Estratto dell’articolo di Claudio Tadicini per il “Corriere della Sera”
MALASANITA
«La superficialità dei medici ha ucciso nostra figlia. Ora vogliamo chiarezza, affinché ciò che le è accaduto non accada anche ad altri bambini». A parlare è Gianluca Puce, padre della bimba di Sannicola (Lecce) morta a fine dicembre scorso, a soli 2 anni e mezzo, per un’encefalite virale.
Insieme alla moglie Fabiana, si è rivolto alla magistratura per chiedere che sia fatta luce sulla morte della figlia Ludovica, «lasciata sul lettino senza cure per un’ora e mezza, nonostante fosse priva di sensi».
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I genitori della piccola non si danno pace. Assistiti dall’avvocato Alessandro Greco, hanno presentato una denuncia-querela alla Procura di Lecce — ipotizzando il reato di responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario — per verificare se la morte di Ludovica sia stata conseguenza di quella che il padre definisce «negligenza e superficialità assoluta» dei medici dell’ospedale di Gallipoli, dove il 26 dicembre scorso accompagnò la figlia esanime e con la febbre a 41 gradi.
«Appena poche ore prima Ludovica giocava coi cuginetti, poi — racconta Gianluca Puce — nel pomeriggio è sopraggiunta la febbre. Su consiglio del nostro medico le abbiamo dato una Tachipirina, ma la febbre ha continuato a salire finché la bimba non è svenuta tra le mie braccia».
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«Giunti al pronto soccorso, ci hanno subito dirottato a quello pediatrico. Non sapevamo dove fosse, così una guardia giurata ha preso in braccio nostra figlia e ci ha fatto strada. C’erano altre due mamme in fila, ma per un quarto d’ora non è entrato né uscito nessuno. Sentivamo solo qualcuno parlare al telefono. Poi la guardia ha bussato con veemenza. Quando la dottoressa si è affacciata, si è messa a gridare: “Rispetti il turno o vada in Pediatria”. E così abbiamo fatto».
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Una volta in reparto, dove la bimba sarebbe giunta mezz’ora dopo l’arrivo in ospedale, la piccola — secondo quanto denunciato — non avrebbe ricevuto alcuna cura.
«Nonostante mia figlia fosse ancora priva di sensi, verso le 22.15 mia moglie è stata invitata a riportare a casa la bimba, lasciata sul lettino per un’ora e mezza senza che le facessero neanche una flebo.
Qualsiasi medico si sarebbe allarmato: mia figlia non dava segni di vita, non aveva alcuna reazione, era completamente collassata. L’hanno “rivalutata” solo quando ho iniziato a fare foto e video: hanno provato a farle una flebo, ma avevano difficoltà a trovare le vene perché mia figlia era ormai disidratata. È stato a quel punto che hanno iniziato a preoccuparsi anche loro».
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«A Lecce si sono accorti subito della gravità della situazione, mentre a Gallipoli ha regnato la superficialità, sottovalutando le condizioni di mia figlia e comprendendole soltanto dopo due ore e mezza di negligenza assoluta. Mia figlia stava benissimo, ma l’ho persa in pochi giorni […]