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    L’UFFICIALE DELL’ESERCITO TEDESCO ARRESTATO PER SPIONAGGIO AL SERVIZIO DI MOSCA E’ IL TERZO CASO IN POCHI MESI IN GERMANIA - IL MILITARE, THOMAS H., HA PRIMA CONTATTATO IL CONSOLATO RUSSO A BONN E POI LA SEDE PRINCIPALE A BERLINO: HA OFFERTO DOCUMENTI E INFORMAZIONI – MA E' STATO INGENUO: GLI UFFICI DIPLOMATICI SONO MONITORATI, VIENE ANNOTATO CHI ENTRA E CHI ESCE - DA QUANDO LA GERMANIA E' DIVENUTA UNA RETROVIA DI SUPPORTO ALL'UCRAINA, PUTIN HA INTENSIFICATO L'ATTIVITA' DI SPIONAGGIO...


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

     

    spionaggio spionaggio

    Una storia di spionaggio può iniziare in modo banale, con una persona che si reca all’ambasciata di un Paese per offrire la sua collaborazione. È ciò che ha fatto Thomas H., ufficiale dell’esercito tedesco, arrestato con l’accusa di collusione con i russi. Il militare, in servizio a Coblenza in un reparto della Bundeswehr, le Forze armate tedesche, ha ripetuto un modus operandi visto in diversi casi, con il contatto diretto.

     

    L’individuo chiede di essere ricevuto oppure scrive un messaggio, quindi presenta subito qualcosa che possa convincere l’acquirente: nomi, dettagli, particolari. È il primo passo della danza, poi aspetta che gli altri rispondano. Se rispondono. Perché la controparte deve fidarsi, c’è sempre il timore che il dono sia un frutto avvelenato. Ecco perché serve «merce» di valore e verificabile.

     

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    Secondo le indagini, Thomas H. ha compiuto due mosse. La prima con i rappresentanti del consolato di Mosca a Bonn, quindi con la sede principale a Berlino. E in almeno in una occasione ha calato le «carte», raccontando quello che poteva dare alla Russia. La tattica scelta ha eliminato il pericolo di un intermediario, però non lo ha messo al riparo da rischi. Gli uffici diplomatici sono monitorati, «vedette» e occhi elettronici controllano chi entra e chi esce. Registrano i movimenti dei «legali», gli agenti che agiscono sotto copertura diplomatica. Annotano le targhe dei veicoli. Schedano i visitatori.

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    L’ufficiale non si è preoccupato troppo e a maggio ha lanciato la sua esca. […] è possibile che Thomas H. abbia passato (o provato a farlo) documentazione sulle forze armate, sulla tecnologia e ricerca, eventuali rapporti con Paesi alleati. Una spia può essere utile in tanti modi: per l’accesso a materiale riservato, perché in grado di segnalare colleghi potenzialmente reclutabili oppure come «porta d’ingresso» su programmi sviluppati in ambito Nato.

     

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    L’individuazione dell’ufficiale ha seguito di pochi giorni il caso di Sergei Sergienko, assistente parlamentare del partito di estrema destra AfD, che aveva una missione […] contrastare le forniture a Kiev attraverso una mobilitazione politica. Un agente di influenza che doveva mobilitare i filo-Putin nell’arena tedesca […]. In dicembre era stata scoperta una breccia aperta da Carsten Linke, appartenente all’intelligence, con il complice Arthur Eller. Vicino all’estrema destra, Linke passava ai russi segreti sugli Himars, i lanciarazzi Usa a lunga gittata […] La Germania, insieme alla Polonia, si è trasformata in una retrovia di supporto, ha ospitato il centro che coordina l’arrivo degli equipaggiamenti, ha preso una posizione politica più netta. E questo l’ha tramutata in un bersaglio primario per Mosca.

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