Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per la Verità - Estratti
luca casarini
La Chiesa cattolica, con il progetto Cum-finis, è da anni il più generoso sostenitore delle missioni del rimorchiatore Mare Jonio, quello dei Casarini boys. Ma, quando i vescovi non avevano ancora iniziato a riempire le tasche di questo gruppo di no global attempati con gli oboli dei fedeli, la barca è rimasta a galla anche grazie alla generosità di personaggi come Checco Zalone.
Capace di far arrivare alla società armatrice, la Idra social shipping, la bellezza di 201.300 euro in un mese per usare la nave e l'equipaggio per le riprese del film Tolo Tolo.
La prima traccia di questa storia l’abbiamo trovata nell’informativa finale della Guardia di finanza depositata agli atti dell’inchiesta per favoreggiamento di immigrazione clandestina della Procura di Ragusa, procedimento che vede alla sbarra, tra gli altri, Luca Casarini e i due principali soci della Idra, Giuseppe Caccia e Alessandro Metz. Il documento rivela quali fossero le vere finalità di Idra, nata nel 2018, e del rimorchiatore Mare Jonio, acquistato ai tempi dei decreti Sicurezza del ministro Matteo Salvini e del governo giallo-verde.
checco zalone tolo tolo nave mare jonio
Ad affrontare l’argomento in un’intercettazione è il socio di maggioranza della Idra, Caccia.
L’armatore parla con una giornalista veneziana e, nella conversazione, per gli investigatori, «spicca la preoccupazione di evitare che sia resa pubblica la stessa esistenza di Idra in modo che rimanga celato alla opinione pubblica il particolare rapporto che questa ha con Mediterranea». In particolare, non deve essere divulgato «lo svolgimento di operazioni prettamente commerciali». E a tal proposito Caccia avrebbe citato, a mo’ d’esempio, «il noleggio di un’altra imbarcazione da lui procurata in favore di una impresa che se ne era servita per l’allestimento di un set cinematografico».
Tra queste operazioni a fine di lucro c’è quella per cui Caccia, Casarini e altri quattro sono oggi imputati, ovvero il trasbordo di 27 migranti dal mercantile Maersk Etienne in cambio di 125.000 euro (è questa la ricostruzione dell’accusa).
papa francesco casarini
La giornalista domanda il nome della società e Caccia risponde di «lasciare perdere il nome della società, aggiungendo la testuale frase: “Quella la teniamo coperta perché fa anche attività commerciali tra… per finanziare Mediterranea». L’ex assessore veneziano ribadisce di «utilizzare la società per fare delle operazioni, tra virgolette, commerciali che servono a…». La frase si interrompe e l’uomo invita l’interlocutrice a non diffondere la notizia: «Questa parte teniamola riservata».
Poi, «a patto che resti tra loro due», svela che «Checco Zalone, per finanziarli indirettamente, ha voluto la loro collaborazione al film Tolo Tolo, noleggiandogli la nave con l’equipaggio per le scene dei salvataggi». In un’altra intercettazione Caccia rimarca la differenza tra il loro sistema e quello delle altre Ong. Infatti, precisa che Mediterranea «a differenza delle altre ha un rapporto formalmente commerciale con la società armatoriale (la Idra) che è anomala nella gestione, che condivide gli obiettivi sociali e umanitari» e, per far comprendere meglio il concetto all’interlocutore, «riferisce che come esperienza fatta da loro c’è il noleggio della nave Mare Jonio che ha portato benefici a tutto il meccanismo». Soprattutto al portafogli degli indagati.
checco zalone tolo tolo
Nell’annotazione sui conti bancari di Casarini, in cui si parla, però, dei guadagni di tutta la «banda», si legge: «I rapporti intestati ai soggetti indagati risultano essere alimentati sia dalle somme provenienti dalla Idra social shipping Srl che da bonifici esteri. Le uscite sono rappresentate sia da spese di natura personale che da donazioni alla Mediterranea saving humans Aps che, come detto, procede a sua volta al trasferimento delle stesse alla Idra. Le somme percepite dai soggetti indagati non corrispondono a quanto effettivamente dichiarato anche alla luce del sistematico utilizzo di carte di credito prepagate intestate alla società, ma di fatto utilizzate per fini personali o per far transitare somme provenienti dai conti correnti aziendali».
checco zalone tolo tolo
(…) Sempre Caccia riferisce che «se Mediterranea è riuscita ad andare in mare, è stato possibile farlo grazie al fatto che si sono potute compiere delle operazioni commerciali» e «porta come esempio le scene girate per il film di Checco Zalone, che hanno portato denaro a Mediterranea».
Quanto? In un’annotazione della Guardia di finanza sui conti bancari di Casarini c’è uno specchietto molto chiaro, in cui sono indicati 4 bonifici inviati dalla Taodue Srl, società di produzione televisiva e cinematografica, datati 10 e 20 giugno (come anticipo), 11 e 15 luglio, rispettivamente da 54.900 euro, 45.750, 50.325 e 50.325, per un totale di 201.300 euro.
I soldi, secondo quanto scoperto dalla Finanza, sarebbero finiti direttamente sul conto della Idra, la società privata che ha messo a disposizione la barca e l’ha noleggiata.
Contattato dalla Verità Pietro Valsecchi, fondatore della Taodue e successivamente produttore di Zalone, ricorda la nave, ma non i conti: «È un film di quattro anni fa», dice subito. Poi spiega: «Noi non siamo più nella Taodue e io non mi occupavo di queste cose». Di fronte alle nostre insistenze prova a liquidarci così: «Ma sapete quanti bonifici si fanno per un film?12.000 o 13.000, quindi non so neanche di cosa stiate parlando francamente».
pietro valsecchi foto di bacco
Quando gli viene spiegato, però, che la cifra è importante, Valsecchi cerca di fare due conti al volo e dopo essersi consultato «con un amico» richiama: «Guardi che le cifre che lei mi ha detto non esistono... hanno pagato, così mi han detto, a naso... 40-50.000 euro...».
panorama - i finanziamenti dei vescovi a luca casarini
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inchiesta di panorama sui finanziamenti dei vescovi a luca casarini Luca Casarini e Pietro Marrone inchiesta di panorama sui finanziamenti dei vescovi a luca casarini luca casarini luca casarini luca casarini luca casarini 3 casarini don ciotti