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    L’UNICO VERO PROVVEDIMENTO DA PRENDERE SUBITO IN ITALIA: AUMENTARE GLI STIPENDI – IL DRAMMA DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE È IL DIVARIO TRA LA CRESCITA DEI SALARI E L’AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA: I LAVORATORI GUADAGNANO LA STESSA CIFRA DA DUE DECENNI, MENTRE L’INFLAZIONE CRESCE – IL FENOMENO È COLLEGATO ALLA STAGNAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ, MISURA CHIAVE DELL’EFFICIENZA ECONOMICA – NEL 2023, L’ITALIA HA INVESTITO IN RICERCA E SVILUPPO SOLO 16 MILIARDI DI EURO, L’1,5% DEL PIL,UN VALORE INFERIORE RISPETTO AI PARTNER EUROPEI…


     
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    Estratto dell’articolo di Vincenzo Piccolo per www.milanofinanza.it

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    Il divario tra la crescita degli stipendi e l’aumento del costo della vita continua a essere una questione critica per l’Italia. Secondo i dati dell’Ocse, i salari reali nel nostro Paese sono rimasti quasi invariati negli ultimi due decenni, mentre il costo della vita è aumentato, erodendo il potere d’acquisto dei lavoratori italiani. Per Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, questo fenomeno è strettamente collegato alla stagnazione della produttività, una misura chiave dell’efficienza economica.

     

    «Negli ultimi venti anni, l’Italia ha registrato una crescita annuale media della produttività del -0,3%, mentre la media dei Paesi Ocse ha visto un incremento del +0,3%» […]. Il rallentamento della produttività è il risultato di investimenti insufficienti in tecnologia e istruzione e di una scarsa allocazione delle risorse.

    GLI ITALIANI GUADAGNANO MENO NEL 2024 CHE NEL 1990 GLI ITALIANI GUADAGNANO MENO NEL 2024 CHE NEL 1990

     

    Per il 2023, l’Istat riporta che l’Italia ha destinato circa 16 miliardi di euro alla ricerca e sviluppo (R&S), un incremento del 5,2% rispetto all’anno precedente. «Tuttavia, questo investimento equivale solo all’1,5% del Pil, un valore nettamente inferiore rispetto ai principali partner europei: la Germania ha investito il 3,13% del suo Pil in R&S, mentre la Francia ha allocato il 2,35%» mette in evidenza il country head Italia di NS Partners.

     

    GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

    Il gap tra l’Italia e le altre economie avanzate è evidenziato dai dati sul Pil reale. Secondo Bloomberg, l’Italia ha visto una crescita del Pil inferiore rispetto alla Germania e alla Francia. In questo contesto, l’inflazione elevata influisce pesantemente: con un’inflazione al 1,3% e un calo dell’industria pari al -5,6% a luglio (rispetto al -3,3% di giugno), il divario tra la crescita degli stipendi e il costo della vita potrebbe amplificarsi ulteriormente.

     

    Inoltre, un report di S&P Global prevede che il 18% delle imprese italiane aumenterà i prezzi di vendita nei prossimi 12 mesi, trasferendo le pressioni inflazionistiche sui consumatori e aggravando ulteriormente il divario tra salari e costo della vita. […]

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