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    LA BCE VEDE FINALMENTE LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL? – CHRISTINE LAGARDE, PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, ANNUNCIA CHE I TASSI DI INTERESSE RIMARRANNO INVARIATI: È LA PRIMA PAUSA DOPO UNA SERIE DI DIECI AUMENTI CONSECUTIVI. IL TASSO SUI RIFINANZIAMENTI PRINCIPALI RESTA FERMO AL 4,50%, QUELLO SUI DEPOSITI AL 4. PER QUANTO? NON È DATO SAPERE: BISOGNA VERIFICARE SE LE STIME SULL'INFLAZIONE SARANNO CONFERMATE… - VIDEO


     
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    Estratto da www.ilsole24ore.com

     

    CHRISTINE LAGARDE CHRISTINE LAGARDE

    La Bce ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. Si tratta della prima pausa dopo la serie di dieci aumenti consecutivi. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Lo comunica l’Istituto centrale al termine della riunione che si è tenuta ad Atene.

     

    I tassi, ha ripetuto la Banca centrale europea, «sono a livelli che, mantenuti per una durata sufficientemente lunga, daranno un importante contributo» al raggiungimento dell’obiettivo del 2% nel medio termine. Durante la riunione di settembre, il capoeconomista - e componente del board - Philip Lane aveva spiegato che i modelli usati dall’autorità monetaria indicano il livello del 3,75%-4% per il tasso dei depositi coerente con il raggiungimento dell’obiettivo nell’orizzonte temporale della politica monetaria, in sostanza il 2025.

     

    LAGARDALAND - MEME BY EMILIANO CARLI LAGARDALAND - MEME BY EMILIANO CARLI

    A questo punto si tratta di verificare se l’andamento dell’inflazione previsto dai modelli sia confermato dalla realtà. Le prossime decisione restano così legate alla lettura dei dati in arrivo, seguendo l’approccio «riunione per riunione» seguito finora. […] Christine Lagarde non ha quindi voluto quantificare quanto lungo sia la durata «sufficientemente lunga» di tassi alti. L’idea di un taglio del costo del credito, ha precisato, è «assolutamente prematura».

     

    Nulla è ancora garantito. La Bce […] ritiene che la recente flessione dell’inflazione complessiva e dell’inflazione “sottostante” - la core inflation o inflazione di fondo - è legata a «forti base effects», puramente statistici: i prezzi, non solo quelli dell’energia, avevano già raggiunto livelli alti un anno fa. Continuerà a calare, ha spiegato Lagarde, nei prossimi mesi, ma per lo stesso motivo, quasi “aritmetico”.

    ursula von der leyen christine lagarde - meme by vukic ursula von der leyen christine lagarde - meme by vukic

     

    Le pressioni domestiche sui prezzi restano però «forti». e il mercato del lavoro è solido, anche se mostra qualche iniziale segno di indebolimento. In ogni caso la Bce si attende ancora che l’inflazione resti «a livelli troppo alti per troppo tempo». D’altra parte, i rialzi dei tassi decisi in passato si stanno trasmettendo «con vigore» alle condizioni di finanziamento, «frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione». I rischi sulla crescita, ha quindi spiegato Lagarde, restano orientati al ribasso, anche se la resilienza del mercato del lavoro può sostenere la fiducia di famiglie e imprese.

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