Noemi Penna per www.lastampa.it
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I mammut lanosi sono estinti da migliaia di anni, ma ora la Cia sta cercando il modo per farli tornare dall'oblio. L'agenzia di intelligence americana sta infatti finanziando, tramite la società controllata In-Q-Tel, l'azienda Colossal Biosciences con l'obiettivo di «vedere ancora una volta il mammut lanoso tuonare sulla tundra» attraverso l'uso dell'ingegneria genetica, ovvero utilizzando la nuove tecnologie di editing del Dna per far resuscitare specie estinte.
La società biotecnologica, con sede in Texas, ha dichiarato interesse nel resuscitare anche la tigre della Tasmania, un marsupiale simile a un lupo che si estinse negli Anni 30, così come il ben più celebre uccello dodo. Ma che interesse può avere la Cia ad investire in questo progetto?
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Secondo quanto dichiarato da alti funzionari di In-Q-Tel, la Cia non è tanto interessata al ritorno del mammut quanto allo sviluppo di nuove tecniche di clonazione e potenziamento del Dna. «Strategicamente, si tratta meno dei mammut e più delle capacità scientifiche per farlo», hanno detto. E poter contare su queste conoscenze in futuro potrebbe fare davvero la differenza.
Sicuramente non c'è modo di riportare indietro il mammut lanoso a com'era diecimila anni fa, tuttavia, utilizzando i nuovi strumenti di modifica del Dna gli scienziati possono inserire «caratteristiche specifiche» di quegli animali estinti negli elefanti moderni, insegnandogli geneticamente a resistere al freddo, ad esempio. La creatura risultante non sarebbe un mammut, bensì un elefante con dei super poteri. Potrebbe sembrare fantascienza ma, sulla carta, non lo è. Da utilizzare come, è un altro discorso.
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Sempre secondo quanto dichiarato da In-Q-Tel, investire in questo progetto aiuterà il governo degli Stati Uniti a «stabilire gli standard etici, oltre che tecnologici per la tecnologia dell'ingegneria genetica del futuro» e manterrà gli Stati Uniti un passo avanti rispetto alle nazioni concorrenti. «La prossima ondata di progressi porterà a progressi nella nostra capacità di modellare sia la forma che la funzione negli organismi a livello macroscopico».
Per quanto riguarda il conservazionismo, non tutti sono così ottimisti sull'utilizzo di strumenti di ingegneria genetica per far rivivere gli animali estinti. In Cina è nato il primo clone al mondo di Canis lupus arctos, un lupo artico prossimo alla minaccia, la cui gravidanza è stata portata a termine con successo da un'improbabile madre surrogata: una Beagle. In questo caso esistevano ancora abbondanti campioni di Dna su cui lavorare, per i mammut e i dodo non è certamente così. Come non esistono più gli habitat in cui vivevano, il che rende praticamente impossibile la loro reimmissione in natura.
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