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    "L'UNICO AD AVER PORTATO E OFFERTO DROGA PESANTE ALLA FESTA È STATO CRANIO RANDAGIO” -  GLI AMICI “SCARICANO” IL RAPPER ED EX CONCORRENTE DI XFACTOR TROVATO SENZA VITA IL 12 NOVEMBRE 2016, A 22 ANNI, IN UN APPARTAMENTO ALLA BALDUINA, DOPO UNA FESTA DI COMPLEANNO. LA MORTE DEL GIOVANE SAREBBE AVVENUTA PER L'ASSUNZIONE DI UN MIX DI DROGHE – LE PAROLE DEL LEGALE DEL GIOVANE...


     
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    Francesca De Martino per “il Messaggero”

     

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    «L'unico ad aver portato e offerto droga pesante alla festa è stato Vittorio». È quanto ripetuto più volte ieri, in aula, a piazzale Clodio, da Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis, sentiti dal giudice monocratico perché imputati, insieme a Francesco Manente, nel processo per la morte del rapper ed ex concorrente di XFactor Cranio Randagio, nome d'arte di Vittorio Andrei Boi. L'artista romano era stato trovato senza vita il 12 novembre 2016, a 22 anni, in un appartamento alla Balduina, dopo una festa di compleanno.

     

    La morte del giovane sarebbe avvenuta per l'assunzione di un mix di droghe. Il pm Giovanni Nostro contesta a Garcia De Vincentiis e Bonolis l'accusa di favoreggiamento: avrebbero cercato di coprire l'amico Francesco Manente, accusato di detenzione di stupefacenti e di morte come conseguenza di altro delitto.

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    Gli imputati, dopo diversi testimoni già ascoltati nei mesi scorsi, ieri, in una lunga udienza, sono stati chiamati a fornire la loro versione dei fatti. A cominciare è stato Bonolis, inquilino dell'appartamento dove aveva organizzato il suo party di compleanno, finito poi in tragedia: «Quella sera ogni invitato aveva portato circa due spinelli a testa e ce li passavamo tra di noi, non ci eravamo organizzati ha riferito al giudice il ragazzo, ancora palesemente sotto shock -. Durante la prima parte della serata avevamo cenato, bevuto alcol e fumato solo droghe leggere in salotto.

     

    Poi alle tre e mezza ci eravamo spostati nell'altra stanza per ascoltare musica ad alto volume. In camera mia c'era metanfetamina portata da Vittorio, me l'aveva offerta. Io avevo assunto solo qualche cristallo di Mdma, avevo anche bevuto. Il crack non c'era e nemmeno la cocaina. Nessun altro ha portato in casa mia droghe pesanti oltre a Vittorio».

     

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    Questo l'esame reso da Bonolis, ma che per l'avvocato della famiglia della vittima, Marco Macchia, è risultata lacunoso: «Appello al suo senso della verità perché dica tutto», lo aveva invitato il legale. E mentre i due giovani raccontavano, dal banco degli imputati, la loro verità, ad ascoltarli in fondo all'aula c'erano anche, come in ogni udienza, i genitori del rapper. Poi, sul banco degli imputati, è salito anche Garcia De Vincentiis:

     

    «L'unico che ha offerto sostanza pesante alla festa è stato Cranio Randagio ha raccontato - Io ho preso da lui un cristallo di MdMa, lo conservava in una piccola bustina di plastica, e l'ho diluito nell'acqua per evitare che mi facesse male. Eravamo in cucina, lui ne ha ingoiato uno infilandolo sotto la lingua». E ha aggiunto: «Era uscito di casa due volte. La seconda volta aveva detto lui stesso di volersi spostare per andare a prendere un po' di metanfetamina a casa sua». La prossima udienza è fissata il 18 maggio.

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