere una stabilità a lungo termine in Europa". Le due parti, infine, hanno anche scambiato opinioni e coordinato posizioni su affari multilaterali come la situazione nell'Asia-Pacifico, nella penisola coreana e il meccanismo dei Paesi Brics.
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NEGOZIATORE MOSCA, KIEV PRONTA A RAPPORTI DI BUON VICINATO
(ANSA) - - "Ieri" durante i colloqui a Istanbul "l'Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia" e "discuterne le richieste di principio". Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalle agenzie russe.
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SPIRAGLI DI TREGUA
Francesca Sforza per “La Stampa”
(…) Nei panni del grande mediatore, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non ha voluto far mancare la retorica delle grandi occasioni nell'inaugurare ieri una giornata di negoziati che si è presentata come la prima in cui si siano registrati dei piccoli passi avanti. (…)
zelensky putin
L'Ucraina ha presentato la sua proposta, frutto di un graduale compromesso maturato nel corso delle ultime settimane, e sul piatto ha messo la sua disponibilità a non entrare nella Nato e ad autodefinirsi come Stato neutrale (sul modello della Svizzera, più che dell'Austria, dove la neutralità è sancita dalla Costituzione) in cambio di un via libera alle procedure di adesione alla Ue e di reali garanzie sulla sicurezza che sarebbero offerte da un gruppo di Stati garanti.
L'alto consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato a questo proposito che la garanzia coinvolgerebbe Stati Uniti, Regno Unito, Turchia, Francia, Italia e Germania, che dovrebbero essere «legalmente coinvolti nella protezione dell'Ucraina da qualsiasi aggressione» in un accordo sostenuto dai rispettivi parlamenti.
guerra ucraina
Sul punto più controverso, ovvero lo statuto della Crimea e delle due repubbliche separatiste, si è deciso di far entrare in gioco il fattore tempo - un classico della diplomazia dei momenti difficili. In pratica, il punto sarà definito da trattative ad hoc, e spalmato su un periodo di 15 anni. Una soluzione che lungi dall'essere di rapida attuazione consente però di allargare i margini di un compromesso e rendere possibile un cessate il fuoco duraturo. (…)
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