SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI
Monica Guerzoni per il Corriere della Sera
Ideatore di alcune tra le più spericolate ricette economiche della Lega, Claudio Borghi Aquilini è noto per le esplosive teorie sull' uscita «inevitabile» dalla moneta unica. Far «saltare per aria» l' euro e tornare alla lira è il suo sogno proibito e ogni volta che lo rivela la moneta unica cola a picco. Sua la manina che due giorni fa ha chiuso di botto il microfono a Giovanni Tria: «L' audizione era finita, il caso non esiste...Con il ministro ci abbiamo riso tanto e Guido Crosetto può testimoniare. Magari Crozza ci farà uno dei suoi sketch».
Il presidente della commissione Bilancio della Camera è in vena di battute, eppure non ha ancora digerito la sentenza con cui la Cassazione ha confermato la multa di 15.500 euro che la Banca d' Italia gli aveva inflitto nel 2014, quando era nel Cda di Banca Arner: «Carenze nell' erogazione e nel controllo del credito». Borghi aveva fatto ricorso «per principio», convinto di aver subìto disparità nel trattamento sanzionatorio. Ma gli «ermellini» gli hanno dato torto, facendogli versare nelle casse di Via Nazionale anche 2.500 euro di spese legali.
claudio borghi euro
Deluso?
«No, è solo una multa per irregolarità amministrative, del tutto ingiustificata e che ho pagato da tempo. Eravamo tutti nella stessa condizione, ma il relatore era di Magistratura democratica e mi ha dato il benvenuto in politica. La legge non è uguale per tutti».
Ha il dente avvelenato?
«È un' istituzione benemerita. In passato ho avuto molto da dire contro la Banca d' Italia e anche ora penso che dovrebbero fare autocritica per i gravi errori commessi».
Quali errori?
«Aver consentito il disastro di Montepaschi, la sua condanna a morte con l' acquisto di Antonveneta. Hanno pensato bene di multare me per un credito andato a buon fine, mentre dormivano sulle banche che fallivano. Non hanno fatto le barricate contro il Bail In e ora il problema di tutto è la Lega che vuole cambiare la legge Fornero?».
I soldi per smantellarla non bastano.
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«È curioso, se a dirlo è una istituzione che ha la funzione di creare il denaro. Per salvare le banche ai tempi di Monti sono saltati fuori 60 miliardi, perché per le pensioni i soldi non ci sono? Non è che dopo dieci milioni di voti rinunciamo a una promessa elettorale perché lo dice la Banca d' Italia. Ha ragione Di Maio, perché non si candidano?».
Salvo miracoli la manovra sarà bocciata dalla Ue. Avete preso le contromisure?
«Ci aspettiamo la bocciatura, ma siamo attrezzati. E speriamo che gli altri Paesi, a cominciare dalla Francia, prendano atto che la casta dei tecnocrati è vecchia, sta assumendo le parvenze di una antica religione tribale».
Con chi ce l' ha?
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«Con i sacerdoti della Ue. Soggetti come Dombrovskis e Moscovici, che predicano i sacrifici promettendoti la ricompensa e mettendo i tabù. Se lo stregone ti dice che non puoi entrare nella capanna altrimenti cade il fulmine, tu gli porti in dono l' agnello o il pollo, ma un giorno qualcuno scopre che la divinità cattiva era in realtà il Mago di Oz».
Fuor di metafora?
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«Dietro la maschera della divinità spaventosa che ti punisce c' è l' ex premier del Lussemburgo, Juncker. Ma sono finiti, sconfitti dagli elettori e dai loro stessi partiti».