1 - I SOLDI DELL’ACCOGLIENZA AL PRETE ACCUSATO DI STUPRARE I MIGRANTI
Maurizio Belpietro per “la Verità”
Di papponi sulla pelle degli immigrati ne abbiamo conosciuti molti. A loro Mario Giordano ha addirittura dedicato un libro, Profugopoli, in cui racconta l' industria dell' accoglienza, ovvero come fare tanti soldi spacciandosi per buoni e facendola franca.
PADRE ZANOTTI
Sebbene il campionario raccolto dal collega sia piuttosto vasto, all' appello mancava però il caso di un frate cappuccino che, nonostante il giuramento di povertà, si baloccava con i milioni, denaro accumulato proprio con i cosiddetti profughi. A colmare la lacuna ci ha pensato un giovane extracomunitario che per qualche tempo è stato ospite della comunità fondata dal religioso. Il ventenne ha messo nero su bianco in una denuncia recapitata in Procura una storia di quattrini, molti, ma anche di sesso.
Già, perché il padre cappuccino pare che, oltre alla passione dei soldi, avesse anche quella per i ragazzini, al punto da trasformare il giovane a lui affidato in un amante a sua completa disposizione. La vicenda è ovviamente scabrosa, anche per una serie di dettagli contenuti nell' esposto.
Tuttavia, a suscitare scandalo non è il fatto che si sia scambiata la sacrestia per un' alcova (dopo il curato che sposa il fidanzato e pretende di continuare a distribuire i sacramenti si fa fatica a stupirsi), ma la sorpresa sta nel nome dell' accusato, ossia padre Antonio Zanotti. Si deve sapere che il suddetto cappuccino è piuttosto noto nell' ambiente delle persone caritatevoli che soccorrono gli immigrati.
PADRE ZANOTTI - LA STRUTTURA OASI 7
Da anni ha preso a cuore la questione, facendo la predica a chi non fosse disposto ad accogliere gli stranieri nel proprio Paese. Dar da mangiare e da dormire agli extracomunitari, per padre Antonio, è diventata una missione, al punto che la comunità da lui fondata per assistere i tossicodipendenti si è via via trasformata in un centro di accoglienza con svariate succursali.
Gli ultimi dati, quelli dello scorso anno, segnalano che la sola prefettura di Bergamo avrebbe staccato a padre Zanotti e alla sua associazione un assegno da 5 milioni di euro, mentre quella di Como avrebbe finanziato Oasi con quasi 600.000 euro, cui seguono un altro mezzo milione della prefettura di Lodi e 346.000 euro erogati dai funzionari governativi in quel di Cremona.
Non è finita qui: il Comune di Milano ha delegato all' associazione l'accoglienza delle madri e dei minori con disagio psichico, bonificando alla comunità di padre Zanotti 950.000 euro, cui si aggiungono altri 268.000 euro dell' azienda sanitaria di Milano per la cura dei tossici. Risultato, in tutto fanno quasi 8 milioni, mica noccioline.
PADRE ZANOTTI
Fin qui uno potrebbe obiettare che il denaro fosse dovuto per il lavoro svolto dal pio cappuccino e dal suo staff. Ma nella denuncia il profugo racconta una serie di dettagli che inducono a interrogarsi sull'uso dei soldi. Già, perché nell'esposto il giovane descrive un frate che, pur avendo fatto professione di vita in povertà, viveva in quello che viene definito «un eccessivo lusso».
Nella denuncia si parla di regali costosi e anche di pagamenti. In pratica il ragazzo sostiene di essere stato costretto a diventare l' amante del frate, con minacce e anche aggressioni fisiche. In cambio il cappuccino gli avrebbe offerto soldi e doni. «Mi costrinse a prendere il Viagra», spiega il giovane, «e mi diceva: ci vogliono i soldi, caro mio, e io ne ho tanti e tu non hai niente». In pratica il fondatore di Oasi lo avrebbe tenuto in pugno con il denaro e le minacce, approfittando anche della debolezza del ragazzo, che nell'esposto è descritto come un adolescente complicato.
PADRE ZANOTTI - LA STRUTTURA OASI 7
Naturalmente siamo alle accuse e il giovanotto potrebbe essersi inventato tutto, comprese le avance e le botte ricevute quando avrebbe provato ad andarsene. Ma da quanto risulta, all'esposto sarebbero allegate non solo le frasi dell' immigrato - che ora, dopo aver subito un'aggressione, sarebbe stato trasferito in un luogo protetto - ma anche filmini e foto hard, consegnati in Procura insieme con una denuncia per violenza sessuale. Vista la piega presa dalla storia, il difensore del giovane avrebbe sollecitato addirittura misure cautelari urgenti nei confronti di padre Zanotti, oltre a chiedere al Vaticano di ridurre al più presto il frate allo stato laicale.
Nel frattempo, altri due immigrati si sarebbero rivolti ai legali, rilasciando testimonianza sui fatti accaduti. Insomma, la vicenda non sembrerebbe isolata.
Come dicevamo all'inizio, un francescano che crea una holding dei profughi, allungando le mani non solo sui soldi ma anche sui giovanetti che gli sono affidati non si era ancora visto.
padre antonio zanotti
Anche se a Trapani, qualche anno fa, il direttore della Caritas, dopo aver promesso di aiutare i migranti, li violentava. In pochi anni era riuscito a mettere in piedi un impero che fatturava 10 milioni. Quando i pm lo beccarono, scoprirono una rete di sesso e finanziamenti legata all' accoglienza su cui il vescovo non aveva chiuso un occhio, ma tutti e due. Il prelato copriva lo sporcaccione in tonaca, beneficiando delle allegre finanze del missionario.
Più che ai valori della fede, pare fosse interessato ai valori immobiliari. E infatti gli inquirenti scovarono un tesoro in appartamenti e ville. Il vescovo predicava lo spirito dell'accoglienza su Famiglia cristiana. Un' accoglienza di lusso. Sì, ma per sé.
2 - «DON ZANOTTI MI HA VIOLENTATO PIÙ VOLTE» UN IMMIGRATO INGUAIA IL FRATE DEI PROFUGHI
Jacopo Granzotto per “il Giornale”
Denuncia per abusi sessuali, correlata da filmini e foto hard, contro don Antonio Zanotti, fondatore della comunità di accoglienza per profughi e minori in difficoltà «Oasi 7». Il frate cappuccino è stato denunciato da un giovane immigrato che ha raccontato di essere stato costretto a diventare il suo amante. Ieri il ragazzo è stato trasferito in un luogo protetto dopo aver vissuto nella comunità bergamasca per oltre quattro anni, come riferito da il Corriere della Sera.
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«Per me è stata un' esperienza terribile, ho anche tentato di togliermi la vita», ha raccontato il giovane. Non solo. Perchè almeno altri due ragazzi avrebbero già depositato presso lo studio Bernardini De Pace la loro testimonianza e sono pronti a raccontare altre storie di abusi sessuali da parte del frate.
«Nei primi mesi in cui ho vissuto in comunità - si legge nella denuncia della giovane vittima - fui ben accolto, ma notai subito l' eccessivo lusso nel quale era abituato a vivere padre Zanotti, uno stile lontano dai costumi francescani. Per circa un anno ho lavorato in cambio di vitto e alloggio, nonostante padre Zanotti mi avesse promesso un' assunzione regolare in tempi brevi presso la cooperativa Rinnovamento di Antegnate in provincia di Bergamo». Poi il racconto dei soprusi.
«Dopo circa tre mesi dal mio ingresso all' Oasi 7 il frate cominciò ad approcciarmi sessualmente. Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con lui non riuscivo a oppormi. In seguito Padre Zanotti cominciò a farmi regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la comprava volentieri».
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Dettagli all' attenzione della procura di Bergamo che si occupa del caso e che ha puntato l' attenzione sulla vita fuori dai canoni francescani del frate bergamasco. Nella denuncia altri inquietanti dettagli sulle avances del frate. «Mi costrinse a prendere il Viagra. Mi diceva: Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai un bel niente. Il degrado umano nel quale mi aveva gettato frate Zanotti fu tale che nel marzo 2018 fui costretto, per non impazzire, ad andare a lavorare fuori.
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Due mesi fa, a causa degli ultimi gravi abusi subiti, sempre nelle stesse modalità delle minacce miste a lusinghe e ricatti, trovai la forza di andarmene, preferendo vivere in strada piuttosto che vivere l' annullamento della mia persona. Ma fuori sono stato aggredito, picchiato e minacciato». Le violenze in questione si sarebbero consumate alla stazione di Bergamo, dove «due albanesi residenti nella comunità di padre Zanotti - riferisce il ragazzo - mi circondarono e mi riempirono di botte lasciandomi a terra sanguinante». Nel 2007 Don Zanotti ricevette il «Premio per la Pace» dalla Regione Lombardia.
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