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Tudor difficilmente accetterà De Laurentiis nello spogliatoio. Lo scrive la Gazzetta con Maurizio Nicita.
Già perché Tudor, Cannavaro o chi sarà il prossimo titolare della panchina azzurra, difficilmente accetterà la presenza ingombrante del presidente all’interno dello spogliatoio. Nello sport esistono equilibri e dinamiche in un gruppo che non possono essere forzate dall’esterno, perché poi succede proprio quello che stiamo vedendo al Napoli.
Non c’è dubbio che Garcia abbia colpe, ma il presidente non è da meno con le sue scelte accentratrici estive, e i giocatori in definitiva sono stati deresponsabilizzati. Nessuno li voleva ma di fatto si sono creati parecchi alibi, comodi rifugi. Magari con dieci punti di distacco dalla vetta lo scudetto è bello e andato, ma c’è una dignità e una tifoseria da rispettare.
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DE LAURENTIIS
Scrive Monica Scozzafava:
Rudi Garcia ci ha messo del suo nella sconfitta con l’Empoli: ha sfidato tutti e tutto proponendo in avvio una squadra senza Kvara e Zielinski, salvo poi rivedere le scelte dopo 9 minuti della ripresa, risistemandosi come sempre. La frittata è già fatta e al netto di qualche giocata individuale (il solito Kvara) il Napoli continua ad esibire il marchio di fabbrica: squadra scombinata e lunga. Eppure durante l’intervallo la strigliata di De Laurentiis nello spogliatoio è stata pesante, verso i giocatori e verso l’allenatore, modi e toni di voce fermi e decisi. Reazione d’ira e di sdegno.
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LO SCONTRO RACCONTATO DA CORBO
Repubblica torna su quanto successo durante l’intervallo di Napoli-Empoli. Il risultato era ancora bloccato sullo 0-0 ma la prestazione degli azzurri appare sin da subito al di sotto delle aspettative e delle potenzialità. Aveva avuto più occasioni l’Empoli che il Napoli nei primi 45 minuti. Così De Laurentiis decide di lasciare in tribuna i fratelli Cannavaro e di “correre” negli spogliatoi.
IGOR TUDOR
“Aurelio De Laurentiis si arrende alla fine del primo tempo. L’ira vince sulla speranza. Lo sdegno sulla ragione. L’amarezza sul calcolo. Una formazione così scombinata non se l’aspettava. Entra negli spogliatoi a metà di Napoli-Empoli. Si rivolge a Garcia come non aveva mai osato in queste settimane burrascose. Sono le 13.25, il secondo tempo è tutto da giocare, fa sentire la sua voce anche l’allenatore, non si capisce se è più stanco di sbagliare o di subire“.
Secondo quanto scrive Corbo sul quotidiano, anche Garcia si è fatto sentire con il presidente. Forse esasperato dall’atteggiamento di un presidente che ha sbagliato quasi ogni scelta da quando i pilastri dello scudetto hanno abbandonato la nave. Infatti, se davvero si vuole trovare l’origine della crisi, Repubblica giustamente torna ai tre addii più importanti dopo lo scudetto: Spalletti, Giuntoli e il preparatore atletico Sinatti.
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