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    LA CACCIATRICE DI NAZISTI SARA’ ANCHE UNA PROCACCIATRICE DI VOTI? ILARIA SALIS, DETENUTA IN CARCERE IN UNGHERIA, CORRERÀ CON ALLEANZA VERDI E SINISTRA PER LE EUROPEE - FRATOIANNI E BONELLI PUNTANO SU LEI, IGNAZIO MARINO, MIMMO LUCANO, MASSIMILIANO SMERIGLIO E LEOLUCA ORLANDO PER DRENARE CONSENSI AL PD – IL PASTICCIO DI ELLY SULLA CANDIDATURA SALIS: PRIMA L’IDEA DI FARNE UN NUOVO “CASO TORTORA” E POI LA RITIRATA GOFFA DOPO LA RIVOLTA DI MEZZO PARTITO...


     
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    Simone Canettieri per il Foglio - Estratti

     

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    Brindano Bonelli & Fratoianni, resta stordita per la magra figura l’area del Pd che ruota intorno a Elly Schlein, tira un enorme sospiro di sollievo Base riformista, contraria all’ipotesi.

     

    Alla fine Ilaria Salis – come anticipato dal Foglio due giorni fa e ancora ieri mattina sul sito – ha accettato la candidatura alle europee con l’Alleanza Verdi e Sinistra.

     

    Alle 15, il corpo diplomatico italiano ha fatto firmare all’insegnante milanese, reclusa nel carcere di Budapest, l’accettazione della corsa e le ha autentificato la firma.

     

    Salis è detenuta da 13 mesi in Ungheria per aver aggredito due militanti di estrema destra durante una manifestazione. Nei mesi scorsi è apparsa in catene durante le udienze del processo che la riguarda. Da quel momento è diventata un simbolo per la sinistra. E anche una bandierina da piantare.

     

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     Come dimostra il tentativo di Schlein, andato a vuoto, e quello invece finito con il successo di Fratoianni e Bonelli, il gatto e la volpe che stanno facendo vedere i sorci verdi al Pd. Prima Ignazio Marino, poi Mimmo Lucano, Massimiliano Smeriglio e Leoluca Orlando, ora Salis. La lista per le europee di Avs guarda a sinistra e punta a pescare nel campo del Pd. Il cervello delle candidature è soprattutto Fratoianni. “Puntiamo a rifare il Pds”, scherzano da Sinistra italiana, partito nato da Sel e prima ancora dalla scissione con Rifondazione comunista. La candidatura di Salis va raccontata.

     

    elly schlein elly schlein

    L’idea di farne un nuovo “caso Tortora”, anche se sono storie totalmente diverse, era venuta al Pd di Schlein. La segretaria ha fatto trapelare la notizia sui giornali, non l’ha smentita per giorni, e poi quando è scattato il classico dibattito interno tra favorevoli e contrari ha dovuto registrare il “no” di Roberto Salis, padre dell’insegnante milanese. Un “no” di metodo (“non si gioca sulla pelle di mia figlia reclusa da 13 mesi”), ma anche di merito (“non è interessata alla proposta del Pd”).

     

    Un pasticcio che è diventato beffa nelle ultime 48 ore quando questo giornale ha raccontato, con dovizia di particolari, l’accelerazione impressa da Avs per ottenere il via libera di Salis alla corsa per le europee. La trattativa durava da due settimane in gran segreto e fino alle 13 di ieri, con un certo sprezzo del ridicolo, Bonelli ha smentito questa eventualità in tv. Al contrario di Fratoianni rimasto in silenzio fino alle 19 quando è uscita la comunicazione congiunta con il leader dei Verdi.

     

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