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    VIMINAL-GATE - LA CANCELLIERI NON MOLLA MA IL CORVO HA APERTO LA CORSA ALLA SUCCESSIONE DI MANGANELLI (C'È CHI, NONOSTANTE LE SMENTITE UFFICIALI, ASSICURA CHE AVVERRA’ ENTRO NATALE) – LA CANCELLIERI SAREBBE “IRRITATA” E “SCONCERTATA” - PER IL PREFETTO NICOLA IZZO “FIDUCIA A TEMPO” - DUE INCHIESTE APERTE A ROMA E NAPOLI E QUALCOSA DOVREBBE ACCADERE LA PROSSIMA SETTIMANA…


     
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    Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

    MINISTRO ANNA MARIA CANCELLIERIMINISTRO ANNA MARIA CANCELLIERI

    È una fiducia a tempo quella che il ministro Anna Maria Cancellieri ha accordato al prefetto Nicola Izzo. E non potrebbe essere altrimenti. Perché ci sono due indagini penali tuttora aperte - a Roma e a Napoli - che riguardano il suo operato e al momento nessuno può dire quale strada prenderanno. E perché al Viminale potrebbe presto cominciare una ricognizione di tutti gli appalti assegnati, ma anche una verifica sull'utilizzo dei fondi del «Pon - Progetto operativo nazionale sicurezza» che proprio Izzo ha gestito negli ultimi anni.

    MARIO MONTI ANNA MARIA CANCELLIERI resizeMARIO MONTI ANNA MARIA CANCELLIERI resize

    Nel luglio scorso, quando arrivò l'esposto anonimo che chiedeva di «fermare» Izzo ma anche i vertici dell'Ufficio logistico, primo fra tutti il prefetto Giuseppe Maddalena, il ministro dispose la trasmissione della denuncia alla procura di Roma e l'avvio di un'indagine interna che doveva essere gestita proprio dal Dipartimento di pubblica sicurezza. Una scelta fatta per dare fiducia alla struttura, evidenziando però la necessità di agire in fretta e ottenere al più presto spiegazioni su quanto veniva segnalato proprio per evitare che potessero esserci conseguenze ben più gravi.

    Nulla le è stato ancora consegnato, nonostante più volte sia stata sollecitata la relazione finale. E questo ha contribuito a far montare la sua irritazione, espressa chiaramente in queste ore. «Pretendo chiarezza, tutti coloro che lavorano al ministero dell'Interno hanno un ruolo delicato, non deve esserci neanche la minima ombra sui funzionari e soprattutto sui vertici», ha così ripetuto più volte negli ultimi giorni Cancellieri. La sua stima nei confronti del capo della polizia Antonio Manganelli non è venuta meno, ma è inevitabile che questa vicenda lo abbia comunque indebolito proprio per il ritardo con cui si è deciso di affrontarla.

    ANTONIO MANGANELLI CAPO DELLA POLIZIAANTONIO MANGANELLI CAPO DELLA POLIZIA

    Il ministro contesta ai vertici della polizia di aver sottovalutato il problema. Il fatto che la denuncia, sia pur circostanziata, provenisse da un anonimo ha fatto credere che non avrebbe avuto seguito. E invece la faccenda è esplosa nel momento più delicato, mentre a Roma si svolge l'Assemblea generale dell'Interpol che riunisce le polizie di mezzo mondo e a Manganelli spetta il compito di fare gli onori di casa.

    MANGANELLI  - IZZOMANGANELLI - IZZO

    «Si è deciso di non gestire la situazione - è il ragionamento del ministro - credendo erroneamente che questa storia si sarebbe chiusa da sola. E non comprendendo che i fatti denunciati sono talmente gravi che sarebbe stato difficile farli passare sotto silenzio».
    E poi ci sono i rapporti personali. Due giorni fa, parlando proprio in una pausa dei lavori internazionali, il capo della polizia ha affrontato la questione legata al suo incarico.

    «Io voglio che il prossimo ministro dell'Interno scelga che cosa fare. Basta che me lo dica un po' per tempo, così io posso trovarmi un altro posto», ha dichiarato, dando per scontato che nulla potrà essere fatto dall'attuale responsabile del dicastero. Una posizione che ha lasciato evidentemente sconcertata Cancellieri, anche perché espressa proprio in uno dei momenti più delicati vissuti dalla polizia.

    VIMINALEVIMINALE

    Ora dunque si riparte proprio dalle verifiche amministrative sugli appalti che dovranno essere ben più approfondite. Non è escluso che siano affidate a una commissione esterna al Dipartimento per dimostrare che c'è la volontà di affrontare la questione con la massima trasparenza. Del resto le voci di imminenti svolte che arrivano da Napoli non fanno presagire nulla di positivo. È vero che quell'inchiesta è aperta da ben tre anni e che già in passato si erano rincorse indiscrezioni sulla possibilità che ci fossero clamorose evoluzioni. Ma ora tutto viene rimesso in discussione e il clima torna avvelenato.

    nicola izzonicola izzo

    «È la stessa situazione - ricorda qualcuno - che ha logorato la tenuta psicologica del viceprefetto Salvatore Saporito», il funzionario del Logistico che lo scorso anno, dopo essere stato coinvolto nell'indagine dei magistrati, si sparò un colpo alla tempia.
    Al Viminale la tensione è forte, sono diversi i «corvi» che hanno ripreso a volare.

    C'è chi, nonostante le smentite ufficiali, assicura che entro Natale Manganelli sarà costretto a lasciare. C'è chi rilancia i nomi più disparati di prefetti e poliziotti per sponsorizzare o «bruciare» il possibile successore. «Non possiamo consentire che il clima si avveleni ulteriormente», ha detto ieri sera il ministro ai suoi collaboratori. E tanto basta a comprendere che già la prossima settimana - al termine della riunione internazionale - qualcosa potrebbe accadere.

     

     

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