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    LA CIA IN MALI SI AFFIDA AI TUAREG? - LA STRATEGIA DELL’INTELLIGENCE PUNTA A UN PATTO PER IL CONTROLLO DEL NORD - IN CAMBIO LE TRIBU’ TUAREG, CHE HANNO GIA’ MOLLATO GLI JIHADISTI, GARANTIREBBERO SICUREZZA E APPOGGIO AL GOVERNO - TRATTATIVE IN CORSO CON IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELL’AZAWAD: LE TRIBU’ VOGLIONO UNA FETTA DI INTERESSI COMMERCIALI - IL RISCHIO E’ UN IRAQ AFRICANO, ATTENTATI E GUERRA CIVILE SENZA FINE…


     
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    Francesco Semprini per "la Stampa"

    guerra maliguerra mali

    L' insediamento a Bamako di un governo legittimo e abbastanza autorevole da riuscire a raggiungere un accordo con i tuareg, a partire dalle tribù che fanno capo al Movimento di liberazione nazionale dell'Azawad, è l'unica opzione sul tavolo per ambire alla stabilizzazione del nord del Mali. È quanto riferiscono fonti vicine agli ambienti diplomatici, secondo cui a tre settimane dall'inizio dell'offensiva francese in Sahel, sembra chiaro che la fine delle ostilità nel Paese sia ben lontana.

    guerra maliguerra mali

    La percezione comune tra analisti e osservatori è che con il ritiro dei soldati inviati da Hollande, e il dispiegamento di quelli africani, gli jihadisti torneranno a farsi sentire colpendo con attentati kamikaze, guerriglia e ordigni rudimentali per le strade di Gao e Timbuktu. «Assisteremo a quanto abbiamo già visto in Iraq, Afghanistan e Somalia», spiega Peter Pham, africanista dell'Atlantic Council.

    Ed è questo, secondo l'intelligence occidentale, il salto di qualità che si stanno preparando a fare Ansar al Din, Mujao e gli altri gruppi affiliati ad Al Qaeda nel Maghreb islamico: da «criminali di successo», attivi in rapimenti, traffico di armi e di droga, a formazioni terroristiche dedite principalmente alla Guerra santa.

    guerra maliguerra mali

    In un contesto del genere «la stabilizzazione del Nord del Paese è un processo che non può essere perseguito militarmente dalle truppe straniere, nè tanto meno politicamente dal solo governo maliano», precisa John Campbell, esperto di Africa del Council of Foreign Relations. Bensì deve coinvolgere i tuareg, coloro che, prima dell'avvento degli islamisti, controllavano larghe porzioni dei territori settentrionali.

    LO SCENARIO DI GUERRA IN MALILO SCENARIO DI GUERRA IN MALI

    E che trovano espressione per una certa parte nell'Mnla, decisiva, per certi versi, nella controffensiva francese. Il movimento aveva stretto un accordo di convenienza con Ansar al Din convinto di poter contare su Iyad ag Ghaly, leader islamista di estrazione tuareg, per assicurarsi il controllo di Azawad. Un errore di valutazione per Mlna che, assieme ad altre tribù tuareg, ha deciso di prendere le distanze dai jihadisti e non combattere al loro fianco, facendo venir meno un contributo importante.

    Lo stesso che potrebbero, invece, fornire nella fase di stabilizzazione, visto che meglio di chiunque altro conoscono quella regione. «Siamo pronti a dare il nostro contributo nella guerra contro il terrorismo - ha ribadito Moussa Ag Assarid, uno dei leader di Mlna Abbiamo le forze, le armi e sopra ogni cosa il desiderio di liberare Azawad».

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    Il punto è che i tuareg non muoveranno un dito senza un'offerta seria da parte di Bamako, «e prima di tutto prima di vedere insediato un governo credibile», spiega Pham, ricordando che intese simili sono già state strette tre volte, nel 1962, nel 1990 e cinque anni fa.

    «Non vogliamo un soldato maliano ad Azawad se prima non ci sarà un accordo», ha tuonato Assarid. Quale l'intesa? Secondo fonti Onu, i tuareg vogliono una condivisione di potere nel Nord con garanzie sugli interessi commerciali; in cambio sono pronti a contribuire alla lotta al terrorismo e ai traffici illeciti che attraverso il Mali si snodano nel Sahel. Un'opzione su cui sembra stia già lavorando l'intelligence Usa, in vista dello sbarco in Niger col supercomando regionale voluto da Washington.

     

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