1. QUEI PASTORI INSOLENTI
lalla esposito
R.D.G. per “la Repubblica – Roma”
A 78 anni gioiosamente portati, con quasi 50 stagioni di repliche storiche (ora con novità neo-melodiche) de La Cantata dei Pastori , con verve insolente e candida, divisa nera da scrivano del '700, faccia tosta e guance rosse da risate, e trasformando una sacra rappresentazione in varietà, Peppe Barra commuove, stupisce ed emoziona.
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Entrate monellesche in scena, schermaglie, silenzi di sberleffo, duetti cantati. La macchina scenica è un'enciclopedia di passato e presente, con Lamberto Lambertini coautore e regista, e il suo affamato Razzullo è in sintonia col Sarchiapone che Lalla Esposito sa ben impersonare in sembianze maschili, con nuovo cast di buoni e cattivi. Bravi i musicisti. Scenografie da cartoon. Sala Umberto di Roma fino al 15.
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LALLA ESPOSITO: IL DUENDE INCARNATO
Descrivere Lalla Esposito solo come una cantante-attrice vorrebbe dire banalizzare la sua voce, la sua prosa, le braccia, il corpo, la faccia. Un viso che già da solo riempirebbe di sé il palco, senza orpelli o sovrastrutture, nel silenzio scandito dai respiri di chi è andato ad ascoltarla e a vederla.
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No, non sto parlando di una bellezza statuaria, ma di un concentrato di donna. Lalla ha quel non so che, quella forza misteriosa, quella cosa che ogni artista vorrebbe per sé: Lalla Esposito incarna il famoso duende descritto meglio e prima di me da Goethe e Lorca. Quel folletto o spiritello (‘o monaciello, detto in dialetto) che “brucia il sangue come un topico di vetri”, che respinge tutta la dolce geometria appresa e rompe ogni stile.
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Il suo sopraggiungere presuppone sempre un cambiamento radicale di ogni forma rispetto a vecchi piani, per dare sensazioni di freschezza del tutto inedite. Ciò che in realtà avviene è un qualcosa di nuovo che nulla ha a che vedere con quanto esisteva prima.
Lei, Lalla, ammette di non avere il fuoco sacro e che non vorrebbe mai lavorare per una raccomandazione, ma bensì essere scelta sia da chi produce sia da chi la va a vederla a teatro: vuole essere la scelta, non l’imposizione.
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Tante sono le collaborazioni in vari spettacoli di successo: da Toni Servillo a Roberto De Simone, passando per i fortunati incontri sia con Giuseppe Patroni Griffi con il quale ha preso parte agli spettacoli “Napoli Milionaria” e “Sabato Domenica e Lunedi”; sia quello con Luca De Filippo, con il quale ha lavorato per tre anni nella sua compagnia.
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È Bernardina nel “Masaniello” di Porta-Pugliese e ha collaborato per anni con Maurizio Scaparro negli spettacoli “Amerika” e “Don Giovanni” con la musiche di Nicola Piovani. Ha fatto parte della compagnia di Enzo Moscato. I colleghi con i quali ha lavorato hanno nomi importanti, come Lina Sastri; Isa Danieli; Peppe Barra; Mariano Rigillo; Massimo Venturiello; Sal da Vinci e tanti altri ancora.
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Ancora diretta da Armando Pugliese, con cui si intuisce un feeling molto profondo, recita e canta anche in “Napoli chi resta e chi parte”, uno spettacolo tratto da “Caffè di notte e giorno” e “Scalo Marittimo” di Raffaele Viviani e “Teresa Sorrentino” scritto da Elvio Porta con le musiche e canzoni di Sergio Esposito.
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