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    LA CRISI DI MICROSOFT NON FINISCE MAI: VENDITE FLOP PER IL TABLET, CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO CON APPLE


     
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    Maria Teresa Cometto per "Corriere Economia"

    Vi ricordate la guerra di Apple contro Microsoft, che ha appassionato e diviso il popolo high-tech dagli Anni Ottanta in poi? Dopo un periodo in cui sembrava sopita, eccola riaccendersi con violenza. A riaprire le ostilità è l'azienda di Cupertino che ha scelto domani per presentare a San Francisco una nuova serie di prodotti, fra cui è atteso in particolare l'iPad5, la quinta generazione del suo tablet: una sfida diretta alla rivale di Seattle e alla sua neo-acquisita Nokia, che da tempo avevano annunciato per lo stesso giorno due appuntamenti importanti.

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    Uno è ad Abu Dhabi, dove la società finlandese ex leader dei telefonini - comprata da Microsoft per 7,2 miliardi di dollari il mese scorso - lancia il suo primo tablet (nome in codice Sirius) insieme ad alcuni nuovi modelli degli smartphone Lumia, tutti funzionanti con il sistema operativo Windows 8. L'altro evento è l'inizio delle consegne di Surface 2 e Surface Pro 2, le nuove versioni del tablet di Microsoft, che aveva debuttato un anno fa.

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    Battaglia cruciale
    Il mercato dei tablet è un terreno di battaglia cruciale sia per Apple sia per Microsoft: la prima l'ha inventato solo tre anni e mezzo fa, ma sta perdendo quote sotto l'incalzare delle truppe degli Android, gli apparecchi mobili basati sul sistema operativo di Google, che nel secondo trimestre 2013 hanno conquistato la maggioranza delle vendite, il 62,6% contro il 32,5% degli iPad (vedi grafico).

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    I tablet funzionanti invece con il sistema operativo di Microsoft, Windows, sono un lontano terzo concorrente con appena il 5% di quota di mercato, nonostante i massicci investimenti pubblicitari per la loro promozione (1 miliardo di dollari quest'anno a sostegno sia di Windows 8 sia di Surface). In particolare l'accoglienza da parte del pubblico della prima versione di Surface è stata un autentico colpo alle ambizioni di Steve Ballmer, il boss di Microsoft, di trasformare l'ex monopolista del software in una «società di dispositivi e servizi», capace cioè di produrre anche hardware e di farlo con un design competitivo.

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    L'azienda non ha fornito dati sul numero di tablet venduti, ma dal bilancio (chiuso lo scorso giugno) si sa che in nove mesi il ricavato è stato di 843 milioni di dollari, meno dei 900 milioni di perdite dovute alla svalutazione degli apparecchi invenduti, e una frazione dei 25,8 miliardi incassati da Apple per gli iPad. Secondo molti analisti questo flop è stata l'ultima goccia che ha costretto Ballmer ad annunciare in agosto il suo abbandono della carica di amministratore delegato (ceo).

    Ma prima di andarsene (cosa che dovrebbe succedere entro agosto 2014) Ballmer è tornato all'attacco di Apple. Il nuovo Surface è infatti disegnato e ha un prezzo stabilito apposta per presentarsi come alternativa all'iPad: lo mostra una campagna pubblicitaria martellante in tv, in cui i due prodotti sono messi a confronto per enfatizzare che quello di Microsoft offre delle prestazioni in più - per esempio ha uno schermo più grande e un piedestallo per usarlo come un laptop, uno slot per una scheda microSD che permette di aumentare la capacità di immagazzinare dati - e costa meno nella sua versione con il sistema operativo RT: 337 euro contro 559 per iPad con gli stessi 32 GB di «magazzino».

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    Resta però il problema di come lo percepiscono i consumatori, abituati al «vecchio» Windows o comunque «confusi» di fronte a un'interfaccia meno intuitivo da usare rispetto all'iPad. Dall'altra parte il modello Pro, funzionante con Windows 8, è più caro ma è dotato della gamma completa di programmi Office per lavorare (non disponibili sull'iPad) e di Exchange, il software più usato dalle aziende per gestire le reti di connessione sia interne sia esterne, compresa la posta elettronica: sembra avere quindi tutte le qualità per essere adottato dalle imprese, in particolare per la loro forza vendita, nonostante la crescente diffusione della politica del Byod (Bring your own device), che lascia liberi i dipendenti di scegliere quale tipo di smartphone e tablet usare.

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    Esordio
    Poco si sa invece delle caratteristiche del primo tablet di Nokia, finora assente da questo mercato e in continuo calo su quello degli smartphone. Secondo stime aziendale ci sono ancora 1,3 miliardi di persone nel mondo che utilizzano gli apparecchi Nokia e da questa base, sotto la nuova proprietà americana, l'azienda finlandese spera di rilanciarsi. Fra l'altro il suo attuale ceo, Stephen Elop, già top manager di Microsoft, è uno dei candidati a sostituire Ballmer secondo le indiscrezioni trapelate dal comitato incaricato di trovare il nuovo ceo. Ma l'incertezza su chi guiderà Microsoft rende ancor più complicato attuare la nuova strategia focalizzata sul matrimonio hardware-software.

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    Una strategia «copiata» da Cupertino, osservano i fan di Apple, che da parte loro aspettano di vedere a San Francisco quanto più sottile, leggero e bello è il nuovo iPad 5. All'evento di domani potrebbero essere presentati anche nuovi modelli dei pc Mac. Ma i fan e anche gli investitori aspettano soprattutto che il ceo Tim Cook se ne esca prima o poi con un prodotto rivoluzionario che faccia di nuovo brillare Apple come il marchio leader nell'innovazione high-tech.

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    I dubbi sulla leadership di Cook sono evidenti nella disaffezione di Wall Street verso le azioni Apple, calate dell'8% da inizio 2013 e cresciute solo del 20% negli ultimi due anni, da quando è scomparso il fondatore Steve Jobs, contro un rialzo - in entrambi i periodi - di circa il 30% di Microsoft.

    E mentre i due colossi si fanno la guerra, le vere sorprese possono arrivare da inedite alleanze come quella possibile fra Amazon e Htc.

     

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