1- CRISI DI LEADERSHIP DELLE BANCHE - DELLA NUOVA ‘'VITA'' DI UNICREDIT NON GODE GHIZZONI: I CONTI UN PRESIDENTE "PESANTE"
Gli uscieri di Unicredit sono terribilmente stanchi e hanno le gambe molli.
Ieri hanno dovuto attendere per più di sette ore la fine della riunione tra i soci della banca che hanno designato Giuseppe Vita alla presidenza. La fatica non è scomparsa nemmeno oggi, anzi si è accentuata perché speravano che la nomina del 77enne radiologo italo-tedesco proveniente da Allianz facesse scattare il titolo in Borsa.
Così non è stato, anzi stamane intorno alle 10,30, la quotazione di Unicredit era scesa dell'1,50% quasi a dimostrare lo scarso entusiasmo del mercato per la conclusione di una procedura tormentata che secondo il "Wall Street Journal" rappresenta "una soluzione di compromesso tra gli azionisti non italiani e le Fondazioni".
Ad uscire ammaccati da questa lunga telenovela gestita dietro la facciata dei consulenti di Egon Zehnder, sono tutti coloro che avevano puntato le carte sull'economista torinese dai tratti gentili, Gian Maria Gros Pietro, oppure su Fabrizio Pallenzona. Per gli uscieri di piazza Cordusio l'idea che l'ex-camionista di Novi Ligure diventasse presidente era molto eccitante, e qualcuno di loro aveva già pensato di installare nel nuovo ufficio una poltrona dalle dimensioni larghe e del tutto simile a quella che molti anni fa fu preparata al "Corriere della Sera" e al Senato per contenere i glutei possenti di Giovanni Spadolini.
La conclusione è un'altra, ed è stata raggiunta - così scrivono i giornali - attraverso l'unanimità dei consensi. Francamente è difficile credere che tra le pareti ovattate della sala consiglio non si siano incrociate le armi prima di arrivare a scegliere il manager tedesco che con un po' di faciloneria viene indicato tra gli amici della massaia di Berlino, Angela Merkel.
Purtroppo nemmeno gli uscieri che hanno le antenne lunghe sono in grado di fornire dettagli e di dire se anche in questa occasione Dieguito Della Valle, uno dei patrioti italiani, ha battuto le scarpe sul tavolo per ripetere il solito copione dello scassasalotti.
CESARE GERONZI E PALLENZONA - copyright PizziGIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright pizziE nemmeno dalla bocca del dirigente diplomatico vicino a Ghizzoni che si fa chiamare "ministro" e guadagna 700mila euro l'anno, si riesce a interpretare correttamente la scelta di un manager come Vita che ha stracciato le candidature fasulle del professor Tantazzi e del prodiano Tononi. Resta il fatto che nel giro di pochi mesi due "tedeschi" (Cucchiani e Vita) provenienti dal colosso assicurativo Allianz sono saliti alla guida delle prime due banche italiane.
È un argomento che fa riflettere perché, al di là delle sciocche illazioni sulla "presa" teutonica nel mondo della finanza italiana, questo arrivo di manager "polizzari" dimostra chiaramente una crisi di leadership nel tradizionale ovile delle banche nostrane. Alla luce del sole si rivela l'incapacità di esprimere una classe dirigente da parte del milieu bancario che si vede costretto a cercare manager di altri settori e profondamente segnati da esperienze straniere.
Una volta messe le Fondazioni con le spalle al muro e con una manciata di poltrone, a godere di tutta questa vicenda sono rimasti in pochi. Uno di questi è sicuramente Francesco Gaetano Caltagirone, l'imprenditore romano che con un colpo di scena e di ingegno ha lasciato la caravella incerta di MontePaschi per piazzare sulla tolda di comando di Unicredit uno dei suoi eredi.
Godrà meno invece il piacentino Ghizzoni costretto a fare i conti con un presidente "pesante" che non avrà alcuna intenzione di fare il Galateri della situazione e nemmeno di giocare la parte del francobollo straniero su quella che nonostante tutto rimane tra le prime banche europee.
Per gli uscieri di piazza Cordusio, che non hanno alcun rimpianto per il tedesco Rampl, questo Vita che nel '61 vinse una borsa di studio in radiologia all'università di Magonza, ha tutta l'aria di voler esercitare la sua funzione e di mettere le mani dentro la sala macchine.
Lo farà probabilmente con la determinazione che gli ha consentito di accumulare un'infinità di presidenze e con l'abilità di chi guardando la lastra di una radiografia sa diagnosticare rapidamente i sintomi di una malattia. Per questa ragione sono molti i manager che a piazza Cordusio oggi hanno le gambe molli come gli uscieri, e a loro si aggiunge l'esercito di consulenti che bazzicano per i corridoi (l'ultima new entry è il figlio dell'economista Luigi Spaventa).
Tutti costoro temono che il tedesco di Allianz dal curriculum prestigioso cominci a lavorare di coltello e di forchetta come la sua amica massaia Angela Merkel.
ANGELO TANTAZZIANGELA MERKEL
2- BUONA GIORNATA PER LO SMONTEZEMOLATO - LA REAZIONE AD ALTA VELOCITA' DI MAURO MORETTI: PARTE UN NUOVO DUELLO CON SCIARRRONE
Sull'agenda personale di Luchino di Montezemolo dove gli indirizzi delle donne conquistate un tempo dal suo fascino hanno lasciato il posto ai cellulari dei potenti, la giornata di ieri sarà segnata come una data storica.
Nello stesso giorno è riuscito ad avere la conferma che il Fondo di Abu Dhabi lo ha designato per il consiglio di amministrazione della banca. Per Luchino questo è un riconoscimento molto importante perché segna discontinuità rispetto al rapporto consolidato nel business con IntesaSanPaolo, l'istituto che Corradino Passera ha introdotto alla grande dentro la società dei treni Ntv.
D'ora in avanti Luchino potrà contare sull'appoggio morale e materiale di una banca dove gli amici arabi del Fondo Aabar detengono la quota più rilevante. L'euforia del ragazzo dei Parioli è sicuramente aumentata nel corso delle ore con l'annuncio tanto atteso delle tariffe che Ntv applicherà per i treni "Italo" in partenza il 28 aprile. Dopo anni di attesa sofferta e di ostruzionismo da parte del concorrente Moretti, è arrivato finalmente il momento di andare sul mercato e di conquistare 1,5 milioni di passeggeri che l'amministratore delegato Giuseppe Sciarrone ha indicato come obiettivo per quest'anno.
Nel palazzo-obitorio delle Ferrovie i tecnici sono stati impegnati ventre a terra da Moretti per capire se il target è realistico o appartiene al libro dei sogni. Con tanto di calcolatrice alla mano ritengono più probabile la seconda ipotesi perché fino a quando i francesi di Alstom non avranno consegnato a Luchino e ai suoi compagni di merenda l'intera flotta dei 25 treni "Italo", sarà molto difficile far tornare i conti.
Forte di questa convinzione Moretti ha sparato sul sito delle Ferrovie lo slogan: "C'è sempre un Frecciarossa per te", e per dare forza all'annuncio ha scritto che ogni giorno ci sono 72 treni a disposizione dei passeggeri. La sfida si gioca soprattutto sul piano delle tariffe dove l'offerta dei biglietti "civetta" a 9 euro lanciata da Trenitalia ha già suscitato l'accusa di "pubblicità ingannevole" e una segnalazione all'Antitrust da parte delle associazioni dei consumatori.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE Luigi SpaventaI colpi bassi non si fermano qui, ma vengono nascosti dietro parole di cortesia. L'ex-sindacalista di Rimini ha rivolto al concorrente Ntv il suo augurio che ha indirizzato direttamente a Giuseppe Sciarrone, il manager che ha già fatto sapere di raggiungere il break-even soltanto nel 2014. La scelta di Moretti, che ha preferito rivolgere il suo "in bocca al lupo" a Sciarrone piuttosto che a Luchino e agli altri soci di Ntv, non è casuale. Il confronto è tra due uomini che si conoscono bene fin dal febbraio del '97 quando il dimenticabile Giancarlo Cimoli divise l'azienda in cinque aree strategiche affidando quella "passeggeri" a Sciarrone e il "materiale rotabile e trazione" a Moretti.
A distanza di quasi un anno e mezzo (era l'ottobre 1998) Sciarrone fu sacrificato da Cimoli con l'accusa di aver raggiunto risultati inferiori del 10% rispetto alle previsioni.
È questo il momento in cui spunta dalle retrovie il buon Moretti e gli uscieri del palazzo-obitorio hanno ancora nelle orecchie le urla tra i due manager. Alla fine Cimoli dopo forti pressioni e con il fantasma sindacale ventilato da Moretti di 24mila esuberi, preferì salvare l'attuale capo delle Ferrovie. I maligni dicono che comunque durante la sua permanenza nell'azienda pubblica dei treni Sciarrone riuscì sempre a proteggere bene gli interessi della Fiat come general contractor per l'Alta Velocità. Tanto è vero che dopo due mesi dal suo siluramento il ministro Treu lo nominò consulente per il Piano nazionale dei trasporti.
A distanza di anni la sfida tra i due manager continua a colpi di tariffe e sotto gli occhi dei francesi che in Ntv detengono il 20%. Oggi sul quotidiano economico "Les Echos" i soci parigini si dichiarano contenti per l'inizio della grande avventura che consentirà a Luchino di partire da Roma e di arrivare nel board di Unicredit in poco più di 3 ore.
3- CORRADINO E' GENEROSO
Nessuno si permetta di dire che Corradino Passera non è generoso.
Generoso e innamorato più che mai della moglie Giovanna Salza, sposata nel giugno 2011 e appassionata di comunicazione. Una prova evidente del suo innamoramento verso questa donna che gli ha dato due figli e che negli ambienti politici definiscono "la regina" o "la czarina", arriva dal gesto che Corradino ha fatto pochi giorni fa in via Agnello 8 di Milano dove si trovano lo studio del notaio Marchetti e dei suoi figli.
Luca-Cordero-di-MontezemoloMAURO MORETTIRacconta oggi il settimanale "Il Mondo" che tra le pareti foderate di pandette e di parcelle dello studio notarile, Corradino ha donato alla moglie Giovanna e ai figli Luigi e Sofia 1 milione e 125mila euro pari al valore della sua partecipazione nella piccola società Encyclomedia Publisher.
Questa aziendina è nata nel 2010 con l'obiettivo di produrre contenuti per l'editoria e per i nuovi supporti digitali. Il gesto del marito Superministro consentirà a Giovannona Salza e ai suoi figli di dividersi il capitale di questa società nella quale è impegnato come consulente scientifico anche lo scrittore Umberto Eco.
4- BRUCIA, IMPRENDITORE, BRUCIA
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che dopo l'ennesimo suicidio di un imprenditore che aveva un debito con Equitalia di circa 40mila euro, a Torino hanno deciso di ricorrere a Freud e alla psicologia.
L'iniziativa è stata presa da Francesco Cudia, un piccolo imprenditore di impianti idrotermosanitari che da pochi mesi è diventato presidente di Cna, la Confederazione nazionale degli artigiani piemontesi. Per prevenire i drammatici episodi provocati dalla stretta del credito e dalle implacabili richieste di Equitalia, si è deciso di costituire una task force di esperti psicologi ai quali gli imprenditori in crisi potranno rivolgersi prima di cospargersi il corpo con la benzina".