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    LA CINA CI CUCINA CON TIKTOK? – IL CEO DELLA PIATTAFORMA, SHOU ZI CHEW, DURANTE UN’AUDIZIONE AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI, HA AMMESSO CHE ALCUNI DATI PERSONALI DEGLI AMERICANI SONO SOGGETTI ALLA LEGGE CINESE – QUANDO È STATO INCALZATO SULLA POSSIBILITÀ CHE QUESTI POSSANO FINIRE IN MANO AL REGIME CINESE, SHOU ZI CHEW HA RISPOSTO SIBILLINO DI “NON AVERE EVIDENZE” – IL MINISTERO DEGLI ESTERI DI PECHINO LAGNA UNA DISCRIMINAZIONE E IL PARLAMENTO INGLESE VIETA TIKTOK AI DISPOSITIVI UFFICIALI…


     
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    1. TIKTOK: CINA, DIVIETO USA PERSECUZIONE POLITICA E XENOFOBA

    SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI

    (ANSA) - La Cina assicura che "non ha mai chiesto e non chiederà mai" ad alcuna azienda o individuo di raccogliere dati e informazioni in altri Stati con mezzi che violano le leggi locali, aggiungendo che un eventuale divieto Usa di TikTok sarebbe "una persecuzione politica e xenofoba".

     

    Così la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, sull'audizione dedicata alla sicurezza nazionale del Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, al Congresso. "Finora il governo Usa non ha fornito prove per dimostrare che TikTok minacci la sicurezza nazionale, ma ha più volte presunto la colpa e soppresso senza ragione le società interessate", ha detto Mao.

     

    SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI

    Il governo cinese "attribuisce grande importanza e protegge la privacy e la sicurezza dei dati in conformità con la legge", ha aggiunto Mao, secondo cui "la parte americana dovrebbe rispettare seriamente i principi dell'economia di mercato e della concorrenza leale, smettere di sopprimere irragionevolmente le aziende di altri Paesi e fornire un ambiente aperto, equo, giusto e non discriminatorio per le aziende di tutto il mondo" in modo che possano "investire e operare negli Stati Uniti".

     

    L'audizione di giovedì dinanzi al Comitato per l'energia e il commercio della Camera dei rappresentanti Usa è durata quasi 6 ore e i deputati, sia democratici sia repubblicani, hanno insistito sulla minaccia alla sicurezza nazionale di TikTok e sull'uso incongruo dei dati.

     

    SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI SHOU ZI CHEW AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI

    In uno scambio particolarmente acceso, Chew è stato costretto a riconoscere che alcuni dati personali degli americani erano ancora soggetti alla legge cinese, ma ha insistito sul fatto che presto la situazione sarebbe stata modificata.

     

    L'azienda ha anche riconosciuto a novembre che alcuni dipendenti in Cina potevano accedere ai dati degli utenti europei e poi ha ammesso a dicembre che i dipendenti avevano usato i dati per spiare i media.

     

    Il gruppo ha insistito sul fatto che il governo cinese non ha alcun controllo o accesso ai suoi dati. "ByteDance (a cui fa capo TikTok, ndr) non è di proprietà né controllata dal governo cinese ed è una società privata", ha continuato Chew, rilevando di "ritenere necessarie regole chiare e trasparenti che si applichino a tutte le società tecnologiche. La proprietà non l'elemento centrale per affrontare queste preoccupazioni".

     

    2. TIKTOK, LA DIFESA DELL’AD SHOU ZI CHEW NON CONVINCE I DEPUTATI US

    Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.it

    shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 2 shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 2

     

    […] L’audizione dell’amministratore delegato della rete sociale cinese Shou Zi Chew, alla Commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti ieri non è servita ad avvicinare le posizioni. Semmai ha reso più nette le divisioni, ma le ha anche chiarite: a Shou (un cittadino di Singapore scelto dalla controllante di TikTok, ByteDance, per allontanare i sospetti americani di manipolazione di questa rete) è stato chiesto se può garantire al 100 per cento che dati dei cittadini americani non finiranno nelle mani del regime di Pechino.

     

    La sua risposta, «non avere evidenza» di interferenze, è stata considerata dai deputati di destra e di sinistra l’ammissione di non avere sovranità assoluta su quei dati (tutte le società cinesi sono obbligate per legge a fornire al governo qualunque informazione che venga richiesta). […]

     

    3. IL PARLAMENTO BRITANNICO VIETA TIKTOK DAI DISPOSITIVI UFFICIALI

    Articolo del “Financial Times” – dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”

     

    shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 3 shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 3

    Crescono le preoccupazioni sulle implicazioni per la sicurezza dell'uso dei social media di proprietà cinese

     

    Il parlamento del Regno Unito è diventato giovedì l'ultima organizzazione pubblica a vietare l'applicazione TikTok, di proprietà cinese, dai suoi dispositivi e dalle sue reti, in seguito alle crescenti preoccupazioni per le implicazioni di sicurezza del suo utilizzo. Scrive il Financial Times.

     

    La decisione delle commissioni che gestiscono la Camera dei Comuni e la Camera dei Lord arriva appena una settimana dopo che il governo britannico ha bandito l'app da tutti i dispositivi di proprietà del governo utilizzati da ministri o funzionari. L'Ufficio di Gabinetto ha attribuito la decisione alla "potenziale vulnerabilità dei dati governativi".

     

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    Il social network ha dovuto far fronte ad affermazioni secondo cui i dati raccolti sugli utenti potrebbero essere trasmessi al governo cinese e al Partito Comunista, affermazioni che l'azienda ha negato.

     

    Anche l'UE e i governi di Stati Uniti e Canada hanno introdotto vari tipi di divieto sull'applicazione negli ultimi mesi.

     

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    Giovedì il Parlamento ha dichiarato che: "A seguito della decisione del governo di vietare TikTok dai dispositivi governativi, le commissioni della Camera dei Comuni e dei Lord hanno deciso che TikTok sarà bloccato da tutti i dispositivi parlamentari e dalla più ampia rete parlamentare".

     

    "La sicurezza informatica è una priorità assoluta per il Parlamento", ha dichiarato, aggiungendo di non voler commentare "dettagli specifici" dei suoi "controlli, politiche o incidenti di sicurezza informatica o fisica". […]

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