Estratto dell’articolo di Monica Colombo per www.lastampa.it
simone inzaghi
È l’una di notte quando in fila lasciano San Siro passando in zona mista Beppe Marotta, l’altro ad Alessandro Antonello, Piero Ausilio e Dario Baccin. L’unità di crisi si scioglie nel cuore della notte dopo una serie di vertici che si sono susseguiti nella pancia dello stadio dopo l’ennesimo horror andato in scena davanti ai 75mila del Meazza.
Contro il Monza la banda Inzaghi ha rimediato la terza sconfitta consecutiva in campionato, l’undicesima in A in totale, la quarta nelle ultime cinque partite. Un rendimento sconcertante soprattutto se si valuta il parallelo cammino nelle coppe dove l’Inter ha la possibilità di giocarsi lo storico passaggio alle semifinali di Champions mercoledì con il Benfica.
BENFICA INTER
Senza contare che il 26 aprile è in competizione con la Juventus per la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Intanto però vien da chiedersi: perché l’ennesima prestazione raccapricciante, in campionato, a cui evidentemente la spiegazione offerta dal tecnico sabato sera non può bastare? «I portieri avversari, Ochoa, Dragowski, Di Gregorio contro di noi sono sempre i migliori in campo» ha detto Simone Inzaghi prima di infilarsi a mezzanotte nel suo ufficio con qualche dirigente per analizzare lo scempio contro il Monza.
marotta inzaghi
La posizione dell’allenatore […] è a forte rischio. Solo così si può leggere il vertice andato in scena a tarda notte quando tutti i dirigenti, compreso il presidente Zhang, hanno incontrato l’allenatore. L’Inter che non perdona a Inzaghi il peccato originale di aver gettato al vento lo scudetto scorso operando dei cambi scellerati nel famoso derby deciso da Giroud, non comprende certe scelte.
Ad esempio: perché pur avendo a disposizione una rosa di prim’ordine, con tre partite racchiuse in otto giorni, non ha effettuato contro i brianzoli più cambi? Perché ha insistito nel mandare in campo giocatori di cui pur si fida ma spremuti come Barella e Mkhitaryan, contro il Monza in evidente deficit atletico? Perché dà la sensazione di essere troppo dipendente dagli umori dei propri calciatori invece di governarne la loro gestione?
simone inzaghi
L’incontro fra l’allenatore e tutto il board dirigenziale è durato una ventina di minuti, nei quali pur si sono sottolineate le manchevolezze degli attaccanti […]. Poi è stato il momento del brain storming solo dei dirigenti, mentre l’allenatore ha lasciato lo stadio. È doloroso ma evidente che nel caso in cui l’Inter, dopo aver ottenuto un grande vantaggio nel primo quarto di finale di Champions al Da Luz, getti al vento la qualificazione in uno stadio pieno mercoledì l’addio all’allenatore sarebbe una possibilità.
[…] Mancano otto partite al termine del campionato e la qualificazione alla prossima Champions è vitale per le casse dell’Inter, già al centro di rumors e speculazioni per la vendita del club. Senza contare che qualora il Collegio di Garanzia restituisse alla Juventus i 15 punti la classifica attuale diventerebbe ancora più brutta di come è già ora.
Ecco perché oggi saranno ad Appiano i dirigenti per ricordare le responsabilità a giocatori ma soprattutto all’allenatore. I dirigenti non intendono porre aut aut al tecnico, anzi la priorità è creare una cappa di tranquillità attorno alla squadra. Ma solo la conquista della semifinale può porre Inzaghi al riparo da terremoti improvvisi.
Simone Inzaghi BENFICA INTER MOURINHO SIMONE INZAGHI SIMONE INZAGHI