1 - IL LEGHISTA PIANA AI FESTINI CON ESCORT E COCA "TUTTO FALSO, HO UNA FAMIGLIA DA DIFENDERE"
Estratto dell’articolo di Marco Fagandini Tommaso Fregatti per “la Stampa”
ALESSANDRO PIANA
C'è un'inchiesta, negli uffici della Procura e della squadra mobile genovesi, che ieri ha provocato un terremoto politico. È quella deflagrata venerdì con l'arresto di un architetto genovese molto conosciuto in città, Alessandro Cristilli, e di un albergatore, Christian Rosolani, accusati di aver a lungo organizzato festini a base di sesso e cocaina nella Genova che conta.
Lo scossone, per la politica ligure, è in un nome contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Riccardo Ghio. Ed è quello di Alessandro Piana, vice presidente della Regione Liguria ed esponente della Lega. Non è indagato. Così come non lo è il notaio Piero Biglia di Saronno, professionista di peso nel capoluogo.
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Ma in due dei capi d'imputazione che riguardano Cristilli, si fa riferimento alla possibile presenza di entrambi in una di quelle serate. Dove l'architetto ora in carcere […] avrebbe pagato 400 euro ciascuna due ragazze perché si prostituissero con i suoi ospiti, nella sua villa: Piana e Biglia di Saronno. E lo stesso Cristilli aveva ceduto cocaina a quelle escort, per scioglierne le eventuali inibizioni.
Il vice presidente della Regione e il notaio, ieri, hanno negato fermamente di aver preso parte a quella serata, datata, secondo gli inquirenti, primo marzo 2022. Hanno detto di non aver mai fatto uso di droga e di non aver mai frequentato prostitute.
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«Mai mi sarei immaginato - ha detto Piana - di trovarmi in una vicenda così grottesca. Ho ricostruito la giornata del primo marzo 2022 e posso dire con certezza che non sono mai stato nei posti in cui mi identificano alcuni testimoni. Chi mi conosce lo sa che non ho mai fumato nemmeno una cannetta, figuriamoci la cocaina. Sono disposto a fare tutti i test e le analisi del caso. Fa particolarmente dispiacere essere tirato in ballo per una situazione lontana dalla mia persona, lo dico da padre di famiglia e marito».
Altrettanto netta la presa di pozione del notaio Biglia di Saronno: «Non ho mai fumato neppure sigarette, figuriamoci se ho mai fatto uso di droga. Né ho mai pagato per una prestazione sessuale. Conosco Cristilli, è un caro amico e ci sentiamo sovente anche per motivi professionali […]. Ma non ho mai visto in casa sua droga o escort, né ho mai incontrato da lui Alessandro Piana. Che ho solo intravisto due volti in eventi della Lega»
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Come detto, nel punto in cui Piana e Biglia di Saronno vengono tirati in ballo l'ordinanza fa riferimento ai comportamenti di quella sera di Cristilli. Individuato, in generale, come l'uomo che ingaggiava le escort per i festini, oltre che la cocaina. Ma è anche un professionista noto e attivo, in città. Tanto da essere stato rappresentante del Comune di Genova nella Fondazione Renzo Piano, prima che quel ruolo fosse assorbito dal sindaco Marco Bucci.
[…] Gli elementi in mano agli inquirenti rispetto ai due ospiti illustri sono i seguenti [...]. In un'intercettazione fra indagati, viene detto che il vice presidente della Regione Piana parteciperà alla serata, che il suo arrivo è imminente. Durante le indagini poi, una delle due ragazze, di fronte alla foto del politico mostratale dalla polizia, confermerà, seppure senza potersi dire certa al cento per cento, che quello era il volto dell'uomo presente nella villa di Cristilli.
[…] Non ci sono, ricorda il giudice, contatti telefonici invece con Piana, sebbene, precisa, non possa essere escluso l'uso di WhatsApp, che sfugge alle normali intercettazioni. […]
2 - FESTINI VIP A GENOVA TRA ESCORT E COCAINA L’IRA DELL’ASSESSORE «ANCHE IO LÌ? FALSO»
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Estratto dell’articolo di Giulia Mietta per il “Corriere della Sera”
Eva, Giò e Jessica erano alcune tra le escort. Rigorosamente vestite da crocerossine sexy e imbottite di cocaina, partecipavano a festini in ville con piscina, o in eleganti appartamenti. Loro stesse […] li hanno definiti come «un casino totale» che, tra musica e polvere bianca consumata senza sosta, potevano andare avanti ore tra le lamentele dei vicini.
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[…] Quanto alle serate, si aprivano con la cocaina — venduta anche a una professoressa liceale e a un artista estranei agli incontri — «già pronta su un piatto offerto dal padrone di casa». Le escort ne erano protagoniste partecipando a giochi erotici con domande hard che prevedevano «l’obbligo della verità».
Se sopraggiungeva una risposta considerata sbagliata, scattavano penitenze a sfondo sessuale. Almeno in un caso Cristilli […] aveva organizzato il festino allo «scopo di compiacere i suoi ospiti con i quali stava concludendo un affare». Su Rosolani, assistito da Giuseppe Tortorelli e Andrea Costa, pende invece solo l’accusa di cessione, lo stesso reato per cui è indagato un pusher, che ha l’obbligo di dimora.
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[…] Mentre un certo Marione, con un amico deejay, si occupava della musica, la cocaina scorreva a fiumi. Ma alcune delle ragazze «erano restie a farne uso» e per questo, visto che talvolta erano state «meno disinibite», alcuni si erano lamentati: «Erano indisposte, l’altra volta erano più disponibili», «la bionda l’altra volta si è lasciata andare», un’altra «oggi rompeva, non voleva fumare».
Le escort — anzi le «cristilline» come le definiva, storpiando il suo cognome, lo stesso architetto arrestato — erano italiane e sudamericane. A introdurle tutte nel giro erano due spregiudicatissime madre e figlia, la prima di 54 anni e la seconda di 31. All’insaputa di Cristilli e Rosolani ricattavano i partecipanti ai festini inventando false denunce di stupro. Non solo. Estorcevano soldi alle stesse ragazze dicendo che altrimenti avrebbero rivelato ai loro fidanzati, evidentemente ignari, il lavoro che facevano.
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