• Dagospia

    L’UNICO PIANO CHE CI SERVE È QUELLO VACCINALE - COTTARELLI: “L’IMPORTANZA DEL RECOVERY PLAN È INDUBBIA PER IL MEDIO TERMINE, MA AL MEDIO TERMINE OCCORRE ARRIVARCI. LA VERA PRIORITÀ SONO I VACCINI” - “STIAMO ANDANDO BENE, MA RICORDIAMOCI DUE COSE. PRIMO: SIAMO ANCORA A UNA FASE INIZIALE DEL PROCESSO, CON L'1 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE VACCINATA, SOPRATTUTTO PERSONALE SANITARIO. SECONDO: ESSENDO TRA I PAESI PIÙ COLPITI DAL COVID DOBBIAMO IMPEGNARCI DI PIÙ PER USCIRNE PRESTO…”


     
    Guarda la fotogallery

    Carlo Cottarelli per "La Stampa"

    carlo cottarelli foto di bacco (1) carlo cottarelli foto di bacco (1)

     

    Qual è il più importante "piano" per l' economia italiana in questo momento? Vista l' attenzione del dibattito politico e mediatico sull' argomento, la risposta sembrerebbe chiara: il Recovery Plan. Deve essere così se c' è il rischio che il governo cada proprio sulla formulazione di tale piano.

     

    Ora, l' importanza del Recovery Plan è indubbia per il medio termine. Ma al medio termine occorre arrivarci e per arrivarci dobbiamo superare l' attuale crisi Covid senza troppi ulteriori danni. Per questo penso che la vera priorità al momento sia il Piano Vaccini. Eppure se ne parla TROPPO POCO.

     

    domenico arcuri domenico arcuri

    Ci scontriamo da un anno con un problema fondamentale: per frenare il contagio si pongono vincoli all' economia e a tante altre cose, in primis all' istruzione. Chiudere fa male. Ma non chiudere non è possibile perché il virus dilagherebbe, il che, fra l' altro, farebbe pure male all' economia, anche per l' incertezza e la paura che accompagnano gli annunci giornalieri di contagiati e morti.

    CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

     

    Si possono cercare migliori modalità per le chiusure. Ma, dopo un anno di tentativi, la coperta resta corta. Nel frattempo, l' economia continua a soffrire, come pure i conti pubblici. L' anno scorso il deficit pubblico è salito a 180 miliardi.

     

    Quest' anno si viaggia intorno ai 150 miliardi o più (per il quinto piano ristori si parla già di altri 20 miliardi). Vorrei sottolineare che, quanto più si prolunga la crisi, tanto più i danni economici saranno permanenti. Chi resta escluso dal mondo del lavoro per tanto tempo, ha una maggiore difficoltà a rientrare.

     

    coronavirus vaccinazione al niguarda di milano coronavirus vaccinazione al niguarda di milano

    Più lunghe sono le chiusure, più è probabile che imprese non riaprano. Più a lungo dura la didattica a distanza, più diventa difficile recuperare. Gli altri paesi affrontano simili problemi, ma in Italia questi si sommano a un ventennio di mancata crescita, di mancate riforme, di sotto investimento nella pubblica istruzione.

     

    La conclusione non può essere che una: tutte le risorse, politiche e finanziarie, devono essere spese per uscire dalla crisi sanitaria il più presto possibile. E, ora che abbiamo a disposizione la tecnologia vaccinale appropriata, questo significa che tutto va fatto per accelerare la distribuzione dei vaccini. A che punto è l' Italia?

    DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

     

    In termini di piani, l' unico documento esistente è quello del 3 dicembre 2020, che fissa qualche obiettivo, anche se resta vago su tanti aspetti del programma di vaccinazione (a partire dal rapporto tra stato e regioni). Questo documento fissa l' obiettivo di vaccinare 6 milioni di italiani (il 10 per cento della popolazione) entro fine marzo 2021, obiettivo recentemente ribadito da Arcuri.

     

    coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

    Entro fine anno, sempre secondo Arcuri, i vaccinati dovrebbero salire a 30 milioni. Sono obiettivi modesti, perché lascerebbero gran parte della popolazione italiana soggetta a un elevato grado di incertezza per la maggior parte del 2021.

     

    In termini di vaccinazioni effettive stiamo andando bene rispetto agli altri paesi europei, ma ricordiamoci due cose. Primo: siamo ancora a una fase iniziale del processo, con l' 1 per cento della popolazione vaccinata (con una dose), soprattutto personale sanitario.

    Raggiungere il resto della popolazione è cosa ben più complicata.

     

    roberto speranza domenico arcuri roberto speranza domenico arcuri

    Secondo: essendo tra i paesi più colpiti dal Covid (nel 2020 siamo stati il terzo paese al mondo come numero di decessi rispetto alla popolazione) dobbiamo impegnarci di più per uscirne presto.

     

    Il governo dovrebbe quindi esplorare tutte le possibilità per accelerare le vaccinazioni chiarendo quali siano gli ostacoli da superare per andare oltre i sopra citati modesti obbiettivi. Israele sta vaccinando 170.000 persone al giorno (in proporzione alla popolazione è come se noi ne facessimo 1 milione e 100.000, non gli attuali 70.000) e entro marzo l' obiettivo è una copertura del 55 per cento. Sono i miglior al mondo, ma anche Stati Uniti stanno procedendo più velocemente di noi (e del resto dell' Europa).

     

    coronavirus vaccino 11 coronavirus vaccino 11

    Quale è la fonte del problema? C' è un problema con l' Unione Europea?

    Ridiscutiamo gli accordi con l' Europa e mettiamo pressione perché l' Europa si muova più rapidamente. Servono più soldi? Il costo non può essere un vincolo.

     

    Il costo dei vaccini è una piccola frazione di quello che stiamo perdendo in termini di mancato Pil, di ristori, di mancate entrate per lo stato (il vaccino Pfizer sembra costare 12 euro a dose; quindi 120 milioni di dosi costano meno di un miliardo e mezzo). C' è chi dice che, a livello europeo, invece di avere accordi su prezzi e forniture, dovremmo comprare il brevetto del vaccino. Sarebbe possibile?

    GIUSEPPE CONTE IN UN MOMENTO DI PAUSA DURANTE LE TRATTATIVE SUL RECOVERY FUND GIUSEPPE CONTE IN UN MOMENTO DI PAUSA DURANTE LE TRATTATIVE SUL RECOVERY FUND

     

    In che misura i freni a una più rapida vaccinazione sono relativi alla nostra capacità di distribuzione? Il documento di inizio dicembre parlava di un massimo di 20.000 sanitari per il programma di vaccinazione. È ancora una stima adeguata? O i modesti obiettivi riflettono il timore che le persone non vogliano farsi vaccinare? Serve una massiccia campagna di informazione? Per ogni problema esiste una diversa soluzione. Ma si sono esplorate tutte le possibilità per muoversi più rapidamente?

    Arcuri Conte Arcuri Conte

     

    In conclusione, non credo esista nulla di più importante al momento dell' accelerazione del programma di vaccinazione, sia dal punto di vista umano, sia in termini economici. Occorre fare chiarezza su cosa freni le vaccinazioni, occorre rivedere il Piano di inizio dicembre alla luce degli ultimi sviluppi, occorre assegnare tutte le risorse necessarie a un' accelerazione. Invece di litigare sul Recovery Plan, che ci si metta al lavoro per un piano Vaccini che ci consenta di uscire da questo incubo prima di quanto ora previsto.

    SANCHEZ CONTE RUTTE ALLA DISCUSSIONE SUL RECOVERY FUND SANCHEZ CONTE RUTTE ALLA DISCUSSIONE SUL RECOVERY FUND

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport