1. SHARON, C’È UN NOME PER L’UOMO IN BICI “PASSAVA DI LÌ, È IL TESTIMONE CHIAVE”
Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”
OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA
L’idea di chi sia se la sono fatta. E stanno cercando di risalirci. Un nome e cognome ci sono, ma servono certezze. C’è una pista che può portare gli inquirenti all’uomo in bicicletta che negli istanti in cui Sharon Verzeni veniva accoltellata e uccisa a Terno d’Isola è stato immortalato, da almeno una telecamera, mentre passava a pochi metri di distanza dalla scena del crimine. […]
Se non il killer, il testimone chiave. Che non può non aver visto qualcosa, visto il luogo e il momento. Cruciali. È una della dieci sagome alle quali i carabinieri danno la caccia per cercare di dare loro un volto e un nome, tra quelle che sono state inquadrate negli obiettivi elettronici della zona in un orario compatibile con l’omicidio della 33enne, lo scorso 29 luglio poco prima dell’una di notte.
sharon verzeni
[…] c’è una strada che sta portando gli inquirenti alla sua identificazione. Un nome e un cognome, che circola ma che ancora si cerca, dell’uomo in bici che passa in via Castegnate in quegli istanti, proprio sotto casa del residente di 76 anni che in un primo momento agli inquirenti aveva detto che a quell’ora dormiva e invece le immagini lo immortalano sul balcone a fumare una sigaretta (è indagato per falsa testimonianza). Perché finora non si era fatto avanti? Era scappato? In vacanza?
OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA
Intanto è di nuovo caccia all’arma del delitto. Oggi e domani si tornerà a cercare, anche con i metal detector, quel coltello «di medie dimensioni», forse un pugnale, per le strade di Terno d’Isola, intorno alla scena del crimine. Dopo che tra la decina di coltelli sequestrata nelle scorse settimane non è saltata fuori quella giusta.
È il sindaco Gianluca Sala ad annunciare per primo ai cittadini la chiusura straordinaria e improvvisa al traffico di alcune strade. «Attività di ricerca nelle aree adiacenti e circostanti la scena del crimine» che ha visto vittima Sharon Verzeni, per i carabinieri. Questo, spiegano i militari, «al fine di individuare e repertare eventuali ulteriori indizi utili alla prosecuzione delle indagini». […]
2. IL COMPAGNO TORNA AL LAVORO “NON MI SENTO ASSEDIATO IL KILLER È UNO CONOSCIUTO AL BAR”
Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”
SERGIO RUOCCO IN CASERMA
[…] Sono le sei e mezza di sera quando Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, idraulico, rientra a casa dei genitori di lei dove vive da quando la 33enne è stata accoltellata a morte per la strada a Terno d’Isola dove vivevano assieme da tre anni. Occhi rossi, sguardo stanco, difficile da incrociare.
Nei giorni scorsi ha fatto avanti indietro dalla caserma di Bergamo per essere sentito, più volte, poi i sopralluoghi nella villetta. «Non mi sento accerchiato, ho detto tutto quello che sapevo, spero mi richiamino i carabinieri. Se mi chiamano e posso dare una mano ci vado volentieri». Bruno, il padre di Sharon, ha detto: «È stato qualcuno che non la conosceva bene». […]
Pensate a qualcuno?
sharon verzeni sergio ruocco
«Se avesse in mente qualcuno, Bruno, lo avrebbe detto ai carabinieri e tutto sarebbe già finito probabilmente. Lui, noi, speriamo sia qualcuno che Sharon non conoscesse. E la pensiamo così. Non riusciamo a capire altrimenti chi potesse volerle male».
In nessun ambito?
«Non riusciamo a immaginare niente. L’unica cosa che potrei pensare è a qualche cliente del bar dove lavorava, che le ha dato fastidio, ma non mi ha mai detto niente. Prima andava al pomeriggio, poi negli ultimi due mesi alla mattina».
Mai la notte?
«No, perché stava alla pasticceria, non allo spaccio dietro che è sempre aperto. Ma al bar vanno persone normali, non è un posto malfamato».
i genitori di sharon verzeni
Sharon continuava a fare dei lavoretti come estetista a domicilio. Forse in questo contesto potrebbe essere successo qualcosa?
«Non penso, andava da persone che conosciamo bene, sono tutti parenti, magari alla lontana, ma gente che sappiamo chi è. Forse l’hanno scambiata per un’altra persona».
L’aggressione è molto violenta però, mirata, qualcuno voleva farle male se non ucciderla.
«Si. Ma mi sembra davvero impossibile che nessuna telecamera l’abbia ripresa, che non ci sia un’immagine. Magari devono ancora finire di vedere tutti i filmati e prima o poi qualcosa salta fuori».
Finora nessuno ha visto.
le ultime tracce di sharon verzeni
«Magari qualcuno ha visto ma potrebbe aver paura a dirlo».
Le viene in mente qualcuno che potesse avercela con lei o la sua famiglia?
«Impossibile, specie avercela con Sharon».
[…]
In via Castegnate, in quel punto, Sharon ci passava spesso?
«Lei non usciva tutte le sere. Passava a volte di lì, e a volte anche con me. Non abbiamo mai visto gente strana».
Si dice ci fossero spacciatori.
«Sì ma due o tre, e non ci guardavano neanche».
sharon verzeni sergio ruocco
Sharon le ha mai detto di avere paura per qualcosa o qualcuno o ricevuto avances?
«Anche se non avesse voluto dirmelo, penso che lo avrei capito.
Non mi ha mai fatto notare niente di strano, mai detto nulla. Se ci fosse stato qualcosa l’avrei capito».
Il pc è stato prelevato solo pochi giorni fa.
«Non ho detto niente del pc ai carabinieri perché era sul tavolo la sera che sono venuti a casa. Lei l’avrà usato forse una volta, un anno fa. Io lo usavo solo ogni tanto. Faceva tutto col telefono»
sharon verzeni sergio ruocco
Scientology. Da un anno aveva iniziato a frequentarla?
«No, sono voci che girano perché alcune colleghe sono di Scientology. Aveva fatto un corso solamente, basato su lavoro, che le avevano fatto fare i titolari del bar».
Lì potrebbe aver conosciuto gente?
«Forse una, due persone con cui parlava ogni tanto, e ci ho bevuto anche io un caffè, ma brava gente. Su Scientology non ci sono stati problemi». […]
I GENITORI DI SHARON VERZENI CON SERGIO RUOCCO sharon verzeni I FAMILIARI DI SHARON VERZENI omicidio sharon verzeni la scena del crimine e le possibili vie di fuga del killer