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    LA CDP GIALLOVERDE: ''UN PIANO DA 200 MILIARDI PER SPINGERE PMI E TERRITORI''. PALERMO E TONONI APPROVANO IL PIANO 2019-21, CON 30% DI IMPIEGHI IN PIÙ MA L'AVVERTIMENTO DI GUZZETTI: ''PRUDENTE AMMINISTRAZIONE DEL RISPARMIO POSTALE'' - DI MAIO: ''SPORTELLI IN TUTTA ITALIA PER IL CREDITO ALLE AZIENDE'' - SU TIM LA CASSA APRE SULLA RETE, MA NON FARÀ IL PRIMO PASSO: PRIMA VUOLE VEDERE COME FINISCE LO SCONTRO ALL'ULTIMA AZIONE TRA ELLIOTT E VIVENDI


     
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    1. CDP: DI MAIO, SPORTELLI IN TUTTA ITALIA PER CREDITO AZIENDE

     (ANSA) - Il nuovo piano strategico di Cdp, presentato ieri, prevede una "rete su tutto il territorio che assisterà le imprese e aiuterà gli imprenditori e i piccoli risparmiatori quando le banche private non saranno disponibili a erogare crediti e strumenti di aiuto e agevolazione". Così, in una diretta Facebook, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha commentato la presentazione del piano di Cassa.

     

    LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

    Per Di Maio si tratta di "una grande occasione", con la quale sarà possibile "dare una grande mano con strumenti dello Stato alle imprese". Insomma,ha concluso, "del modello francese abbiamo parlato per anni e adesso si sta materializzando con gli sportelli in tutta Italia che aiuteranno le imprese a stare meglio".

     

     

    2. CDP, PIANO DA 200 MILIARDI PER SPINGERE PMI E TERRITORI

    Celestina Dominelli per “il Sole 24 Ore

     

    Una rifocalizzazione forte sul core business in un' ottica di sostenibilità e senza alcuno spazio per operazioni ardite. Con il piano industriale 2019-2021 approvato ieri, i vertici di Cdp, l' ad Fabrizio Palermo e il presidente Massimo Tononi, consegnano un messaggio inequivocabile a quanti, dalle parti della politica, ne hanno evocato in questi mesi l' intervento a ogni pie' sospinto.

     

    E, davanti al ministro dell' Economia, Giovanni Tria, che parla «di un impulso importante al rilancio dell' economia italiana», si dicono pronti ad attivare oltre 200 miliardi tra il 2019 e il 2021 (il 32% in più del triennio precedente), di cui 111 miliardi assicurati direttamente (+23%) e 92 miliardi (+47%) garantiti, attraverso l' effetto leva, da investitori privati e istituzionali.

    fabrizio palermo fabrizio palermo

     

    Uno sforzo imponente, dunque, avendo però come «bussola molto chiara», è la linea scandita dal presidente dell' Acri, Giuseppe Guzzetti, «l' equilibrio economico-finanziario degli investimenti» e «l' imperativo categorico della prudente amministrazione del risparmio postale, valore non negoziabile».

     

    Nessuna apertura, dunque, a investimenti in perdita, ma «un piano dall' Italia per l' Italia con un obiettivo sfidante» (copyright di Palermo) e con un focus crescente sulle imprese - e, in particolare, sulle pmi e sul loro accesso al credito -, che assorbiranno gran parte dello sforzo (83 miliardi). L' obiettivo, come anticipato ieri dal Sole24ore.com, è di arrivare, da qui al 2021, a 60mila aziende supportate.

     

    Sostenendo, per cominciare, l' innovazione con l' ampliamento di finanziamenti a medio-lungo termine (in tandem con le banche) e con interventi più incisivi nel venture capital (anche grazie alla sponda di modifiche normative ad hoc). Mentre, per spingere la crescita, si farà perno soprattutto sul rafforzamento del supporto all' export (polo Sace-Simest) e sul lancio, tra l' altro, di fondi di filiera in tre settori (meccanica, agro-alimentare e white economy). Con una missione di fondo: creare un accesso unico a tutte le soluzioni del gruppo non prima, ça va sans dire, di aver rafforzato, con almeno un presidio in ogni regione, la presenza sul territorio.

    fabrizio palermo fabrizio palermo

     

    Un approdo, quest' ultimo, irrinunciabile per la Cdp targata Palermo-Tononi. Ecco perché il piano prosegue mobilitando 25 miliardi in tre anni a favore di enti locali e territorio per accelerare la realizzazione delle infrastrutture (mettendo in campo un' unità dedicata, Cdp Infrastrutture, che dovrà affiancare le amministrazioni nella progettazione delle opere), per rafforzare la collaborazione con la Pa (anche attraverso anticipazioni per il pagamento dei debiti alle imprese) e per sostenere i servizi di pubblica utilità (dalla salute all' istruzione).

     

    Poi c' è il capitolo, di recente acquisizione, della cooperazione allo sviluppo. Le risorse stanziate sono 3 miliardi che saranno destinati a progetti nei paesi in via di sviluppo e nei mercati emergenti. Con la Cassa che punta a ritagliarsi, non solo qui, un approccio più proattivo anche attraverso un cambio del suo modello operativo.

     

    MASSIMO TONONI MASSIMO TONONI

    Infine, il dossier caldo delle grandi partecipazioni strategiche. Su cui ieri il management si è limitato a fornire l' indirizzo generale: il riassetto sarà portato avanti sulla base di una logica industriale e per settori attività. Il grosso del copione, insomma, è ancora di là da venire.

     

     

    3. TIM, CDP APRE A GOVERNO SU RETE. IN CDA NODO ASSEMBLEA

     (ANSA) - Cdp è entrata in Tim per "sostenere lo sviluppo dell'azienda" e la "finalità dell'investimento non è cambiata". Così come "al momento" la Cassa custode del risparmio postale non ha "allo studio" un incremento della sua quota nel gruppo di tlc, che resta ferma al 4,9%. Il presidente Massimo Tononi dedica pochi cenni a Tim, riservando per ora alla Cassa il ruolo di "osservatore esterno" sul progetto di rete unica, che pure non potrà non coinvolgere la Cdp, che con l'Enel controlla Open Fiber.

     

    Ma sono parole di apertura: la duplicazione della rete "può rappresentare uno spreco di risorse" mentre l'azione del governo che, facendo leva sulla sete di plusvalenze del fondo Elliott, spinge per le nozze con Open Fiber, è "ragionevole". E gli auspici del governo sono chiari. "Quello che abbiamo fatto getterà le basi per avere un player unico per la connettività e la rete" ha detto il vice premier Luigi Di Maio, riferendosi agli incentivi per la rete unica.

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

     

    "Nell'epoca delle autostrade digitali come quelle materiali, lo Stato deve essere protagonista, se si può avere un player unico per tutti i cittadini siamo ancora più contenti, ma deciderà Tim". In ogni caso la rete unica "può aiutare i livelli occupazionali di Tim e può aiutarla a uscire da questa impasse", dice ancora Di Maio: "vogliamo salvaguardare i livelli occupazionali, ma ancor prima viene la strategicità della rete".

     

    Se la politica fa un tifo sfegatato e la Cdp aspetta una chiamata in panchina, chi dovrà fare il primo passo è Tim, che dopo il cambio di cavallo voluto da Elliott - i cui consiglieri hanno sostituito il ceo Amos Genish con Luigi Gubitosi - può portare avanti le istanze pro-scorporo che tanto piacciono al fondo americano e al governo ma che, invece, non sono per niente gradite a Vivendi, primo azionista di Tim.

     

    GUZZETTI GUZZETTI

    Per ora i francesi alzano la voce, criticando continuamente la gestione di Elliott e opponendosi a uno 'spezzatino', ma non giocano l'asso della convocazione dell'assemblea per procedere a un rimpasto del cda. Sulla stampa si scrive di una pattuglia di fondi al 5% che potrebbero chiedere un'assemblea per nominare i revisori, con Vivendi che potrebbe poi chiedere l'integrazione dell'odg per giocarsi la rivincita con Elliott.

     

    Di certo c'è una 'raccomandazione' dei sindaci affinché si proceda in tal senso. E di certo ci sono le richieste di Vivendi per la convocazione di un'assemblea sui revisori "in tempi molto rapidi" e che domani farà certamente sentire la sua voce in cda, dove ha cinque rappresentanti. Oggi intanto si è svolto lo strategy day di Tim, con il consiglio di amministrazione che ha incontrato le prime linee manageriali per fare il punto sull'andamento e le prospettive delle varie aree di attività del gruppo.

     

    LUIGI GUBITOSI LUIGI GUBITOSI

     

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