LINA MERLIN
Mirella Serri per “la Stampa”
Quando in primavera ha ricevuto la senatrice Laura Puppato, il presidente del Senato Pietro Grasso si è mostrato veramente stupito della sua richiesta. No, non ci aveva mai fatto caso, passando nei corridoi e per le belle e affrescate stanze di Palazzo Madama.
La seconda carica dello Stato non aveva rilevato che erano tutti maschili i volti più o meno corrucciati dei senatori della Repubblica italiana a cui era stato dedicato un busto o un ritratto.
LINA MERLIN
Già, proprio così: nella storica sede non c'è nessuna tangibile memoria delle donne in politica, nessuna immagine o busto femminile. Questa clamorosa assenza non era invece sfuggita alle parlamentari, in particolare alla senatrice del Pd, Puppato, e a Pia Locatelli, capogruppo del Psi alla Camera, che da tempo si erano mobilitate. Entrambe si sono rivolte a Grasso: quest' anno cadono i 130 anni dalla nascita della senatrice Lina Merlin. Ecco l'occasione per colmare il vuoto di genere.
LINA MERLIN
Un'altra sollecitazione è arrivata dal convegno organizzato per il genetliaco della grande Madre Costituente (a cui hanno partecipato Luigi Zanda, Elena Marinucci e la ministra della Pubblica istruzione Valeria Fedeli).
Le raccomandazioni sono state numerose, non si è fatta, però, sentire alcuna risposta. La vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta, ha preso carta e penna e ha sottolineato che l'operato femminile in politica non può essere dimenticato e che la valorosa antifascista ben lo rappresenta. Originaria di Chioggia, la Merlin ha fatto la storia d'Italia: giovane maestra, ha aderito alle lotte socialiste collaborando con Giacomo Matteotti.
Il deputato, prima di perire per mano degli uomini di Mussolini, utilizzerà nell' ultimo discorso un report dal Veneto proprio della Merlin che illustrava in dettaglio la violenza delle camicie nere. Nel 1926 la futura senatrice è più volte arrestata, esonerata dall'insegnamento, viene spedita al confino in Sardegna.
LINA MERLIN
Dopo aver partecipato alla Resistenza e contribuito alla nascita dell'Unione donne italiane, è eletta tra i membri della Costituente: a lei si deve la frase dell' articolo 3 della Carta Costituzionale con cui si pone la base giuridica per il raggiungimento della piena parità di diritti tra uomo e donna: «Tutti i cittadini... sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso».
Nel 1958 firma la legge per la chiusura delle case di tolleranza. Prima donna a prendere la parola in Senato, unica senatrice nella II legislatura, la Merlin merita senza dubbio di stare con una sua figura in bronzo o affini (un noto artista si è offerto di confezionare l' opera gratis) a fianco di Enrico De Nicola o di Giovanni Spadolini. Come mai la presidenza non ha ancora preso una decisione?
LINA MERLIN
«Sul personaggio di Lina è calato un velo di oblio. Il suo nome viene associato per lo più alla norma sulla prostituzione», spiega la Puppato. «Dobbiamo fare ancora molto. Uno degli obiettivi prioritari della Merlin era l'uguaglianza dei sessi. Ironia della sorte, adesso proprio la vicenda che la riguarda testimonia che questo traguardo non è stato ancora raggiunto».
puppato PIA LOCATELLI
LINA MERLIN