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    CHI TOCCA NAPOLITANO (E IL FIGLIO) MUORE - LA DIA DI NAPOLI “ACQUISISCE GLI ATTI” DELLA CONVERSAZIONE TRA RENZI E ADINOLFI PUBBLICATA DAL “FATTO” E APRE UN’INCHIESTA PER RIVELAZIONE DI SEGRETO D’UFFICIO…


     
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    giulio napolitano (2) giulio napolitano (2)

    Carlo Tarallo per Dagospia

     

    Gli agenti della Dia di Napoli hanno eseguito questa mattina un decreto di esibizione di atti, disposto dalla Procura di Napoli, nei confronti dei giornalisti del Fatto Quotidiano Marco Lillo e Vincenzo Iurillo, che lo scorso 10 luglio pubblicarono il testo di un'intercettazione telefonica tra Matteo Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi.

     

    Michele Adinolfi Michele Adinolfi

    Nel provvedimento, firmato dal procuratore aggiunto di Napoli Alfonso D’Avino, si sottolinea che sussiste il “fumus” del reato di rivelazione di segreto “ascrivibile ad un pubblico ufficiale allo stato non identificato”. Secondo quanto si legge nel decreto, negli atti depositati l'informativa dei carabinieri del Noe era priva di alcuni passaggi coperti da omissis, compreso quello riguardante la telefonata tra il premier e l’ufficiale della Gdf.

     

    L’articolo del Fatto scatenò una vera e propria bufera per le parole di Matteo Renzi su Enrico Letta: “Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace. E quindi... però l’alternativa è governarlo da fuori...”.

     

    DARIO NARDELLA DARIO NARDELLA

    Non solo: sul Fatto venne pubblicata anche la trascrizione di una intercettazione ambientale del 5 febbraio 2014, quando alla Taverna Flavia di Roma pranzarono il vicesindaco (poi sindaco) di Firenze Dario Nardella, il generale Adinolfi, il presidente dei medici sportivi Maurizio Casasco e l’ex capo di gabinetto del ministro Tremonti nonché presidente di Invimit, società di gestione del risparmio che amministra immobili pubblici ed è di proprietà del ministero dell’Economia, Vincenzo Fortunato.

     

    GIANNI DE GENNARO GIANNI DE GENNARO

    Nella conversazione Adinolfi fece riferimento a Giulio Napolitano, figlio dell’ex Capo dello Stato. “Giulio oggi a Roma è tutto o comunque è molto. Giusto? Tutto, tutto... e sembra che... l'ex capo della Polizia ... Gianni De Gennaro e Letta ce l’hanno per le palle, pur sapendo qualche cosa di Giulio”. La pubblicazione suscitò le ire di Giorgio Napolitano, che scrisse una durissima lettera nella quale annunciava di riservarsi “di adire le vie legali” contro Il Fatto Quotidiano per la “grossolana, ignobile montatura” imbastita “facendo leva sul testo di alcune intercettazioni giudiziarie acquisite e pubblicate in modi di assai dubbia legittimità”.

     

    2. GLI ARTICOLI AL CENTRO DELL’INDAGINE

    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ascolta-questa-voce-matteo-renzi-finisce-intercettato-prima-104670.htm

     

     

     

     

     

     

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