XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI
CINA, LA COOPERAZIONE CON LA RUSSIA 'NON HA LIMITI'
(ANSA) - La cooperazione sino-russa "non ha limiti". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, in merito allo stato dei rapporti tra Pechino e Mosca dopo il bilaterale tenuto poche ore fa a Tunxi dai ministri degli Esteri Wang Yi e Serghei Lavrov.
"Ci sforziamo per la pace senza limiti, salvaguardando la sicurezza senza limiti e opponendoci all'egemonia senza limiti", ha aggiunto nel briefing quotidiano Wang, per il quale le relazioni bilaterali "non sono conflittuali e non sono mirate verso terzi", e continuerammo ad essere orientate verso l'esercizio del "vero multilateralismo". (ANSA).
Xi Jinping e Vladimir Putin
GLI STATI UNITI HANNO GROSSI SOSPETTI SUL RUOLO DELLA CINA NELLA GUERRA
Giuseppe Sarcina per www.corriere.it
L’Amministrazione Biden segue con grande scetticismo i negoziati tra ucraini e russi e con grande sospetto le manovre di Xi Jinping. Ieri il presidente americano ha detto che starà a vedere «ciò che offriranno i russi». Più o meno nelle stesse ore il Segretario di Stato, Antony Blinken, dal Marocco, osservava: «Un conto è quello che Putin dice, un conto quello che fa; a noi interessa quest’ultimo aspetto».
Wang Wenbin 2
E infine il portavoce del Pentagono, John Kirby ridimensionava gli annunci in arrivo da Mosca: «I russi stanno spostando solo poche truppe dalla zona di Kiev, non possiamo parlare di un vero ritiro. Crediamo che la capitale sia ancora minacciata, come testimoniano i raid aerei».
Il governo americano, almeno per ora, non concede neanche una flebile speranza alla trattativa. Perché? Biden non si fida più di Putin. Lo ha anche detto ai quattro leader europei che ha sentito in videoconferenza nel cosiddetto formato «Quint» della Nato: Emmanuel Macron, Boris Johnson, Olaf Scholz e Mario Draghi.
tony blinken joe biden
Il presidente Usa pone due condizioni per cambiare idea: il «cessate il fuoco» e l’apertura dei corridoi per soccorrere gli ucraini assediati nelle città. Non ci può essere trattativa seria, mentre si continua a bombardare. C’è un altro punto che a Kiev considerano scontato, forse troppo frettolosamente: gli Stati Uniti sono pronti a far da garante per l’eventuale intesa e, soprattutto, sono disposti a intervenire militarmente in caso di un nuovo attacco russo. Biden, per il momento, non ha mai dato ufficialmente questa disponibilità e non risulta lo abbia fatto nelle conversazioni con Zelensky. Vedremo.
roman abramovich con erdogan ai negoziati tra russia e ucraina in turchia
L’altra pista porta alla Cina. Negli ultimi giorni se n’è parlato poco, ma gli americani stanno seguendo con grande attenzione le mosse dei cinesi. In cima alle preoccupazioni c’è la possibile fornitura di armi alla Russia. Il Pentagono esclude che i cinesi consegneranno ordigni e mezzi pesanti a Putin.
Sarebbe un appoggio troppo scoperto e in questa fase, pensano a Washington, Xi Jinping vuole evitare uno scontro diretto con gli Stati Uniti e i partner europei. Ma il discorso non vale per le munizioni e le parti di ricambio.
xi jinping vladimir putin
L’esercito russo è in grande difficoltà anche perché non riesce a riparare carri armati, blindati, pezzi di artiglieria o semplicemente i camion cisterna e i convogli per il trasporto di cibo. I generali del Pentagono temono che in questo caso i cinesi possano aiutare i russi senza lasciare tracce. Nessuno a Washington, però, ha ancora tirato fuori le prove. Al momento, dunque, non sappiamo se è solo una congettura maliziosa o se è già qualcosa di più.
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN