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STATUA CARLO V BIDEN RE DI SPAGNA FILIPPO IV
Squillino le trombe, suonino i tromboni che passa il Che Guevara della storia dell’arte senza né arte né parte (che non sia quella politica), il magnifico rettore per stranieri, Tomaso (una sola emme, questo non è un suo errore) Montanari.
Su “il Venerdì” di Repubblica in edicola oggi ci propina la solita trombonata antipotere, che inizia con “I padroni della terra…” e prosegue commentando un’immagine. In questa immagine si vedono il re di Spagna Filippo IV e il presidente Usa Joe Biden sotto una statua dell’imperatore Carlo V, della quale Montanari spiega da par suo i veri significati che i due politici, ovviamente, dimostrano “di non aver capito”.
La statua, inizia a spiegare Montanari, è il “Carlo V che incatena il suo furore” del Museo del Prado, un bronzo temporaneamente spostato al Palazzo Reale di Madrid e lì assiso lo scorso 28 giugno quando il re e il presidente Usa si sono incontrati. Qui Carlo V “non si fa ritrarre come dominatore del mondo”, spiega Montanari attaccando la Nato, i potenti ecc ecc.: ecco quello che i due non hanno capito!
MONTANARI
Quello che non ha capito Tomaso (con una emme sola) Montanari, invece, ve lo spieghiamo noi. Non ha capito che la statua davanti alla quale i due si stringono la mano non è quella del Prado spostata lì. Quella non si è mai mossa dal Prado, ovviamente! La statua del Palazzo Reale di Madrid, della quale Montanari ha capito tutto e gli altri niente, non è la statua di Carlo V realizzata da Leone e Pompeo Leoni nel Cinquecento e custodita al Prado, bensì una copia realizzata nell’Ottocento da Ferdinand Barbedienne (1810-1892) per il salone in stile neoclassico de Las Columnas del Palazzo Reale di Madrid. La statua è qui chiamata di Carlo I, che corrisponde al Carlo V del Sacro Romano Impero. Pure la didascalia è , di conseguenza, sbagliata (ma vabbé, il povero redattore in probabile sostituzione estiva al “Venerdì” non che…). No, tanto per dire, … fosse stato un politico leghista a spiegarcela l’errore ci sarebbe stato (e Montanari avrebbe discettato della di lui ignoranza); ma un tale raffinato storico dell’arte, allievo di tale Salvatore Settis (quello del falso “Papiro di Artemidoro”), che non riconosce originale dalla copia, che non sa chi sia l’autore della statua sulla quale discetta, ecco, ehm…
Ferdinand Barbedienne copia carlo v che tiene incatenato il suo furore