Marco Giusti per Dagospia
Cannes quinto giorno. "Creonte... Antigone... Il teatro e' importante", fa lo psicanalista Stefano Accorsi. "La fregna di piu'", risponde in maniera rudimentale ma chiarificatrice una Hanna Schygulla modello Laura Betti nel ruolo della madre del tatuatore sciroccato, bipolare e mezzo gaio Alessandro Borghi.
fortunata di castellitto
Beh, non fosse altro che per la camminata alla Anna Magnani di Jasmine Trinca, per l'incredibile cattivo coatto di Edoardo Pesce che canta "L'amore e' una cosa semplice" di Tiziano Ferro, per il ringraziamento speciale al parrucchiere Roberto D'Antonio mentre sentiamo la canzone di Vasco, per l'onore romanissimo del quartiere dell'Acquedotto Alessandrino, questo Fortunata diretto da Sergio Castellito, scritto da Margaret Mazzantini assieme a Francesca Manieri, malgrado una serie di scivoloni di stile sul finale (e puredi sceneggiatura) e qualche canzone di troppo, appena applaudito dai critici internazionali alla prima proiezione a Un Certain Regard, e' un film sensibile e pieno di vitalita', con attori diretti benissimo che rendono credibile un copione che qualche problemino ce l'ha.
fortunata
Castellitto riesce anche a rendere col personaggio della Fortunata di Jasmine Trinca attaccata alla figlioletta Barbara, Nicole Centanni, col suo matrimonio sbagliato col violento Franco, Edoardo Pesce, con i rapporti poco chiari con l'amico di sempre Chicano, Alessandro Borghi, e con lo stesso psicologo Accorsi, lo stesso schema narrativo e sentimentale che era alla base di Bellissima di Luchino Visconti. In qualche modo Fortunata ne e' proprio il remake, visto che la Trinca come la Magnani non la smettono di camminare, di romaneggiare e di illudersi, di sbagliare gli uomini che hanno attorno, violenti, molli, approfittatori.
fortunata
Non esiste piu', oggi, il sogno del cinema di Bellissima. Il sogno e' un modesto negozio di parrucchiera con il quale Fortunata potrebbe offrire una vita piu' tranquilla alla figlia. Non esiste piu' la figura della donna forte dell'Italia da ricostruire, Fortunata e' figlia di una serie di disgrazie.
E al neorealismo di Visconti, mediato dalla Roma di Pasolini e dalla Cinecitta' di Blasetti si sostituisce qui il cinema romano di Caligari e di Mainetti, le riprese di nuca alla Dardenne, il rap buttato un po' li', i cinesi dilaganti come nuovi approfittatori. Il cinema italiano, quello di Pasolini e Visconti, sembra oggi piu' antico delle rovine romane del quartiere, Fortunata si muove tra rovine di ogni tipo, da Caligari a Ferreri.
fortunata
Ma il meccanismo del modello di Bellissima funziona ancora benissimo, anche grazie alla presenza cosi' forte di Jasmine Trinca che sembra ripresa quasi casualmente, come elemento della citta' assieme all'Acquedotto romano. Ha pure una grande scena di sesso con Accorsi che i suoi fan apprezzeranno. Non vedo tutto l'eccesso e lo stracultismo trashione piu' o meno volontario o involontario descritto da parecchi critici italiani. E non vedo neanche tanto raffreddamento del melo matarazziano.
Fortunata Jasmine Trinca
Momenti sbagliati ce ne sono, penso alla fuga a Genova, anche se la battuta sulla farinata mi piace, o tutto il finale, ma alla fine mi sembra, assieme a Nessuno si salva da solo, sempre con la Trinca, il miglior film della coppia Castellitto-Mazzantini, forse con una sorta di ripulitura dagli eccessi di Non ti muovere voluto dalla produzione Indigo per renderlo piu' da festival. Intanto, fra pianti, Tiziano Ferro e Vasco Rossi, scopate in piedi anche qua (''e' il mio cazzo di diritto o no?" urla Edoardo Pesce) cio' che resta piu' impresso e' il colore dei capelli di Fortunata voluto, credo, da Roberto D'Antonio. Altro che Visconti.
fortunata jasmine trinca