1 – ELEZIONI: DEPOSITATI I PRIMI TRE SIMBOLI
mirella cece Sacro Romano Impero cattolico
(ANSA) - Sono il Partito liberale Italiano, il Maie (Movimento associativo italiani all'estero) e il Sacro Romano Impero cattolico "e pacifista" i primi tre a depositare i simboli al Viminale per la tornata elettorale del 25 settembre. Ora entreranno per gruppi di 5.
2 - DAL SACRO ROMANO IMPERO AI GILET ARANCIONI: I SIMBOLI PIÙ STRANI
Emanuela Minucci per “La Stampa”
Mentre è il crepitIo della fiamma tricolore (che ancora campeggia accanto alla scritta Fratelli d’Italia) ad accendere la querelle sui simboli che finiranno sulla scheda elettorale c’è chi si impegna a fondo per non passare inosservato. E ci riesce, a costo di far parlare di sé, anche solo per lo spazio di una battuta. Insomma, il «famolo strano» anche sulla scheda – almeno il giorno del debutto – funziona.
clemente mastella presentazione simbolo
Oggi, 12 agosto è la giornata in cui parte la presentazione ufficiale dei simboli al Viminale. E cominciano davvero a vedersene di ogni: dai contrari alle armi, a favore della pace e della cristianità al Movimento dei Gilet Arancioni sino al Sacro Romano Impero Cattolico.
Vietato ironizzare: «Siamo un partito per la fratellanza e per la pace. Il nostro riferimento è il Cristo ma ci rivolgiamo anche agli atei e ai laici. Siamo contro l'invio di armi in Ucraina e contro tutte le guerre» spiega la fondatrice del Sacro Romano Impero Cattolico Mirella Cece. E aggiunge: «Il nostro simbolo richiama il fatto che l’Italia è il Paese della pace, la cui capitale - Roma - è il centro della cristianità».
gilet arancioni generale pappalardo
C’è una buona dose di pacifismo anche nel partito dei Gilet arancioni: «Siamo contro ogni guerra e per la pace, non possiamo mandare le armi in Ucraina e vogliamo anzi proclamare Roma città santa» ha detto il leader Antonio Pappalardo. Massima fantasia grafica: nella lista «Free» compare un uomo stilizzato dare un calcio a una testa di Pinocchio, mentre nella lista «Movimento Poeti d'Azione» spiccano una spada e una penna.
In fila per il deposito del simbolo, al Viminale, non solo funzionari ma anche esponenti di partito. Per la Lega, a esempio, il senatore Roberto Calderoli e il deputato Andrea Crippa. Poi Clemente Mastella che presenta il suo contrassegno «Noi di Centro» europeisti. Per Azione e Italia Viva direttamente il vicesegretario del partito di Carlo Calenda.
Poi l’ex M5s Dino Giarrusso con il suo simbolo che ricorda gli speciali tg degli anni 70 «Sud chiama nord». Tra i più audaci «Il partito della follia», con il leader vestito da santone che distribuisce santini inneggianti alla folie au pouvoir.
SIMBOLI ELEZIONI 2022
I primi a depositare il simbolo sono stati i Liberali del Pli guidati da Stefano De Luca, seguiti da Maie e lista Sacro Romano Impero. Fra i maggiori partiti, la Lega si è piazzata nona: l’uomo delle questioni elettorali del Carroccio, Roberto Calderoli si è messo in coda un po’ prima delle 8 quando l’Ufficio elettorale ha aperto le porte.
Niente di nuovo sotto la scritta Pd, rassicurante e uguale a se stessa da decenni, mentre la Lega ha scelto di mettere nel cerchiolino magico, scritto bello grosso, il nome del suo «special one» Matteo Salvini.
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