Francesco Semprini per "la Stampa"
XI JINPING VESTITO COME MAO
Nel giorno del centenario del Partito comunista cinese a tenere banco a Washington non sono le celebrazioni trionfalistiche che animano Pechino bensì il fermento del Dragone sul fronte della dotazione balistica. Secondo un importante centro studi americano, infatti, la Cina avrebbe avviato la costruzione di oltre cento silos per missili balistici intercontinentali in grado di raggiungere gli Stati Uniti.
Ad affermarlo è il James Martin Center for Nonproliferation Studies del Middlebury Institute of International Studies che ha messo a punto lo studio sulla base dell' analisi di immagini satellitari. La scoperta conferma l' urgenza, spiegano da Washington, dell' avvio dei negoziati con Pechino sul controllo strategico degli armamenti nucleari.
CINA - SILOS PER IL LANCIO DI MISSILI NUCLEARI
Jeffrey Lewis e Decker Eveleth del Centro di ricerca californiano hanno analizzato immagini satellitari commerciali scattate da Planet per scoprire i nuovi silos sparsi - secondo il rapporto - su oltre 1.800 chilometri quadrati nel deserto vicino a Yumen nella provincia di Gansu, a circa 2.000 chilometri a ovest di Pechino. La Cina avrebbe aperto i cantieri quest' anno procedendo nella costruzione in tempi rapidissimi.
Comprese altre strutture individuate altrove, i nuovi silos in costruzione sarebbero oltre 145. Tuttavia, avvertono i ricercatori, alcune strutture potrebbero essere state schermate in modo da alterarne la reale posizione. Negli ultimi anni la Cina ha ampliato e modernizzato le sue forze missilistiche convenzionali e nucleari, sia a corto che a lungo raggio.
CINA - SILOS PER IL LANCIO DI MISSILI NUCLEARI
I nuovi silos individuati dai satelliti sembrano essere destinati a missili nucleari come il DF-41, che, con una gittata fino a 15 mila chilometri, potrebbe facilmente raggiungere obiettivi negli Stati Uniti.
Il dipartimento della Difesa ha stimato che la Cina ha una scorta di armi nucleari operativa intorno alle 200 unità, con piani di espansione al fine di raggiungere le capacità di Stati Uniti e Russia. Pechino, per molti anni, ha insistito sul fatto di mantenere un «minimo deterrente» per le armi nucleari, ma gli sforzi di modernizzazione suggeriscono che sta raggiungendo il livello successivo. Anche così, al momento, il suo arsenale rimane però significativamente più piccolo di quelli in dotazione dagli Stati Uniti e dalla Russia.