XI JINPING E VLADIMIR PUTIN
1 - LA CINA SI ASTIENE SULLA RISOLUZIONE DELL'ONU PER L'INVASIONE RUSSA IN UCRAINA
Da www.agi.it
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha votato una risoluzione che deplora l'invasione russa dell'Ucraina. La Russia ha posto il veto ma la Cina si è astenuta: è un colpo messo a segno dalla diplomazia occidentale che è riuscita a spingere Pechino a non allinearsi con la Russia.
edifici in fiamme a kiev
La risoluzione che chiede a Mosca di fermare immediatamente le operazioni militari ha ottenuto undici voti a favore, tre Paesi si sono astenuti (Cina, India ed Emirati Arabi Uniti) e uno ha votato contro, la Russia. Poiché la Russia ha il potere di veto, la risoluzione non è passata.
VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI
La diplomazia statunitense è riuscita a convincere la Cina ammorbidendo il testo. La bozza circolata nelle ore precedenti il voto era infatti diverso da quello poi votato che è stato annacquata nei toni proprio per catalizzare il consenso. La risoluzione riafferma la sovranità dell'Ucraina e chiede alla Russia di "cessare immediatamente l'uso della forza" contro il Paese.
aereo russo abbattuto a kiev
Ma la parola 'condanna' è stata sostituita da 'deplora' ed è stato anche cancellato un riferimento al capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, che consente ai membri di intraprendere un'azione militare per ristabilire la pace. L'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha comunque definito l'azione russa "così audace è così sfacciata che minaccia il nostro sistema internazionale come lo conosciamo".
una cittadina di kiev piange davanti al suo appartamento distrutto
E poi ha aggiunto: "Lasciatemi chiarire una cosa. La Russia può porre il veto a questa risoluzione, ma non può porre il veto alle nostre voci, non puo' porre il veto alla verità, non può porre il veto ai nostri principi, non può porre il veto al popolo ucraino".
palazzo distrutto a kiev
La Russia, che attualmente detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, probabilmente dovrà sostenere un voto simile anche di fronte l'Assemblea generale dell'Onu, formata da tutti i 193 Paesi membri. Poiché in quel caso non avrà il potere di veto, è probabile che dinanzi all'Assemblea la risoluzione passi con ampio margine.
kiev sotto assedio 4
Accadde anche nel 2014, in quel caso per il voto di condanna per l'annessione della Crimea, condanna che fu sostenuta dal voto di 100 Paesi. Anche in quel caso Mosca pose il veto in Consiglio di Sicurezza: 13 Paesi votarono la condanna e la Cina si astenne.
2 - UCRAINA, IL “PATTO DELLE OLIMPIADI”: COSÌ XI COPRE LE SPALLE A PUTIN
Francesca Sforza per “La Stampa”
LA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANO
Russia e Cina si oppongono ai tentativi di forze esterne di minare la sicurezza e la stabilità nelle loro regioni adiacenti comuni, intendono contrastare l’interferenza di forze esterne negli affari interni dei paesi sovrani con qualsiasi pretesto, opporsi alle rivoluzioni colorate e concordano di aumentare la cooperazione nelle aree summenzionate».
Nero su bianco, il reciproco sostegno in chiave antiamericana nel doppio scacchiere europeo e asiatico è stato firmato tra il presidente cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin il 4 febbraio scorso, mentre nel cielo di Pechino brillavano i fuochi d’artificio dei Giochi Olimpici e la maggior parte dei leader occidentali disertava la cerimonia di inaugurazione.
PUTIN E XI JINPING
Un documento d’intesa che ha colpito l’attenzione internazionale per i numerosi accordi commerciali che vi venivano definiti, ma che dietro ai progetti di cooperazione su industria e digitale, passando per l’aerospazio, ha gettato le basi per un’alleanza geopolitica a largo spettro, destinata a modificare gli assetti futuri.
kiev sotto assedio 12
Lo scambio difensivo su Ucraina e Taiwan è esplicito e non si presta a fraintendimenti: nel punto III del documento si legge infatti che «la parte russa riafferma il suo sostegno al principio della Cina unica, conferma che Taiwan è una parte inalienabile della Cina e si oppone a qualsiasi forma di indipendenza di Taiwan», così come «la parte cinese è solidale e sostiene le proposte avanzate dalla Federazione Russa per creare garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti a lungo termine in Europa».
putin xi jinping
E poco dopo si precisa che «le parti si oppongono a un ulteriore allargamento della Nato e invitano l'Alleanza Nord Atlantica ad abbandonare i suoi approcci ideologizzati di guerra fredda, a rispettare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di altri paesi, la diversità dei loro precedenti di civiltà, culturali e storici».
volodymyr zelensky
Nel documento, una ventina di pagine divise in 4 punti, si ravvisano distintamente le parti dei due interlocutori: e se la Cina si mostra pragmatica nel definire gli aspetti relativi alla cooperazione aerospaziale e al mantenimento del primato sul settore dell’intelligenza artificiale, la Russia privilegia quei toni che abbiamo già sentito risuonare, nei giorni scorsi, nelle inquietanti dichiarazioni pubbliche del presidente russo.
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN
Si parla infatti di «destini dell’umanità», dei rischi di una guerra mondiale, dell’importanza di condannare chi nega «la responsabilità delle atrocità degli aggressori nazisti, degli invasori militaristi e dei loro complici», così come «chi infanga e offusca l'onore dei paesi vincitori (della Seconda Guerra Mondiale)».
volodymyr zelensky
La chiave antiamericana è implicita ma evidente in testa al documento, quando le parti definiscono il loro comune concetto di democrazia: «Non esiste un modello valido per tutti che guidi i paesi nella creazione della democrazia.
Una nazione può scegliere le forme e i metodi di attuazione della democrazia che meglio si adattano al suo stato particolare, in base al suo sistema sociale e politico, al suo retroterra storico, alle sue tradizioni e alle sue caratteristiche culturali uniche. Spetta solo al popolo del Paese decidere se il proprio Stato è democratico».
missile colpisce un edificio residenziale a kiev 3
Se non fosse abbastanza chiaro, Russia e Cina aggiungono che «i tentativi di alcuni Stati di imporre i propri "standard democratici" ad altri paesi, di monopolizzare il diritto di valutare il livello di conformità ai criteri democratici, di tracciare linee di divisione basate su basi ideologiche, anche stabilendo blocchi esclusivi e alleanze di convenienza, dimostrano l’intento di schernire la democrazia e andare contro lo spirito ei veri valori della democrazia. Tali tentativi di egemonia pongono serie minacce alla pace e alla stabilità globali e regionali e minano la stabilità dell'ordine mondiale».
VLADIMIR PUTIN E XI JINPING
Lo spostamento dell’asse russo in direzione asiatica risulta poi evidente nei numerosi riferimenti all’importanza di garantire la pace nell’Indo-Pacifico, nel criticare l’alleanza tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia sul progetto Aukus, e nell’attenzione rivolta a formati come il forum Asean, lo scacchiere dei paesi Sco e quello dei Bric. Una lontananza siderale dall’Occidente quella misurabile nello spazio di sole venti pagine, che è diventata tragicamente operativa in Ucraina e che potrebbe esserlo anche nel caso di Taiwan.
kiev sotto assedio il palazzo colpito da un missile a kiev