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1. "PIANTEDOSI SI DEVE DIMETTERE", POST SHOCK SEGRETARIO LEGA VCO
(AGI) - Chat bollenti nel pomeriggio di oggi in casa Lega in Piemonte. Ad accedere le polveri un post sorprendente pubblicato sul suo profilo Facebook da Enrico Montani, piu' volte parlamentare ed oggi segretario provinciale della Lega del Verbano Cusio Ossola.
Un attacco diretto al ministro degli Interni: Montani ha scritto a caratteri cubitali e su sfondo rosso: "Per me Piantedosi si deve dimettere!!!". Una presa di posizione relativa alla gestione dell'immigrazione e sorprendente se si considera che il titolare del Viminale e' stato indicato proprio dalla Lega anche in forza del suo rapporto personale con Matteo Salvini, di cui e' stato capo di gabinetto proprio al ministero degli interni. Il post dopo circa mezz'ora e' stato cancellato, ma naturalmente gli screenshot hanno cominciato subito a circolare all'interno della Lega piemontese, con ampio corredo di commenti.
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2. MIGRANTI, L'IRA DELLE REGIONI "GESTIONE IMPOSSIBILE" IL VIMINALE SOTTO ACCUSA
Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “La Stampa”
Le Regioni si sono aggiunte ai sindaci che da giorni protestano per un sistema di accoglienza dei migranti ormai impossibile da gestire a livello locale. Lo scontro è politico ma sarebbe riduttivo considerarlo una semplice contrapposizione tra governo e opposizione. A esprimere la loro contrarietà alle soluzioni indicate dall'esecutivo sono anche il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi del centrodestra e i sindaci della Lega Veneto.
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Il ministero dell'Interno ha provato a sminuire le polemiche definendo «surreale» la protesta dei sindaci e aggiungendo che «la mancata adozione dello stato di emergenza» da parte delle 4 regioni a guida centrosinistra, ha ritardato alcuni interventi sul territorio». Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni della Lega Nord ha, invece, chiarito all'AdnKronos che «con i sindaci bisogna dialogare, ma è bene che il Pd si metta d'accordo al suo interno perché gli amministratori locali dicono una cosa e i dirigenti nazionali ne sostengono un'altra». […]
Ma ad aumentar e il livello di scontro è stato l'intervento delle Regioni. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, uno dei quattro governatori del Pd, ha risposto alle critiche arrivate dal Viminale: «Il governo ha fatto una scelta piuttosto singolare: dichiarare lo stato di emergenza nazionale per i flussi migratori; se conoscesse bene la norma sulla dichiarazione dello stato d'emergenza, capirebbe che dichiarare lo stato d'emergenza per un fenomeno che si ripete uguale da trent'anni è giuridicamente impossibile». E– ha concluso – «questa è stata l'unica strategia […]».
BARE FUORI - MEME SUL GOVERNO E I MIGRANTI BY CARLI
Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, candidato dal centrodestra, ha avvertito che il sistema del suo territorio è al limite, non può tollerare altri aumenti di migranti come si sta ipotizzando. «Più migranti in Basilicata? Va bene la solidarietà –ma si tenga conto delle caratteristiche di una regione come la nostra, con 131 piccoli comuni. Non possiamo reggere numeri importanti». Bardi ha annunciato di voler parlare della questione con il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, e con gli altri presidenti di Regione: «Ma serve un piano dell'Unione Europea», ha precisato.
Nei giorni scorsi Vincenzo De Luca aveva già giudicato «fallimentare» la strategia del governo sui migranti. Ieri ha parlato Pietro De Luca, dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd della Camera, eletto in Campania e figlio del presidente della Regione: «Sull'immigrazione, le politiche del Governo si stanno rivelando del tutto fallimentari. La retorica populista della destra si è sciolta come neve al sole in questi mesi. Altro che porti chiusi e inverosimili blocchi navali. Gli arrivi sono aumentati del 100% rispetto allo scorso anno».
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[…] Le prese di distanza sulla gestione arrivano anche dai sindaci della Lega Veneto che ribadiscono il loro rifiuto sia ai centri di raccolta sia all'accoglienza diffusa.
«Chi non ha diritto di stare in Italia deve essere rimandato indietro: capannoni, uffici, palestre non possono essere usati per stoccare i migranti, non sono strutture idonee», affermano.
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