1 - L.ELETTORALE: CASSAZIONE BOCCIA PREMIO MAGGIORANZA
(ANSA) - La Corte di Cassazione, nell'ordinanza interlocutoria depositata oggi con cui dispone di trasmettere gli atti alla Consulta, boccia il cosiddetto premio di maggioranza, previsto sia alla Camera che al Senato, con argomentazioni diverse.
2 - PREMIO CAMERA ALTERA EQUILIBRI
(ANSA) - Il premio di maggioranza alla Camera previsto dal Porcellum "é un meccanismo premiale che da un lato, incentivando il raggiungimento di accordi tra le liste al fine di accedere al premio, contraddice l'esigenza di assicurare governabilità" e, dall'altro, "provoca una alterazione degli equilibri istituzionali, tenuto conto che la maggioranza beneficiaria del premio è in grado di eleggere gli organi di garanzia che restano in carica per un tempo più lungo della legislatura".
3 - PREMIO SENATO PUO' ROVESCIARE ESITO
(ANSA) - Il premio di maggioranza al Senato, per la Cassazione, pone "dubbi di legittimità costituzionale per la mancanza di una soglia minima di voti e/o seggi" e per "un meccanismo irrazionale che di fatto contraddice lo scopo che vuole perseguire (assicurare la governabilità)". Infatti essendo "il premio diverso per ogni Regione, il risultato è una sommatoria casuale dei premi regionali che finiscono per elidersi tra loro e possono addirittura rovesciare il risultato ottenuto dalle liste e coalizioni su base nazionale".
4 - 'DUBBI' SU LISTE BLOCCATE
(ANSA) - La Cassazione avanza "dubbi" di costituzionalità sul meccanismo delle cosiddette 'liste bloccate' e chiede alla Consulta di esprimersi su "un voto che non consente all'elettore di esprimere alcuna preferenza".
5 - L.ELETTORALE:CASSAZIONE TRASMETTE ATTI A CONSULTA
(ANSA) - La Cassazione, in una ordinanza depositata poco fa, ha dichiarato "rilevanti", in relazione alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, "le questioni di legittimità" sollevate in un ricorso sulla legge elettorale 2005, il cosiddetto Porcellum, e ha disposto l'immediata trasmissione degli atti alla Consulta.
La Cassazione chiede alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla legittimità della legge elettorale Calderoli del 2005 attraverso una 'ordinanza interlocutoria' di 39 pagine, sulla base di un ricorso presentato da 27 ricorrenti, tra cui l'avvocato milanese Aldo Bozzi. Nel ricorso vengono sollevati dubbi sul Porcellum, poiché il voto, nelle ultime tre tornate elettorali, è stato espresso secondo modalità che contraddicono "i principi costituzionali del voto personale e uguale, libero e segreto e a suffragio universale diretto".
Felice Besostri Aldo Bozzi Giuseppe Bozzi di spalle Claudio Tani in cassazioneNel 2009 l'avvocato Bozzi, in qualità di semplice elettore, aveva citato in giudizio davanti al Tribunale di Milano la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'Interno, ma con sentenza del 18 aprile 2011 il Tribunale milanese aveva escluso la "rilevanza giuridica della lesione del diritto di voto" e si era dichiarato incompetente a giudicare.
Bozzi ha quindi fatto ricorso in Appello e la Corte di Milano ha giudicato la sua istanza inammissibile. Da qui il ricorso alla Suprema Corte da parte di Bozzi e degli altri elettori davanti alla Suprema Corte, che oggi ha chiamato in causa la Consulta.