Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
SOLDATI RUSSI A MARIUPOL
[…] L’unica cosa che conta è cacciare l’invasore, riconquistare il terreno perduto. Fino alla Crimea? «Certo sino ai confini internazionalmente riconosciuti», non oltre. «Ai nostri partner abbiamo garantito che non useremo i missili a lunga gittata o gli aeroplani che prima o poi ci daranno, per attaccare il suolo russo».
Si vive di certezze al ministero della Difesa di Kiev. La prima è che «la Nato ha capito che la Russia è un pericolo e continuerà ad aiutarci». Poi che «l’Ucraina è ormai de facto un Paese Nato, per armamenti, integrazione logistica, sistemi di comando e controllo. Il riconoscimento legale arriverà». Terzo, che il tempo ha un valore diverso dentro o fuori i confini del Paese.
Soldati russi
«Nell’autunno del 2021, i nostri partner ci avvertirono dell’invasione e noi chiedemmo armi e sanzioni per bloccarla. Niente da fare, ci hanno risposto che le avremmo avute, ma solo a invasione avvenuta. È stato così e ringraziamo, ci hanno permesso di difenderci. Oggi si ripete lo stesso dilemma. Mosca sta preparando una grande offensiva entro febbraio. La forza aerea è necessaria. I russi attaccheranno e noi riceveremo gli aerei. Non so se gli F16 o cos’altro, ma li avremo. […]». […]