Estratto dall'articolo di Marco Travaglio per ''il Fatto Quotidiano''
marco travaglio
Dopo aver sorseggiato i fiumi d' inchiostro versati dai giornaloni sull' oceanica manifestazione Sì Tav di sabato a Torino, che ha visto sfilare nientepopodimenoché un torinese su 35 o un piemontese su 177, una domanda sorge spontanea: cosa sapeva tutta questa brava gente del Tav Torino-Lione?
Si spera vivamente che ne sapesse un po' di più di una delle sette madamine organizzatrici dell' Evento, Patrizia Ghiazza, cacciatrice di teste all' evidenza sfortunata, che l' altra sera esibiva tutta la sua competenza a Otto e mezzo: "Né io né le altre organizzatrici siamo competenti per poter entrare nel merito degli aspetti tecnici e ambientali dell' opera".
alberto perino no tav
Non male, per una manifestazione apolitica e apartitica, ma soltanto tecnica, sul merito del treno merci ad alta velocità (anzi, a bassa, perché le merci di solito viaggiano a non più di 100-120 km l' ora). Essendosi "informati sui giornaloni che hanno sponsorizzato la Lunga Marcia, era prevedibile che organizzatori e partecipanti ne sapessero pochino, e che quel pochino fosse falso. Infatti sventolavano cartelli "Sì alla Tav", ignorando che è l' acronimo di Treno Alta Velocità, dunque è maschile, con buona pace di Stampubblica che ha spacciato l' iniziativa per una "rivolta delle donne" contro non si sa bene cosa, anche se in piazza sfilavano soprattutto maschietti di una certa età.
PAOLO FOIETTA PRO TAV
L' acronimo, fra l' altro, è una patacca (femminile), perché per le merci l' espressione giusta è Treno ad Alta Capacità (Tac). I marciatori, e Salvini a ruota, ripetevano che l' opera va assolutamente "completata": ma un' opera si completa quando è già iniziata e qui non è stato costruito nemmeno un millimetro di ferrovia: i cantieri che tutti vedono da 15 anni sono quelli del tunnel esplorativo, nulla a che vedere con l' opera vera e propria, il "tunnel di base", cioè il mega-buco dovrebbe attraversare 57 km di montagna e che fortunatamente non esiste: le gare d' appalto non sono state neppure bandite. Dunque non c' è nulla da completare.
Alcuni sognano di salire un giorno a bordo del mirabolante supertreno, ma purtroppo, escludendo che i Sì Tav si considerino merci, resteranno mestamente a terra anche se l' opera venisse realizzata. Chi volesse invece raggiungere ad alta velocità Parigi o Lione da Milano o da Torino, può montare sul comodo Tgv, che dalla notte dei tempi percorre rapidamente quella tratta. Ma i nostri eroi strillano contro l'"isolamento dell' Italia" e per il "collegamento con l' Europa", evidentemente ignari dell' esistenza del Tgv da e per la Francia, dei treni veloci da e per la Svizzera e così via.
PROTESTE NO TAV
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Le loro merci da trasportare ad altissima velocità da Torino a Lione possono depositarle in uno a caso dei container (perlopiù vuoti) che ogni giorno viaggiano sui treni della tratta Torino-Modane- Chambéry-Culoz, che dal 1871 attraversa il Frejus, ci è appena costata 400 milioni per lavori di ammodernamento ed è inutilizzata all' 80-90%
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