Estratto dell’articolo di Paola De Carolis per il "Corriere della Sera"

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Se la Gran Bretagna ha un debole per l’underdog, chi parte svantaggiato, nella storia dei mondiali di freccette Luke Littler non era certo tra i favoriti: un sedicenne alla sua prima edizione del torneo per professionisti il cui obiettivo era quello di non essere eliminato prima di Natale. Il ragazzo, invece, è arrivato in finale e il Paese ha scoperto un nuovo eroe.

[…] Guai a suggerire che forse come sport le freccette non sono sullo stesso piano del calcio, il tennis e la ginnastica artistica. Si tratta dopotutto di una disciplina con credenziali doc. La sua nascita risale al diciannovesimo secolo, grazie a un falegname del Lancashire.

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Se la vicenda di Luke Littler ha conquistato il Paese, il merito tuttavia non è solo dei suoi traguardi agonistici: il padre del campione fa il tassista, la madre lavora in un negozio di candele profumate, lui è uno che a colazione mangia la frittata con formaggio e prosciutto e a metà allenamento si concede una pizza. Il suo non è un fisico palestrato, tutt’altro. La fidanzata? L’ha conosciuta giocando con l’Xbox. Luke, insomma, è un ragazzo che con le freccette ha trovato la sua passione. […]

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Luke imparò a lanciare i dardi quando portava ancora il pannolino e i genitori lo hanno sempre incoraggiato. I primi segnali della sua nuova popolarità sono stati migliaia di visualizzazioni sui social: Luke ha ora anche uno stuolo di seguaci in carne e ossa, tra cui non poche personalità.

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[…]Oltre al montepremi del Mondiale, di scena all’Alexandra Palace di Londra, il giovane Littler stando agli esperti di marketing potrebbe guadagnare nei prossimi mesi 5 milioni di sterline, 6 milioni e mezzo di euro.