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    “LA BIENNALE È LA FINE DI KOOLHAAS” - PARLA IL SUO “MENTORE” EISENMAN: “CON LA MOSTRA VUOLE DIRE AL PUBBLICO ‘QUESTA È LA FINE DELLA MIA CARRIERA, DELLA MIA EGEMONIA, DELL’ARCHITETTURA STESSA”. CHE INFATTI MANCA


     
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    Dagotraduzione dell’intervista di Valentina Ciuffi per “De Zeen Magazine

     

    peter eisenman peter eisenman

    Peter Eisenman, 81enne celebre architetto americano, aiutò Rem Koolhaas a fare i suoi primi passi, finanziando la pubblicazione di “Delirious New York” e convincendo la giuria di cui faceva parte a dargli il primo premio della sua strapremiata carriera.

     

    Ora, in visita a Venezia ha dato la sua lettura definitiva della Biennale. Secondo Eisenman l'archi -guru olandese ha voluto qui dichiarare la sua fine. Attraverso la mostra ha detto “questa è la fine della mia carriera, della mia egemonia, di ogni cosa, la fine dell'architettura stessa”. Eisenman riconobbe subito in Koolhaas un genio e lo considera ancora oggi una figura totemica che ha dominato gli ultimi cinquant'anni così come Le Corbusier dominò i primi cinquanta del Novecento.

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    Tanto che considera una fortuna essere riuscito a vivere in fondo entrambe le straordinarie epoche: quella di Rem e quella di Le Corbu di cui ricorda quando, ancora studente, arrivò di fronte alla casa del maestro francese ma non ebbe il coraggio di suonare il campanello. Incontrare fisicamente l'uomo che era dall' altra parte della porta fu troppo per lui. “Penso” dice Eisenman “ che questo sentimento sia comune a molti studenti di Rem, Soggiogati e intimiditi dal Mito Koolhaas”.

     

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    Ma dopo tanti ricordi, svolazzi e complimenti, di fronte alla richiesta di dare un giudizio su questa Biennale il vecchio Eiseman non è affatto esente da critiche. Di fronte a quella sfilata di porte, balconi, maniglie, scale, gabinetti e soffitti che il direttore mette in scena nel padiglione centrale dei giardini sotto il titolo “ Elements” il maestro dice: “Ogni linguaggio ha bisogno della sua grammatica e se l'architettura è linguaggio non può farne a meno neanche lei. Io qui vedo invece solo elementi, sillabe e mi manca molto la grammatica”. Cioè l'architettura…

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