Luca Monticelli per “la Stampa”
DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE
A meno di un anno dalla fine della legislatura si chiude la stagione di Domenico Arcuri, che con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi era riuscito a concentrare su di sé un grande potere di intervento su tutti i dossier più delicati del Paese.
Arcuri era già stato sostituito dal generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario straordinario per l'emergenza Covid a marzo del 2021, con uno dei primi atti del governo Draghi. E adesso deve fare le valigie anche da Invitalia. Il nuovo amministratore delegato, su proposta del ministro dello Sviluppo economico e d'intesa con il ministro dell'Economia, è Bernardo Mattarella. Cambia pure il presidente di quella che è l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa: Rocco Sabelli subentra a Andrea Viero.
DOMENICO ARCURI
Il benservito ad Arcuri era stato preparato a Palazzo Chigi da tempo, fin dall'inizio della nuova tornata di nomine. Quattro mesi fa, infatti, era apparso subito chiaro che sull'Agenzia controllata al 100% dal Tesoro si sarebbe giocato uno degli obiettivi politicamente più ambiti.
In questo scenario è cresciuta trasversalmente la candidatura di Bernardo Mattarella, numero uno di Mediocredito Centrale e nipote del presidente della Repubblica, molto apprezzato per il lavoro fatto a sostegno delle imprese durante la fase più acuta della pandemia. Andrea Viero, uomo legato al Pd, arrivato a Invitalia nel 2019, passa la mano a Rocco Sabelli, che negli ultimi vent' anni è stato prima amministratore delegato della Piaggio, poi di Alitalia e infine di Sport e Salute Spa.
BERNARDO MATTARELLA
Il mandato di Arcuri era in scadenza ieri, quindi che il suo addio arrivi proprio mentre si sta consumando uno scontro durissimo tra Mario Draghi e Giuseppe Conte è soltanto un curioso scherzo del destino.
Arcuri, nominato da Romano Prodi nel 2007, ha raggiunto l'apice della sua carriera con Conte presidente del Consiglio. Oltre ad essere stato il protagonista della trattativa sull'Ilva e della gestione iniziale dell'emergenza Covid, per il manager calabrese sembravano aprirsi le porte del vertice di Cassa depositi e prestiti, ma poi tutto è cambiato molto rapidamente: la caduta di Conte, l'inchiesta per peculato sulle mascherine cinesi (accuse archiviate) e un progressivo allontanamento dai riflettori.
GIANCARLO GIORGETTI ROCCO SABELLI
Sulla parabola di Arcuri ha influito certamente l'indagine della magistratura, gli errori sulla campagna vaccinale (il bando per i padiglioni, le famose "primule"), ma soprattutto sono stati i suoi sostenitori politici ad abbandonarlo - sia tra i pentastellati sia nel Partito democratico - che lo avevano spesso difeso dagli attacchi del centrodestra. Il cambio di passo a Invitalia ieri è avvenuto con una comunicazione di due righe a margine del Consiglio dei ministri. Il manager un tempo così potente se ne è andato nell'ombra, e nell'indifferenza della politica.
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