Estratto dell’articolo di Francesco Bisozzi per “Il Messaggero”
DONNA IN EDICOLA
C'è ancora un mese di tempo per fare domanda per il bonus edicole. Lo ha ricordato l'Agenzia delle Entrate, sottolineando che il termine entro il quale vanno inoltrate le istanze scade l'8 marzo. Il contributo una tantum, ha sottolineato sempre l'Agenzia delle Entrate, è forfetario e viene riconosciuto indipendentemente dal numero di punti vendita. Il bonus può arrivare fino a duemila euro, e sale a tremila euro per i punti vendita esclusivi situati nelle aree interne.
EDICOLA CHIUSA 3
Lo sportello per richiedere il bonus una tantum edicole 2023 ha aperto i battenti l'8 febbraio. Le domande possono essere presentate dalle imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste. Le richieste devono riguardare le spese sostenute nel periodo compreso tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, per la realizzazione di specifici interventi, tra cui la consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici, l'apertura domenicale, la fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi e l'attivazione di punti vendita addizionali.
EDICOLA CHIUSA ROMA 2
Ogni impresa può presentare una sola domanda firmata digitalmente dal titolare di impresa individuale o dal socio titolare o legale rappresentante di società di persona. In caso di errore, potrà essere presentata, fino all'8 marzo, una nuova istanza che annulla la precedente. Secondo una recente rilevazione del Sindacato nazionale autonomo giornalai, le edicole oggi in Italia sono circa dodicimila e, di queste, quasi la metà svolge ulteriori attività rispetto alla vendita di quotidiani e periodici, che resta comunque prevalente. Tra il 2021 e il 2022 il numero delle edicole in attività si è contratto del 3,5%, ma va detto a ogni modo che il trend negativo si è fortemente attenuato rispetto agli ultimi anni (-13,3% nel periodo 2018-2019 e -6,5% tra il 2020 e il 2021).
EDICOLA CHIUSA ROMA
[…] Il 25% dei Comuni italiani, uno su quattro, non ha un'edicola, mentre il 30% ha solo una rivendita. Secondo un report di Unioncamere e InfoCamere oggi ci sono invece circa 13.500 punti vendita di giornali e periodici sparsi per lo Stivale. A settembre 2019 erano più di sedicimila. Ne sono scomparsi, per la precisione, 2.700, di cui la maggioranza erano imprese individuali. Si tratta di una perdita superiore al 16% (-18,6% considerando le ditte formate da una persona). Di più. In alcune città c'è stato un vero e proprio crollo. A Isernia, in Molise, ha chiuso oltre un terzo delle edicole. Trieste ha registrato un calo del 31% circa. Nel caso di Ancona l'asticella si posiziona sopra il 30%.
edicola a venezia
In valori assoluti, sono però i lettori di quotidiani della Capitale quelli che più di tutti devono fare i conti con la fuga di massa dei "giornalai". A Roma, in tutta la provincia, sono rimaste 1.138 edicole, ovvero 300 in meno rispetto a quattro anni fa (-21%). A Torino si contano oggi 501 rivendite, 138 in meno rispetto a settembre 2019 (-21,6%), mentre Milano ne ha perse 129 (-11,9%), scendendo così sotto le mille edicole. Quanto alle Regioni, si va dal calo del 10,3% in Valle d'Aosta (-18,2% considerando le sole imprese individuali), alla riduzione del 30,4% in Molise (-34,7% per le ditte con una persona). Lombardia (-15,9%) e Lazio (-19,7%) sono nel mezzo. […]
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