Alessandro Barbera e Ilario Lombardo per “la Stampa”
giuseppe conte roberto gualtieri mes
Roberto Gualtieri lo dice apertamente a Giuseppe Conte a quattr' occhi prima del vertice con i partiti della maggioranza: la sua proposta di riduzione dell'Iva per alcune categorie e in forma di premio per chi usa la moneta elettronica non è realizzabile. O meglio, non può essere una priorità. Ora occorre concentrarsi su altro. Gualtieri e il Pd pensano ad un intervento per ridurre il costo del lavoro, per evitare un'ondata di licenziamenti non appena verrà meno il divieto.
Poco dopo, quando il premier accoglie a Palazzo Chigi i capidelegazione, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico d'Incà, la viceministra al Tesoro Laura Castelli e il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin, ci riprova. Insiste sulla necessità di dare una spinta ai consumi come in Germania. Gualtieri ascolta in silenzio, quel che doveva dire l'ha detto.
conte gualtieri
D'altra parte tutti - Pd, Italia Viva e Leu - sono contrari al taglio dell'Iva. Fatta eccezione per i grillini, non c'è margine per far passare il messaggio. Conte prova a insistere ricordando che la battaglia contro il contante era un impegno scritto nell'ultima legge di bilancio. Ma il coronavirus ha stravolto tutte le agende. Dario Franceschini, a nome del Pd, fa capire al premier che sarebbe costretto a smentirlo. Il Pd è convinto occorra ancora concentrarsi sull'emergenza e - se possibile - su misure che abbassino la pressione fiscale sulle imprese e salvaguardino il lavoro.
dario franceschini con la mascherina
Gualtieri ha con sé una prima bozza di come suddividere la manovra di luglio. Se non si riuscirà a superare i dieci miliardi, quasi la metà dovrebbero servire a rifinanziare la cassa integrazione, tre verranno distribuiti ai Comuni, due alle Regioni, uno per attrezzare le scuole al post-Covid.
Solo a fine mese si capirà se e di quanto si potrà salire nell'ammontare: tutto dipende dall'andamento delle entrate fiscali e da quanto si sarà eventualmente speso (in meno) per Quota cento e reddito di cittadinanza. In agenda c'è anche un'ulteriore proroga delle scadenze fiscali e la cancellazione dei debiti fiscali inesigibili. Gualtieri è convinto che la vera urgenza per chi fa impresa è questa: l'ossigeno necessario a superare l'autunno. Il taglio selettivo dell'Iva è un inutile palliativo.
giuseppe conte roberto gualtieri
A prendere il sopravvento sull'Iva c'è altro. Il decreto semplificazioni, ad esempio, arenato negli uffici legislativi dei ministeri. D'Incà aveva spiegato al premier i pericoli di uno slittamento: «Se l'approvassimo ora andrebbe riconvertito entro fine agosto, quando i parlamentari saranno in vacanza».
Per questo ora è in agenda per luglio inoltrato, così da avere il tempo di approvarlo alla ripresa. E poi c'è la delicata questione del rinnovo della concessione di Autostrade che si trascina da due anni. Ai primi di luglio - probabilmente l'8 - la Corte costituzionale si pronuncerà sul ricorso dei Benetton contro l'esclusione dalla ricostruzione del ponte di Genova.
nicola zingaretti giuseppe conte
Da parte di alcuni c'è la tentazione di aspettare la pronuncia, nella convinzione che il governo ne esca vittorioso. Nel Pd c'è chi teme l'esatto opposto, di qui la pressione del leader Nicola Zingaretti perché il dossier - come Ilva e Alitalia - venga chiuso. I Cinque Stelle premono sul numero uno di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo perché l'accordo passi da un ingresso dello Stato - invece che in Autostrade - direttamente nell'azionariato della capogruppo, Atlantia. Ma Gualtieri e la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli sono convinti che complicherebbe ulteriormente il quadro. Avrebbero voluto l'intesa già questo week-end, dovranno aspettare ancora qualche giorno.