Marco Giusti per Dagospia
demi moore the substance
Ci siamo. Alla ricerca di un film ultrafemminista spettacolare e disturbante che possa piacere alla giuria guidata da Greta Gerwing, arriva con tempismo perfetto forse un po' acchiappone questo body horror cronenberghiano, "The Substance", scritto e diretto da Coralie Fargeat , che ci dette qualche anno fa un violento revenge movie al femminile, appunto "Revenge", interpretato da una perfetta Demi Moore alle prese con un suo doppio più giovane è più bello interpretato da Margaret Qualley, qui davvero in grande spolvero.
margaret qualley the substance
Sorta di Dorian Gray o di Jekyll e Hyde o di Faust riletti in chiave B-movie con eccessi splatter che funzionano sempre, la storia vede la caduta di una star, Elizabeth Sparkle, cioè Demi Moore, che, ormai cinquantenne, perde anche lo show di fitness, molto Barbara Bouchet, che conduce per un boss volgare e padronale interpretato da un Dennis Quaid sopra le righe. Dopo un incidente, Elizabeth riceve una curiosa offerta, una versione più giovane di se' da alternare una settimana si è una no, seguendo certe ferree regole in modo che il doppio non prenda il sopravvento e non ci siano rigetti del trattamento.
the substance
E ricordandosi sempre che non sono due persone diverse, ma la stessa persona. Elizabeth si sdoppia così nella giovane e bellissima Sue, Margaret Qualley, che ha la sciagurata idea di riprendersi il posto che aveva in tv la star invecchiata. Tutto funziona? Ovviamente no. Perché Sue tenderà a mangiarsi il corpo di Elizabeth, che a ogni errore medico della ragazza pagherà con invecchiamento atroci di una o un'altra parte del corpo. Si arriverà così a un Eva contro Eva all'ultimo sangue tra le due donne che sono la stessa donna.
demi moore the substance
Più medicin-fiction, body horror, più film di genere insomma che parabola femminista sull'esterno fascino della giovinezza e di un corpo perfetto che piaccia ai maschi e alla macchina fagocitante della società dello spettacolo, il film della Forgeat ha dalla sua un giusto equilibrio tra ironia e splatterume, sesso, le scene con le due protagoniste nude nella prima trasformazione non ci lasciano certo indifferenti, e thriller. Senza perdere mai niente per la strada.
the substance
Non sono entusiasta del film come lo sono, vedo, la gran maggioranza dei critici internazionali che lo salutano come un nuovo "Titane" in grado di sbancare Cannes. Non mi sembra così elaborato nella scrittura e nei meccanismi. Vedo troppi buchi narrativi. Ma certo funziona perfettamente a questo punto del Festival e funzionerà anche in sala e offre a Demi Moore un buon ritorno e fa esplodere da protagonista Margaret Qualley ancora un po' sottoutilizzata al cinema.
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