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    L’ULTRA’ ROSSONERO, MATTEO SALVINI, "ESONERA" PIOLI DOPO LA SCONFITTA DEL MILAN NEL DERBY: "GIOCATORI SENZ’ANIMA, SOCIETÀ SENZA VISIONE. PIOLI HA PERSO IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE” – VALDISERRI PUNGE IL TECNICO: “PIOLI ALL’INIZIO HA CAMBIATO MODULO (3-5-2) E PANCHINATO LEAO. DUE MOSSE A VUOTO” – CONDO’: "LA CHINA DEL MILAN È PERICOLOSA PERCHÉ IERI IL MIGLIORE È STATO TATARUSANU E LA DIFESA A 5 È L’ESPEDIENTE PIÙ ANTITETICO RISPETTO AL DNA ROSSONERO…”


     
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    INZAGHI È PARTITO PER DOMINARE LA GARA

    Luca Valdiserri per il “Corriere della Sera”

     

    STEFANO PIOLI STEFANO PIOLI

    Fino all’era Champions League si festeggiavano i trofei, ora un posto tra le prime quattro vale più di una Supercoppa o una Coppa Italia. Sono anche i bilanci a definire il peso del derby, vinto dall’Inter più nettamente dell’1-0 finale. In dieci giorni non si fanno miracoli, si prova l’emergenza: Pioli all’inizio ha cambiato modulo (3-5-2) e «panchinato» Leao.

     

    Due mosse a vuoto. Il poco Milan di giornata si è visto con Leao, che ha offerto a Giroud un’occasione sprecata in modo sciagurato. Ma è stata l’unica vera di tutta la gara. Il primo tempo, invece, era stato dominato dall’Inter, tanto da invocare la «Mercy Rule», la regola della misericordia che permette all’arbitro di baseball di interrompere una partita per manifesta inferiorità: 9 tiri a zero, 73% di possesso palla.

     

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    2 - LA CHINA PERICOLOSA DI PIOLI INZAGHI RIEMPIE LA STAGIONE

    Paolo Condò per “la Repubblica”

     

    salvini milan salvini milan

    Al di là dell’abiura di tutte le belle idee di gioco e atteggiamento che hanno portato al Milan l’ultimo scudetto, e in generale tre stagioni di crescita a petto in fuori, il calcolo che spinge Pioli a rinunciare all’intero primo tempo — e a una ripresa comunque gracile — gli costa anche il rendimento dei pilastri superstiti (Tonali, Theo, Giroud e il Leao trattenuto) e, se stasera la Lazio non perderà a Verona, l’uscita dal quartetto Champions. La china è pericolosa perché ieri il migliore è stato Tatarusanu, eppure; perché De Ketelaere non ha nemmeno visto il campo, eppure; perché la difesa a 5 è l’espediente più antitetico rispetto al dna del Milan, eppure.

     

    Gli “eppure” stanno lì a significare che malgrado le varie “concessioni” non c’è stata partita, e la vittoria dell’Inter non supera numericamente il semplice 1-0 per una serie di episodi, dalle buone parate del portiere sotto accusa al fuorigioco molecolare che ha impedito a Lautaro la meritata doppietta.

     

     

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