1 - TERREMOTO, LA RIVOLTA DEI SINDACI
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
SERGIO PIROZZI SINDACO DI AMATRICE
«Se Vasco Errani si dispera io che dovrei fare, strapparmi i capelli che non ho?». C' è chi, come il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, la butta sull' ironia. E chi, a microfoni spenti, si infuria: «Non si capisce Errani su chi vuole scaricare le responsabilità. Ha avuto anche i poteri straordinari».
A sei mesi dalla prima scossa, sono sale sulle ferite le parole del commissario alla ricostruzione: «Non c' è dubbio - si sente dire Errani durante una riunione con i sindaci delle Marche, in un audio pubblicato da Panorama - abbiamo avuto 4 terremoti, di dimensione stratosferica. Ma tutto ciò non risolve il fatto che non riusciamo ad andare avanti su alcune cose. Casette, stalle, macerie».
Giuliano Pazzaglini sindaco di Visso
«Quando lo dicevamo noi, ci arrivavano tirate d' orecchi», dice il sindaco di Accumoli, Sergio Petrucci. E accusa: «Tutto quello che avevamo chiesto non è stato fatto: dalla sburocratizzazione allo sgombero delle macerie. C' è stata una frenata brusca. Ma allora delegassero ai sindaci». Dalla Protezione civile si fa notare che tutto ciò che si poteva fare per accelerare è stato fatto (decreti e ordinanze, tutti concordati).
Allora? Perché voi sindaci non fate da soli, non siete stazione appaltante? «Così andiamo in galera», spiega Pirozzi, che chiede la No-tax area per far ripartire il borgo. «Il problema delle procedure c' è perché non sono da tempo di guerra: alla gara per l' urbanizzazione di un' area hanno risposto 200 ditte. Ma la ricostruzione è partita».
casette terremoto
Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, per avere 225 casette le ha ordinate da sé. «L' errore più grande - dice - è stato dividere il coordinamento in due: la Protezione civile e la struttura del commissario». Ma il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, minimizza: «Le tensioni ci sono, ma lavoriamo a testa bassa».
2 - ERRANI: «LO SFOGO? PER ACCELERARE MA IO RESTO AL MIO POSTO»
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
Vasco Errani, che fa? Ora che Pier Luigi Bersani abbandona il Pd di Matteo Renzi e anche lei viene dato in uscita, attacca la ricostruzione post-sisma?
«No, no, no. Sono una persona seria. Non gioco partite su più tavoli. Credo che la mia storia lo confermi al 100%».
VASCO ERRANI BERSANI
Ma nella riunione con i sindaci è stato molto duro. Una coincidenza?
«Non era mica un fuorionda. Io quelle cose lì le ho dette di fronte ai sindaci delle Marche per dare un impulso ad accelerare a un sistema organizzato che sempre meglio deve valorizzare le funzioni sul territorio».
Però alla vigilia del suo discorso sulla scissione del Pd.
«Le due cose non hanno alcuna relazione».
I Cinquestelle sostengono di sì e denunciano una «faida interna al Pd ai danni dei terremotati». Non è così?
«Strumentalizzano. Nulla a che vedere con quello di cui parlerò sabato nel mio circolo».
Tutti danno per scontato il suo addio al Pd. Ma, se così sarà, lascerà il governo?
«Dirò lì ciò che penso e se andrò via dal Pd. Ma il mio incarico è istituzionale e comunque lo porterò a termine».
Errani Gentiloni Curcio
Non ci sarà bisogno di un chiarimento con il premier Gentiloni dopo le sue parole?
«Non c' è bisogno di nessun chiarimento con il presidente del Consiglio, ho lavorato benissimo e svolgerò la mia funzione utile fino alla fine».
E con Matteo Renzi?
«Sul terremoto c' è stato un impegno pieno, comune e condiviso».
Però nell' audio pubblicato dal settimanale « Panorama» descrive una situazione disperante. Da commissario con poteri assoluti, con chi se la prende?
«Io ho poteri sulla ricostruzione. Abbiamo fatto un impianto normativo ottimo. Non ce n' è mai stato uno così. Nemmeno in Emilia. Abbiamo fatto ordinanze importanti. È già possibile avviare i lavori di riparazione dei danni lievi e la ripresa delle attività economiche. Abbiamo finanziato un piano-scuola per 21 nuovi istituti. E a giorni verrà emanata l' ordinanza per la riparazione dei danni gravi».
casette terremoto1
Ma è lei a lamentare che «non esiste che per casette, stalle e macerie, serva tutto questo tempo».
«È materia di Protezione civile».
Ce l' aveva con Curcio?
«Io non ce l' ho con nessuno. Il tema è la vastità del territorio interessato da quattro scosse gravissime».
Ma allora a chi rivolgeva le critiche? Ai sindaci?
«No, non ai sindaci che sono in frontiera e sono fondamentali. È stato deciso di organizzarci meglio e in modo da avere un rapporto diretto e continuativo con loro che ora sono stazione appaltante».
errani terremoto
Però senza potere di spesa.
«Possono fare aree di urbanizzazione, ordinanze di demolizione, puntellamenti e delocalizzazione di centri commerciali, e su questo c' è piena copertura».
La «no tax area» si farà?
«Lavoriamo per trovare una forma più efficace, sia dal punto di vista fiscale che contributivo, che favorisca permanenza e rilancio delle attività».
I terremotati temono che una caduta del governo aumenti i ritardi. Lei?
«Sul terremoto c' è un impegno che va oltre. Del capo dello Stato (che ringrazio), di due governi, del Parlamento. È un impegno della Repubblica che lo porterà avanti nel migliore dei modi».