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    LA DECRESCITA INFELICE DELLA ROMA: DOPO CONTE, PALLOTTA PRENDE IL PALO ANCHE DA GASPERINI CHE RESTA ALL’ATALANTA – ALLEGRI E SPALLETTI AL MOMENTO SONO SENZA SQUADRA MA PER LA PANCHINA GIALLOROSSA SI FANNO I NOMI DE ZERBI, GIAMPAOLO, GATTUSO E BENITEZ. IDEA MIHAJLOVIC CHE PIACE ANCHE ALLA LAZIO – ZAZZARONI: “LA ROMA STA PERDENDO APPEAL. E’ SBAGLIATO PENSARE CHE LA COMPETITIVITÀ DI UNA SQUADRA DIPENDA DALLO STADIO. LO CONFERMA IL NAPOLI CHE…"


     
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    Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

     

    gian piero gasperini foto mezzelani gmt gian piero gasperini foto mezzelani gmt

    Preferisce l’Atalanta, la Champions strameritata, le garanzie non solo tecniche di Percassi, Bergamo alta, i lavori dello stadio già avviati e non escluderei Gori & la Parodi e Gioppino. «Impossibile liberarmi»: Gasperini non abbandona il nuovo miracolo italiano per le incertezze della Roma e le distanze bostoniane di Pallotta; Roma e Pallotta che adesso sono costretti a ripartire da zero o quasi.

     

    Qui illusione stadio a voi delusione studio: uno studio, una riflessione in eff etti si imporrebbe, dal momento che negli ultimi mesi la Roma è stata costretta a rivedere continuamente e non casualmente i programmi dopo aver registrato il no di Campos (che desiderava lavorare da Montecarlo), quelli di Conte e Sarri e il “mi spiace, non posso” di Gasperini.

     

    La verità è che la Roma sta perdendo appeal anche tra gli addetti ai lavori ed è questo il problema più serio: continuando a impoverirsi tecnicamente (due anni fa era appetita da tanti big) o a vagheggiare il modello Ajax proprio mentre la concorrenza si rinforza, rischia altri schiaffoni.

     

    pallotta baldini pallotta baldini

    Non dico che Gasperini sarebbe stato la soluzione ideale (servono innanzitutto i giocatori di prima fascia) ma, certo, pensare positivo oggi risulta sempre più difficile. Lo stadio nuovo è una risorsa straordinaria (in questa fase della politica romana un’utopia a cinque stelle) e un’assicurazione sul futuro: ma è la squadra che deve tornare subito al centro del progetto.

     

    In altre parole, la distanza tra il romanista e Pallotta deve essere ridotta sensibilmente: il romanista vuole una grande Roma, una squadra con l’esse e gli obiettivi maiuscoli; Pallotta lo stadio. Per poi vendere la Roma. Il romanista voleva De Rossi per sempre e la super rosa, Pallotta insegue la super posa (del primo mattone). Il romanista diserta sempre più spesso l’Olimpico, ma per l’icona trentaseienne l’ha riempito: la sostanza dell’anima conta più della forma dell’impianto.

     

    L’ideale sarebbe riuscire a mettere insieme le due cose, una squadra competitiva e uno stadio all’altezza: è tuttavia sbagliato pensare che la competitività di una squadra dipenda dalla modernità della casa. Lo confermano il Napoli stabilmente secondo e in Champions pur giocando al San Paolo definito un “cesso” da De Laurentiis e, non ultimo, il terzo posto dell’Atalanta conquistato prima che iniziassero i lavori di ammodernamento dell’Azzurri d’Italia.

     

     

     

    2. ROMA, GASPERINI È FUORI DAI GIOCHI: SOLO L’ATALANTA

    Alfredo Pedullà per www.ilcorrieredellosport.it

     

     

     

    gasperini meme gasperini meme

    Il bello (o il goffo) di questa storia è che una cosa, quasi sicura cinque minuti prima, diventa facilmente attaccabile o smontabile cinque minuti dopo. Sarri è una storia a parte. Il casting degli allenatori mai così folle. Le certezze da tempo sono Conte all’Inter e Ancelotti che resta a Napoli. Da ieri anche Gasperini che si è (ri) sposato con l’Atalanta.

     

    Roma, ecco chi potrebbe finire sul mercatoRoma, ecco chi potrebbe finire sul mercato

    Mai così folle in serie A, certo, ma notiamo che anche all’estero si divertono: Bartomeu, che aveva confermato con forza Valverde a Barcellona, ci sta ripensando per virare eventualmente su Roberto Martinez. Ci interessa, certo, ma siamo assolutamente concentrati sulle situazioni di casa nostra.

    JAMES PALLOTTA JAMES PALLOTTA

     

     Fino a tre anni fa, Maurizio Sarri mai avrebbe potuto immaginare che alla vigilia della sua prima finale europea, la domanda più gettonata sarebbe stata: “Ma lasci il Chelsea per andare alla Juve?”. Lui ha svicolato, cosa avrebbe dovuto fare?, la tavola è apparecchiata non da oggi o da ieri. Il Chelsea sa e ha accettato le mediazioni sotterranee degli ultimi giorni. Aspettiamo che venga consegnata la coppa, poi sarà tutto più chiaro. A titolo di cronaca segnaliamo che oggi Andrea Agnelli sarà a Baku, Gasperini è stato a lungo tormentato se lasciare l’Atalanta, oppure accettare la proposta della Roma (triennale) dopo i sondaggi forti e recenti del Milan.

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    Percassi ha svoltato in pressing, cavalcando l’onda dei sentimenti e non solo del contratto, l’ultima parola era di Gasp e in casa Atalanta mai hanno pensato a un ipotetico sostituto. L’ottimismo di Percassi di ieri pomeriggio è diventata certezza in serata: un anno in più di contratto, prossima scadenza 2022, adeguamento, promessa di gran mercato e blindatura dei gioielli (in testa Ilicic, scadenza 2020).

     

    atalanta fiorentina gasperini atalanta fiorentina gasperini

    Gasp c’è e ci sarà, con le dovute garanzie per affrontare la Champions, così - in sei parole - la Roma si trova nei guai. E’ il terzo due di picche dopo aver cercato invano in ordine sparso Sarri e Conte. E come funziona ora che Gasp ha deciso di abbracciare ancora l’Atalanta? Un nome è quello di Marco Giampaolo, sondato in tempi non sospetti, che ha deciso di lasciare la Samp. Oppure qualche suggestione non approfondita, forte e non produttiva la tentazione di aspettare Gasp, con tutti i rischi (da cerino in mano) del caso. In casa Milan è troppo fresco l’addio di Gattuso (tentato da esperienze in Arabia, vedremo) per avere un casting chiaro e preciso. Anche perché diversi allenatori sono sotto contratto: va seguita la vicenda Inzaghi-Lazio (l’imprevedibilità di Lotito è nota), Giampaolo è un’opzione in concorrenza con la Roma, Jardim resta al Monaco, Di Francesco è stato appena un sondaggio.

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